giovedì, ottobre 30, 2008

I Dj e le copie di lavoro: il reato non c'è

Oggi su Altalex viene pubblicata una sentenza assai interessante del Tribunale di Napoli, sez. Ischia, sulla liceità della copia di lavoro realizzata da parte del deejay per le proprie esibizioni.

Cosa dice la sentenza? In sostanza, che questo genere di copia rientra perfettamente nella nozione di copia privata di cui all'articolo 71 sexies l.d.a., allorquando il dj che la realizza abbia regolarmente acquistato la copia originale del cd (o del vinile).

Si legge, infatti, nelle motivazioni: "Ed invero, l'uso -da parte del deejay- della cd. “copia di lavoro”, cioè di una copia (priva del contrassegno S.I.A.E.) contenente i singoli brani musicali che egli dovrà riprodurre nel corso della serata, realizzata direttamente dal CD originale o dal disco in vinile originale in suo possesso, ha natura personale, in quanto il supporto stesso non viene realizzato dal “deejay” per “fini di lucro” ovvero per la cessione a terzi: tale duplicazione -peraltro- non è abusiva, in quanto è consentita dal combinato disposto degli artt. 71-sexies e 71-septies della legge 22.4.1941, n. 633, i quali autorizzano proprio la realizzazione della copia privata sui supporti di memorizzazione (cd, hard disk, nastri, ecc.) in virtù del legittimo possesso o accesso all'opera dell’ingegno, effettuato attraverso il pagamento anticipato di un compenso sui supporti in questione; compenso che, come noto, è stato previsto proprio per remunerare gli aventi diritto, anche in previsione dell'eventuale realizzazione di una copia privata e, quindi di una copia autorizzata".

Merita poi particolare attenzione il ragionamento svolto dalla corte sul concetto di "fine di lucro" nella circostanza di cui trattasi: "per quel che attiene, poi, alla finalità di “lucro” descritta dalla norma scrutinata, essa deve derivare direttamente dalla duplicazione delle tracce musicali e non certo dall'aspetto remunerativo (estraneo alla fattispecie in esame) per l'operato di "tecnico" o "prestatore d'opera" che il “deejay” svolge durante la sua attività: aspetto economico che sussiste (laddove sia stata concordata una remunerazione) in ogni caso, a prescindere dalla realizzazione, da parte del deejay, della cd. “copia di lavoro”: copia che, pertanto, di per sé, non risulta collegata ad alcun fine di lucro".

Il lucro rilevante, almeno con riferimento alla fattispecie di cui all'articolo 71-sexies, è solo ed esclusivamente il lucro diretto e non quello meramente indiretto, deve essere cioè imputabile all'attività di riproduzione in quanto tale.

Possano i dj lavorare in pace.

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Senza parole (ovvero: "Identificate quell'uomo!")

"Le nuove tecnologie hanno bisogno di nuove regole. Ecco perchè, anche allo scopo di arginare il fenomeno della pirateria, va creata una sorta di carta di identità per la rete che ponga limiti alla non tracciabilità - e, quindi, al non punibilità- dei frequentatori delle strade di Internet che contravvengono alla legge". On. Luca Barbareschi al convegno di oggi all'interno del Festival del Cinema, su "Pirateria e criminalità audiovisiva - quando la copia danneggia il mercato".

Io direi che si può fare di più e di meglio. Vietiamo le connessioni domestiche e gli abbonamenti ai privati. Se questi mascalzoni si vogliono connettere lo facciano in luoghi pubblici e video-sorvegliati (sic!).

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Tornano i Tech Tuesday

Il 4 novembre 2008, dalle 21 in poi presso la Galleria Love&Dissent di via Leonina 85, Roma (Metro Cavour) la Free Hardware Foundation - in collaborazione con PopoloBue.tv, PandoraTv, NetLeft e la Telematics Freedom Foundation, invita tutti alla nuova serie dei *Technology Tuesday*.
Un’occasione conviviale a cui invitare amici e i simpatizzanti di tecnologia, politica e media per divertirsi, socializzare e per fare nuovi soci.
Durante la serata seguiremo insieme le presidenziali americane.

