Si riesce ancora a ragionare serenamente... a volte
A tal proposito consiglio la lettura di
questo post di Eugenio Prosperetti che spiega molto bene per quale motivo (anche normativo) USA e UE hanno due approcci diversi rispetto ai contenuti immessi in rete.
Infine e con dispiacere: le ultime vicende dimostrano che, almeno in Italia, Internet non è vissuta diversamente dalla televisione. L'approccio è caratterizzato dalla stessa identica passività nella ricezione dell'informazione, solo che invece di dire "Ma come, l'ha detto la TV" si dice "Ma come, non l'hai letto il blog di tizio?".
Andarsi a cercare le informazioni da soli e alla fonte costa fatica e soprattutto richiede competenza (soprattutto quando si affrontano argomenti di una certa levatura): meglio la pappa pronta.
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Pirate Bay, sono colpevoli gli utenti?
Sul numero de "
Gli Altri" oggi in edicola c'è un mio articolo sulla vicenda The Pirate Bay.
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Diritto d'autore e Format: interessante sentenza della Cassazione
Nulla di particolarmente nuovo, ma una lettura comunque interessante.
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Caso Google - Vivi Down
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L'imbecillità della Rete
Leggo su Corriere.it
questa notizia:
"Gruppo choc su Facebook: «Tiro al bersaglio con bambini Down» Oltre 900 gli iscritti. Delirio in Rete: «Sono solo un peso per la nostra società». E scoppia la rivolta".Invece di pensare (o approvare, come in Francia) leggi che prevedano la disconnessione dalla Rete per chi condivide canzonette, perchè non pensiamo a leggi che prevedano la disconnessione dalla Rete per gli imbecilli?
Speriamo che gli amministratori di FB chiudano in fretta qualche account.
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CSIG - Master Internet e Diritti
Avrò il piacere e l'onore di tenere una lezione il 23 marzo insieme ad un maestro dell'informatica giuridica quale Giovanni Ziccardi (Università di Milano) sul tema "Proprietà intellettuale nell’era digitale e diritti di libertà".
Grazie all'amica e collega, Adriana Augenti, per avermi voluto tra i relatori e soprattutto per lo sforzo compiuto nell'organizzazione del corso.
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Peccato che non le legga mai nessuno...
"È stato inoltre segnalato dagli esperti che, quando acquista beni e servizi informatici, la pubblica amministrazione è spesso un contraente debole. Questo non perché manchino le norme, ma perché mancano gli strumenti operativi, gestionali e contrattuali attraverso i quali la pubblica amministrazione possa affermare una diversa posizione. Le imprese contrattano infatti attraverso contratti di adesione, e la pubblica amministrazione si trova spesso sotto questo profilo scoperta, perché le mancano le competenze giuridico-informatiche per controbilanciare la forza della controparte, con la conseguenza che, spesso, la pubblica amministrazione non riesce a far valere le norme scritte a suo favore".
e ancora,
"Le singole amministrazioni procedono nell'acquisto di servizi informatici per lo più in modo non coordinato, senza cioè una previa verifica di quanto fatto da altre amministrazioni pubbliche operanti nello stesso settore. Ciò concorre alla più volte rilevata mancanza di interoperabilità dei sistemi e quindi l'incomunicabilità dei dati e delle informazioni per via telematica".
Occorre un cambio di mentalità e di persone. Le regole che ci sono vanno più che bene.
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On Air: domani su Radio Sapienza
Domani, 16 febbraio, sarò ospite a
Radio Sapienza nella trasmissione "
Wake Up Sapienza" dalle 12 alle 13 per parlare di pirateria, p2p e del recente oscuramento di The Pirate Bay... il tutto intervallato da tanta buona musica.
Stay Tuned ;-)
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Le proprietà dei documenti informatici
Piccola curiosità: se si guarda tra le proprietà del documento si scopre che l'indagine dell'AGCOM parte come un documento per l'on. Romani del 26 gennaio u.s.
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I blogger dissidenti e il regime italiano
Quando
ho letto il titolo di Repubblica - Firenze sono saltato sulla sedia:
"Murate, laboratorio ospiterà i blogger perseguitati".
E ancora nell'articolo: "24 stanze con servizi, più locali di uso comune, «destinati agli "Smart dissident" - annuncia Da Empoli - per ospitare temporaneamente, sull'esempio de la "Maison des journalistes" di Parigi, giovani perseguitati, attivisti politici che sfidano la censura e comunicano tramite internet da Iran, Cina e Russia e che avranno qui strumenti, un luogo di formazione e socializzazione".