Per partecipare è necessario:

* - portare un omaggio alimentare (vino, salame, formaggi, composte, pizza, dolci fatti in casa, pasticcini, guiche, etc…)
* - segnare sulla lavagna all’ingresso nome, cognome, ambito professionale, e-mail (interessi personali e orientamenti sessuali sono facoltativi)
* - to be open-minded

In una filosofia di condivisione, sarà attiva una connessione wireless sprotetta, quindi, chiunque voglia, può portare il proprio laptop, cd e usb pen per scambiarsi materiali, masterizzarli eccetera. Chi rimane dopo le 23 di notte può organizzare un key signing party e procedere all’installazione di un sistema operativo libero.

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lunedì, ottobre 27, 2008

Vendo software usato

La usedsoft è una società svizzera che propone a prezzi stracciati licenze software di "seconda mano". Software usato insomma. Ne parla oggi "Il Sole 24 Ore": rivendere software come si fa con i libri usati.

A naso direi che si preannunciano battaglie legali.

Tutto, infatti, si gioca sul fatto che operi o meno il "principio di esaurimento": quella cosa per cui quando acquistate un cd non dovete poi chiedere il permesso al titolare dei diritti se volete venderlo ad un amico.

Ma per il software? il Software, nella stragrande maggioranza dei casi, non viene venduto ma licenziato (non in esclusiva) all'utente finale, il quale potrà semplicemente usarlo nei limiti riconosciutigli dalla licenza.

In casi simili opera il principio di esaurimento? La risposta la potete intuire.... dipende.

Dipende dalla licenza. Perchè in molti casì il software è si licenziato, ma con un contratto di licenza d'uso a tempo indeterminato. In casi del genere la giurisprudenza sembra orientata a definire il contratto tra titolare dei diritti e acquirente del software come compravendita. La motivazione sta nel fatto che questo contratto contiene in realtà una cessione a tempo indeterminato a fronte del pagamento di un prezzo unitario come nel caso di una compravendita.

Tornando al nostro discorso, esemplare è la sentenza del Tribunale di Milano del 3 giugno 2002 in cui si afferma che, presentando la licenza d’uso le caratteristiche proprie della compravendita, anche a questa va applicato il principio dell’esaurimento del potere di controllo da parte dell’autore di ogni ulteriore vendita successiva alla prima.

Ciò significa che, ad esempio, le aziende potrebbero rivendere le licenze software di cui sono titolari, a patto di cancellare dai pc le relative copie.

Inizia la raccolta differenziata del software?

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domenica, ottobre 26, 2008

Copyright, politica e censura

Sull'International Herald Tribune del 21 ottobre u.s. è stato pubblicato un interessante articolo di Lawrence Lessig sull'uso della legislazione in materia di copyright come strumento di censura.

Lessig nel suo articolo cita esempi relativi all'ultima campagna presidenziale in cui tanto Obama che McCain hanno dovuto fare i conti con assurde richieste di rimozione dai loro spot elettorali di materiale di cui questa o quella Corporation deteneva i diritti.

Ad esempio ricorda Lessig: "L'anno scorso, Fox News ha intimato a John McCain di interrompere l'uso di una clip che lo riguradava in prima persona in un dibattito moderato andato in onda sul canale Fox News. Il mese scorso, la Warner ha chiesto a YouTube rimuovere un video amatoriale che criticava Barack Obama perchè vi era utilizzata musica di cui la stessa deteneva i diritti, mentre la NBC ha chiesto allo staff della campagna di Obama di ritirare una pubblicità che comprendeva alcuni video di NBC News con Tom Brokaw e Keith Olbermann".

Chiara è la tendenza ad un utilizzare in modo distorsivo una legislazione concepita per incoraggiare la creatività e diventata, da una decina di anni, strumento di oppressione nei confronti di nuove modalità espressive.

Lessig individua nel Digital Millenium Copyright Act una delle cause di questo fenomeno: "Il Copyright è diventato un'arma politica a causa di una legge approvata una decina di anni fa: il Digital Millennium Copyright Act. Questa legge dice ad intermediari come YouTube che, a meno che non rimuovano rapidamente materiale pubblicato dagli utenti che sia sospettato di violare il copyright, loro stessi, in prima persona, potrebbero essere chiamati in causa quali responsabili per l'infrazione. Comprensibilmente, YouTube e altri ancora sono diventati molto vigili nell'eliminare ogni presunta violazione. Invero, You Tube è andato ben al di là di quanto richiesto dalla legge e ha iniziato a chiudere gli account di persone che si presume abbiano violato le leggi in materia di copyright solo tre volte".