Ma tu guarda questi politici... è proprio vero che hanno perso il contatto con il mondo reale... loro... ;-)
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Idee confuse 2
Sempre FAPAV c. Telecom
"La conferma di questo "pedinamento" - che scatena ora la reazione del Garante per la Privacy - è arrivata ieri nella stanza del giudice Antonella Izzo, al Tribunale Civile di Roma. Qui si sono presentati gli avvocati della Fapav.... Nel suo atto di citazione, rivolto proprio contro Telecom, la Fapav chiede al colosso telefonico di comunicare alle "autorità di pubblica sicurezza tutti i dati idonei alla repressione dei reati".
In sintesi: la FAPAV chiede al Tribuna CIVILE elementi atti alla repressione di REATI.
E' proprio vero che i danni generati dalla pirateria sono incommensurabili... e soprattutto non solo economici.
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Se non cambiano le leggi sarà sempre peggio
Ho letto il provvedimento del tribunale del riesame di Bergamo con il quale, dopo la sentenza della Cassazione, è stato confermato il decreto di sequestro di The Pirate Bay.
Se lo schema è The pirate bay + tizio concorrono nel reato di messa disposizione abusiva di opere tutelate dal diritto d'autore (peraltro con fattispecie diverse, in ragione dello scopo di lucro perseguito dal primo e non dal secondo) e, dunque, in ragione di quanto sopra e al fine di limitare il perpetuarsi delle condotte costituenti reato e non potendo materialmente sequestrare i server di The Pirate Bay, se ne inibisce l'accesso attraverso i provider nazionali; se questo viene considerato un normale corollario del sequestro nei procedimenti penali, laddove non ci possa essere materiale apprensione del bene, allora, considerata la rilevanza penale della stragrande maggioranza delle condotte poste in essere in rete per quanto concerne l'utilizzazione da parte degli utenti di opere tutelate dal diritto d'autore, ciò significa che molte delle piattaforme di UGC (YouTube et similia) sono a rischio inibizione se solo i titolari dei diritti decidano di cambiare strategia e, invece di intentare cause civili milionarie, optino per il penale.
E' evidente che il sistema rischia di collassare, salvo riaffermare a livello comunitario e con maggior forza il principio di irresponsabilità degli intermediari in modo che anche realtà ibride come i nuovi portali alla YouTube (non rientranti a pieno nella definizione di Hosting Provider puro, ma neppure in quella di Broadcaster puro) possano beneficiare con sicurezza di tale garanzia.
Non buttiamo via il meglio di Internet per colpa di qualche brano di Britney Spears.
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Bad news: il Codice dell'Amministrazione Digitale rischia il balzo del gambero
L'amico Andrea Lisi ha avuto modo di visionare la bozza di Decreto Legislativo di riforma del Codice dell'Amministrazione Digitale che il Governo si appresta ad adottare in ragione della delega conferitagli dal Parlamento con l'articolo 33 della legge 69/2009.
Vi consiglio
la lettura dell'articolo che ha scritto sul tema perchè evidenzia perfettamente le conseguenze nefaste che un certo modo (scellerato!) di normare in materia di documento informatico rischia di produrre.
C'è un passaggio dell'articolo che mi piace riportare perchè riprende fedelmente quanto ebbi modo di dire (con Andrea abbiamo spesso identiche vedute e questo non può che rendermi felice) nel mio intervento al Convegno sul Diritto Amministrativo Elettronico di quest'anno: "si cerca di far percorrere al documento informatico le strade tortuose del documento cartaceo. Esiste l’originale e la copia nel mondo cartaceo? Bene, allora li introduciamo pure nel mondo digitale, dimenticando la storia del diritto dell’informatica e le stesse caratteristiche (e i relativi vantaggi) della digitalizzazione documentale".
La speranza è che, come per il Decreto Romani, si ravvedano in corso d'opera.
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Good News: se funziona, sarà una manna dal cielo per la ricerca delle leggi
Sta per partire il portale
normattiva che consentirà, finalmente, la consultazione libera, gratuita e attendibile della normativa nazionale.
Stando a quello che si legge sul sito, a partire del 1 marzo potremo consultare nella modalità "multivigenza" tutte le norme dal 1981 in poi.