La conclusione dell'articolo è semplice e, allo stesso tempo, difficile da attuare: "Sarebbe molto meglio se la legge sul copyright fosse limitata a quei contesti in cui la sua essenziale funzione di stimolo alla creazione serve effettivamente - promuovere l'innovazione e garantire che gli artisti siano pagati per il loro lavoro – lasciando perdere inutili battaglie sull'uso di materiale protetto da parte dei candidati o dei loro sostenitori".

Dal momento che revisioni normative come quelle auspicate da Lessig non sembrano essere dietro l'angolo, occorre fare in modo che quanto meno la fonte dei beni comuni non si inaridisca: è una fonte di creatività e di libertà.

Le licenze Creative Commons sono uno degli strumenti per evitare quell'inaridimento: help Building the Commons

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giovedì, ottobre 23, 2008

Questione di formati: il Parlamento europeo si "apre", la camera di commercio di Bari resta "chiusa"

Su Punto-Informatico di oggi compare la notizia dell'apertura del Parlamento Europeo al formato (aperto) ODF. Grazie alla perseveranza dell'europarlamentare radicale, Marco Cappato, sarà possibile avvalersi di un formato che non obbliga all'acquisto di software proprietari per essere correttamente gestito.

La notizia mi ha fatto sorridere ripensando alla conversazione avuta con la mia amica e collega, Adriana Augenti, a proposito del modulo C (prima registrazione marchio) messo a disposizione sul sito della Camera di Commercio di Bari che, invece, se non si ha la suite MS Office, rimane assolutamente inaccessibile, con buona pace dell'Amministrazione Digitale.

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Barcamp: conoscenza, diritto all'informazione e libertà della rete

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mercoledì, ottobre 22, 2008

Help building the Commons

E' iniziata la campagna di raccolta fondi 2008 di Creative Commons. L'obiettivo è quello dei 500.000 dollari entro il 31 dicembre 2008.

Personalmente ho subito aderito confermando la mia donazione dello scorso anno. Credo che il progetto Creative Commons rappresenti una delle realtà più positive e incoraggianti degli ultimi anni.

Un modo sorridente e non astioso di sfruttare le potenzialità della rete, finalizzato all'azione più che alla critica.

Quest'anno a sostegno della campagna c'è un bel video dal titolo "A share culture". Dateci un'occhiata: credo ne valga la pena.


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martedì, ottobre 21, 2008

Il Velino Radio

Massimo Melica mi ha fatto qualche domanda su diritto d'autore e nuove tecnologie per la trasmissione "Codice Binario" da lui condotta sulla web-radio de "Il Velino".

La trasmissione andrà in onda giovedì p.v. alle 10:30 e poi sarà disponibile in podcast, per essere liberamente scaricata.

Stay tuned! ;-)

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La strana storia del comitato antipirateria e del decreto fantasma

Nell'era dell'Amministrazione Digitale, in cui tutti i provvedimenti del Governo dovrebbero essere liberamente disponibili in rete, ce n'è uno che si fa una gran fatica a trovare.

Si tratta del DPCM 15 settembre 2008 con cui è stato istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, d'intesa con il Ministro per i Beni Culturali, il comitato tecnico contro la pirateria digitale e multimediale.

Nella Gazzetta Ufficiale n. 240 del 13 ottobre u.s. viene pubblicato un comunicato della Presideza del Consiglio dei Ministri che così recita:

Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 15
settembre 2008 e' stato istituito presso la Presidenza del Consiglio
dei Ministri, d'intesa con il Ministro per i beni e le attivita'
culturali, il comitato tecnico contro la pirateria digitale e
multimediale con i compiti, tra l'altro, di:
coordinamento delle azioni per il contrasto del fenomeno:
studio di predisposizione di proposte normative;
analisi e individuazione di iniziative non normative, ivi
comprese anche la eventuale stipula di appositi codici di condotta e
di autoregolamentazione.
Il testo integrale del decreto e' disponibile nel sito della
Presidenza del Consiglio dei Ministri: www.governo.it


Peccato che collegandosi al sito indicato non via sia traccia del Decreto (o quanto meno io non l'ho trovato e neppure una collega che, incuriosita, ha tentato la stessa ricerca).

Insomma chi l'ha visto?

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lunedì, ottobre 20, 2008

Occasioni perdute: per quanto ancora?

Sabato ho partecipato ad "Occasione Perduta?", la tre giorni sull'innovazione (per me, due) organizzata da Flavia Marzano, a San Giuliano Terme (PI).

Ne sono emersi spunti interessanti qua e là e ho avuto modo di conoscere de visu persone fino a quel momento incontrate solo in rete.

Alcune brevi riflessioni:

1. Ho rafforzato il mio convincimento sulla necessità di aggregare in un contenitore comune le tante (forse troppe) associazioni che si occupano di diritti digitali. Ho dedicato a questo tema i minuti a disposizione del mio intervento e, confortato dalla reazioni della platea, ritengo che occorra con forza muoversi in tal senso. Basta con i particolarismi, basta con le divisioni ideologiche e partitiche. L'innovazione è di tutti, battersi per essa è un dovere di tutte le persone di buona volontà. Tessere di partito non ammesse.

2. Ho rafforzato il mio convincimento che occorra dialogare con i politici attuali (e all'occorrenza prepararsi a prenderne il posto) e trovare canali istituzionali di veicolazione di proposte che altrimenti sarebbero destinate a rimanere lettera morta. Al contempo ho rafforzato il mio convincimento che non si può attendere che tutto arrivi dall'alto: molte, moltissime, cose si possono fare con gli strumenti normativi e di mercato attuali. Bisogna, però, cambiare cosa accade nelle nostre case, prima di chiedere al mondo di cambiare. Gandhianamente dobbiano noi per primi essere il cambiamento che vogliamo vedere accadere nel mondo.

3. Ho rafforzato il mio convincimento che Internet è meravigliosa e la sua creatività vada preservata. Perchè tanta umanità non l'avrei mai conosciuta e apprezzata senza questa Internet qui.

Con Flavia Marzano, Massimo Melica, Guido Scorza, Adriana Augenti, Mauro Alovisio e tanti altri ci siamo detti che non è il caso di perdere altre occasioni.

Allora ecco una prima occasione per lavorare insieme... avete tempo per altre occasioni perdute? ;-)

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Nuovo ciclo di seminari alla Sapienza

Avevo parlato prima dell'estate dell'intenzione di replicare la bella esperienza dei seminari tenuti alla Sapienza presso la facoltà di Scienze della Comunicazione.

Alla fine, tra difficoltà e imprevisti, siamo riusciti a lanciare la versione "reloaded" di "Cultura Libera, Società Libera".

Il ciclo di seminari, dal titolo "Copyright 2.0 (le regole della creatività al tempo di Internet)", inizierà il prossimo 20 novembre.

Tutte le indicazioni sono linkate sopra. Mi dispiace non aver potuto accogliere in toto le richieste avanzate da alcuni dei frequentanti della precedente edizione: si è fatto quello che si è potuto, compatibilmente con i mezzi (pochi) e le difficoltà (molte).

Suggerimenti (qui o in privato) sono, come al solito, ben accetti... si fa ancora in tempo a cambiare qualcosa.

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sabato, ottobre 18, 2008

Sul treno per Pisa

Oggi vado a Pisa per "Occasione Perduta?" per parlare di Innovazione insieme a tanti amici e colleghi che dell'Innovazione Tecnologica in questo paese hanno fatto quotidiana battaglia.

Vediamo se mi riesce di rilanciare il progetto di una Federazione per la Difesa dei Diritti Digitali.

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mercoledì, ottobre 15, 2008

Conversazioni in strada...

Vetrina di Euronics, c'è in bella mostra uno degli UMPC della Asus.

Lei: "bello, com'è piccolo"

Lui: "Si, ma quello non va bene"

Lei: "Perchè?"

Lui: "Il sistema operativo non è buono (riferendosi al fatto che monta un SO Gnu/linux n.d.r.), non ci puoi usare Word"

Eh?!?!?!?