Questa cosa della multivigenza è eccezionale: significa "che le leggi presenti nella banca dati "Normattiva" potranno essere consultate nelle tre seguenti modalità: nel loro testo originario, come pubblicato nella Gazzetta Ufficiale; nel testo vigente, e quindi effettivamente applicabile, alla data di consultazione della banca dati; nel testo vigente a qualunque data pregressa indicata dall'utente".
Un unico rammarico (ma del resto nella vita non si può avere tutto), il completamento della banca dati in modalità multivigenza per quanto riguarda le leggi dell'epoca pre-repubblicana (si pensi alla legge sul diritto d'autore) è previsto solo per il 2014.
Un piccolo suggerimento allora per chi si sta occupando di allestire la banca dati: perchè non estrapolare alcune delle leggi tuttora vigenti e di notevole importanza del periodo pre-repubblicano (ancora una volta, la legge sul diritto d'autore) e inserirle da subito nel "pacchetto" che sarà messo online a partire dall'ottobre 2010, quando sarà consultabile con piena funzionalità "multivigenza" l'intero stock normativo di epoca repubblicana (dal 1946 fino al corrente).
Intanto, e per una volta, davvero un'ottima iniziativa capace di sfruttare le potenziali offerte dalla digitalizzazione e dalla Rete
Etichette: amministrazione digitale, leggi, normativa, ricerca
PEC e conservazione sostitutiva: due interrogazioni parlamentari per provare a chiarire qualche dubbio.
Una settimana fa l'On.
Cassinelli ha presentato due interrogazioni parlamentari a seguito di qualche scambio di email intercorso tra di noi.
Le tematiche sono la PEC e la conservazione sostitutiva ed entrambe originano dall'ormai celebre (per chi si occupa di queste cose) articolo 16, D.L. 185/2008, convertito in legge 2/2009.
Per quanto concerne la PEC, l'interrogazione è tesa ad ottenere un chiarimento da parte del Ministro Brunetta onde acclarare se il regime particolare di cui sono destinatari i soggetti iscritti negli albi professionali valga esclusivamente nello stretto ambito professionale oppure anche in situazioni estranee alla loro attività professionale.
Per quanto riguarda la conservazione sostitutiva, posto che l'articolo 16, comma 5, del decreto-legge n. 185 del 2008 ha previsto che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri possono essere individuate particolari tipologie di documenti analogici originali unici per le quali, in ragione di esigenze di natura pubblicistica, permane l'obbligo della conservazione dell'originale analogico oppure, in caso di conservazione ottica sostitutiva, la loro conformità all'originale deve essere autenticata da un notaio o da altro pubblico ufficiale a ciò autorizzato con dichiarazione da questi firmata digitalmente ed allegata al documento informatico e che ad oggi tale decreto non è ancora stato emanato, si chiede se sia intenzione del Governo procedere alla sua emanazione.
Vedremo quali saranno le risposte nei prossimi mesi.
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Decreto Romani... avanti il prossimo (stiamo perdendo colpi)
Dopo
i pareri votati da Camera e Senato sul Decreto Romani, dopo le proposte di modifica ventilate e che, con tutta probabilità, saranno recepite nel testo finale Decreto, dopo la presa di posizione del relatore del testo in Commmissione Lavori pubblici e Comunicazioni in Senato,
Alessio Butti (Pdl), lo scenario comincia a farsi chiaro: è evidente l'esistenza di un gruppo di cospiratori che rema contro il regime (perchè in Italia c'è un regime, questo ormai lo sanno tutti).
E' un gruppo di cospiratori molto abile, che agisce nell'ombra. Il regime sforna decine di provvedimenti liberticidi contro la Rete e loro "Zac" li neutralizzano e non se ne fa mai nulla.
Il nostro regime dovrebbe prendere esempio da quello francese, che
la legge sulle disconnessioni l'ha approvata davvero, oppure da quello canadese che
i siti che facevano ironia sulle politiche ambientali del governo li ha oscurati davvero, o ancora da quello australiano che la
legge che vieta (con qualche buco) l'anonimato in rete l'ha approvata davvero.
E noi... noi speriamo che ce la caviamo.
Avanti Savoia!
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In Ti-Vi
Stasera sarò in Ti-Vi (come lo pronuncerebbe Homer Simpson) :-)
Nella puntata di Scanner (ore 23) su
T9TV ci sarà un mio intervento (registrato a fine novembre) sul tema della pirateria digitale.
T9TV trasmette nel Lazio e in Umbria. In ambito nazionale è visibile sulla piattaforma SKY al canale 877.
Stay tuned!
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