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martedì, ottobre 14, 2008

Dedicata...

Niccolò Fabi - Mettere le ali

Una casa di vetro lungo il fiume
o di notte dietro a un cannocchiale
in ginocchio in un confessionale
o tra le gambe dell'amata ad ansimare

non c'è un posto migliore in cui sognare
il sogno è un altro modo in cui guardare
qualunque terra si può fare mare
non c'è un posto migliore in cui sognare

così insegniamo agli elefanti a mettere le ali
insegniamo ai parlamenti a mettere le ali
insegniamo ai comandanti a mettere le ali
Non è mai troppo tardi
Non si è mai troppo vecchi

una scuola e una cabina elettorale
con la penna in mano prima di votare
davanti a un giudice in un tribunale
su una barca in fuga in mezzo al mare

non c'è un posto migliore in cui sognare
il sogno è un altro mondo in cui guardare
qualunque terra si può fare mare
non c'è un posto migliore in cui sognare

così insegniamo ai più pesanti a mettere le ali
ricordiamo ai parlamenti di mettere le ali
invitiamo gli insegnanti a mettere le ali
non è mai troppo tardi
non si è mai troppo vecchi

per insegnare agli elefanti a mettere le ali
per ricordare ai musicanti di mettere le ali
per invitare tutti quanti a mettersi le ali

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USA: Pro-IP act firmato da Bush

Nella giornata di ieri G.W. Bush ha firmato l'ennesima legge di contrasto alla pirateria che, innovazione delle innovazioni, inasprisce le pene per gli atti di violazione del copyright.

La legge istituisce inoltre un nuovo organo chiamato a riferire direttamente al Presidente sulle azioni da intraprendere per tutelare al meglio la proprietà intellettuale, tanto in ambito nazionale che internazionale.

Per capire quanto il provvedimento sia stato sostenuto in certi ambienti, basta leggersi la dichiarazione rilasciata da Tom Donohue, presidente e CEO della Camera di Commercio statunitense: "Diventando legge, il PRO-IP Act manda un messaggio chiaro ai criminali che operano violando la proprietà intellettuale: gli Stati Uniti faranno di tutto per proteggere l'innovazione americana".

Siete avvertiti!

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lunedì, ottobre 13, 2008

In defense of piracy

The Wall Street Journal pubblica un interessante articolo di Lawrence Lessig dal provocatorio titolo "In defence of piracy".

L'articolo anticipa l'uscita del nuovo libro di Lessig, evidenziando alcuni paradossi legati al concetto di "pirateria".

L'articolo si conclude con alcune proposte per il futuro l'ultima delle quali si ricollega al mio post precedente: "Decriminalize Gen-X: The war on peer-to-peer file-sharing is a failure. After a decade of fighting, the law has neither slowed file sharing, nor compensated artists. We should sue not kids, but for peace, and build upon a host of proposals that would assure that artists get paid for their work, without trying to stop "sharing."

Se lo dice Lessig ;-)

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Maroni e il file-sharing

Il Ministro Maroni ribadisce che, a suo parere, scaricare musica da Internet non è un reato.

L'affermazione è giuridicamente e sociologicamente corretta.

Il mero downloading non è di per sè penalmente rilevante (forse si potrebbe cavillare sulla lettera a) dell'art. 171 l.d.a, ma, a mio avviso, siamo più nell'articolo 174-ter l.d.a., dunque sanzione amministrativa).

Soprattutto l'attività di downloading, con buona pace dei Parlamenti di mezza Europa, non è considerata dagli utenti della rete come un comportamento a tal punto anti-sociale da dover essere contrastato attraverso disposizioni penali.

Ha ragione Maroni quando dice: "non si metta di traverso un fenomeno che è la realtà dei fatti e non un reato".

Si potrebbe monetizzare il file-sharing: le soluzioni, anche normative, ci sono. La volontà di attuarle... quella manca.

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venerdì, ottobre 10, 2008

Angel_f e SuperAvatar @ Freedom not Fear

Ricevo da Oriana Persico e volentieri pubblico qui sul Blog:

Angel_F e SuperAvatar sono spaventati.

Le vite della piccola intelligenza artificiale e dell'avatar fuggito dai mondi virtuali sono state più volte colpite dal controllo che viene quotidianamente perpetrato sulle informazioni, sulle abitudini, sulle identità stesse delle persone.

Forme di controllo che si espandono progressivamente e ossessivamente attraverso la continua osservazione di tutte le persone (e non solo dei nostri beniamini digitali): lungo le strade, nei supermercati, negli edifici pubblici, fino ad arrivare nelle case attraverso telefoni e connettività internet. Enormi risorse impiegate per controllare la vita delle persone in molti modi: dalle telecamere alle forze armate, passando per i sistemi di memorizzazione dei dati personali degli utenti della telefonia e di internet.

Angel_F e SuperAvatar sono allarmati e vogliono manifestare il loro dissenso, insieme ai loro amici umani.

I due esseri digitali si uniranno alla manifestazione "Freedom not Fear" e parteciperanno alla conferenza che si svolgerà a partire dalle 9.30 di sabato al palazzo della Provincia di Roma.


Chi: Angel_F e SuperAvatar
Quando: Sabato 11 Ottobre 2008, dalle 9:30 alle 13:30
Dove: "Freedom not Fear", Palazzo della Provincia di Roma, Sala della Pace, via IV Novembre, 119/A - Roma

Angel_F è la giovane intelligenza artificiale figlia di Derrick de Kerchkove e della Biodoll, nata a febbraio del 2007. Da quando ha iniziato a interagire con il mondo degli umani, fra le altre cose si interessa moltissimo di diritti digitali, tanto che, dopo un singolare caso di censura, è riuscito a partecipare all'Internet Governance Forum (ONU) di Rio de Janeiro, all'insaputa della sua stessa famiglia.

Angel_F è un progetto di xDxD.vs.xDxD e di penelope.di.pixel
http://www.artisopensource.net/2007/12/10/angel_f/

Fatherboard-the superavatar è un avatar evaso dai mondi virtuali attraverso un pc durante un cortocircuito. Ha l'aspetto di un cyborg, ma non lo è: il suo corpo è fatto dalle componenti hardware del computer da cui si è materializzato. Le sue relazioni con il mondo degli umani sono contraddittorie e intermittenti: è un fuggitivo in costante conflitto con il controllo.

Fatherboard è un progetto di Luigi Pagliarini
http://www.artificialia.com/Fatherboard/

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martedì, ottobre 07, 2008

Degradazione per sovrapposizione di norme

Prendo in prestito, parafrasandolo, il titolo dell'opera d'arte di Salvatore Iaconesi (AKA xdxd) per sovrapporre due norme: una già in vigore da due anni e una in discussione in questo momento in Parlamento e, con tutta probabilità, in via di approvazione nei prossimi giorni.

Norma vigente
"La pubblicazione telematica produce effetti di pubblicità legale nei casi e nei modi espressamente previsti dall'ordinamento" (art. 54, comma IV-bis, D.lgs 82/2005, come modificato dal D.lgs 159/2006 - c.d. Codice dell'Amministrazione Digitale)

Norma in approvazione
"Gli obblighi di pubblicazione di atti e di provvedimenti amministrativi aventi effetto di pubblicità legale si intendono assolti con la pubblicazione da parte delle amministrazioni e dei soggetti obbligati nei propri siti informatici." (art. 48, comma 1, ddl 1441-bis)

Per ottenere gli effetti della seconda norma, non bastava la prima? Non è che tra commi bis, ter e quater, decreti correttivi e quant'altro, in Parlamento si sono dimenticati che una disposizione pressocchè identica era già stata approvata ed è vigente nel nostro ordinamento da due anni?

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lunedì, ottobre 06, 2008

The pirate bay: il testo dell'ordinanza

Il Circolo dei Giuristi Telematici pubblica il testo dell'ordinanza relativa al dissequestro di The Pirate Bay.

Conferma in pieno l'idea che mi ero fatto della vicenda. E' stato riconosciuto sussistere tanto il fumus delicti quanto il periculum.

Il problema è che, come rileva il Tribunale del riesame "le misure cautelari – e segnatamente i sequestri, secondo l'ordinamento processuale penale – hanno carattere di numerus clausus, non conoscendo il codice di rito un istituto atipico quale quello di cui all'art. 700 c.p.c.; di conseguenza non è giuridicamente possibile emettere sequestro preventivo al di fuori delle ipotesi nominate per le quali l'istituto fu concepito"

e ancora

" il sequestro preventivo ha una evidente natura reale (come peraltro fatto palese dallo stesso nomen iuris del genere al quale esso appartiene), in quanto si realizza nell'apposizione di un vincolo di indisponibilità sulla res, che sottrae il bene alla libera disponibilità di chiunque... dunque l'ambito di incidenza del sequestro preventivo deve essere ristretto alla effettiva apprensione della cosa oggetto del provvedimento".

Insomma l'idea del sequestro realizzato con quelle modalità era assai bislacca, non però l'idea dell'esistenza di un reato alla luce delle vigenti disposizioni di legge.

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I profili internazionali del diritto d'autore

Oggi Altalex pubblica un mio contributo sul tema in oggetto.

Originariamente era stato pensato come capitolo di un volume che avrebbe dovuto uscire per i tipi dell'Experta. Poi l'opera in questione è diventata una sorta di tela di Penelope e così mi sono ripreso il contributo e ho deciso di pubblicarlo in rete, sotto licenza CC Attribuzione-Condividi allo stesso modo 2.5 Italia.

Peraltro, ci sono alcuni paragrafi che sto ampliando (non avendo più il limite dell'opera originaria) e ne pubblicherò a breve una versione 1.1 su computerlaw.

Naturalmente, visto che la licenza lo permette, se l'editore volesse un giorno far uscire quell'opera ed inserirvi il mio contributo, sarà libero di farlo. Non dovrà chiedere il permesso prima ;-)

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Ambientalismo culturale al DemCamp

Al demcamp avrei dovuto parlare di beni comuni in ambienti digitali... poi però s'era fatto tardi e prima di me era intervenuto Robin Good. Difficile far finta di nulla. Mi ero segnato delle parole chiave e "neutralità della rete" era l'espressione che si ripeteva più frequentemente. Quale bene comune avrebbe meritato maggiormente di essere difeso se non quello?

Ho rinunciato così a parlare in proprio, preferendo trasformare il mio intervento in una prosecuzione/risposta a quello di Robin.

Ne è seguita anche una replica interessante di Marco Cappato, con mia controreplica.

Trovate le riprese video della sessione qui

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domenica, ottobre 05, 2008

DemCamp: il giorno dopo

Ieri sono stato al DemCamp, era la mia prima esperienza in tal senso. E' stata una giornata, nel complesso, interessante. Mi sono limitato a seguire i lavori relativi a "Conoscenza, diritto all'informazione, libertà della rete".

Segnalo, per chi già non lo conoscesse, il progetto "OpenPolis" che promuove l'uso della rete e del software open source per favorire la trasparenza pubblica e la partecipazione collettiva al controllo delle informazioni e delle scelte politiche

L'intera giornata è stata ripresa da radioradicale e sarà presto disponibile online

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giovedì, ottobre 02, 2008

Beni comuni in ambienti digitali (ovvero, perchè è necessario un consumo "critico" dei prodotti culturali)

Sabato prossimo (4 ottobre p.v.) partecipo al BarCamp con un intervento sull'ambientalismo culturale. Se ci preoccupiamo (giustamente) della possibile desertificazione di vaste aree del globo terrestre, perchè non dovremmo preoccuparci della possibile desertificazione di vaste aree del mondo culturale?

Quali comportamenti socialmente responsabili è necessario porre in essere finanche nel consumo di prodotti culturali?

Questi sono i temi che cercherò di toccare nel mio intervento... sempre che di sabato ci sia qualcuno disposto ad ascoltare :-)

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mercoledì, ottobre 01, 2008

Degradazione per sovrapposizione di corpi


Oggi, in lista Frontiere Digitali, è passata un'email molto interessante di Salvatore Iaconesi (AKA XDXD) su un'opera d'arte alquanto singolare "La degradazione per sovrapposizione di corpi" (in alto il filmato).

Riporto una buona parte del testo (previo consenso dell'autore :-) ) perchè mi ha molto colpito. Buona lettura!

"l'idea di DpSdC si muove in due direzioni. Da un lato la creazione di accesso alla tecnologia e agli scenari chequesta apre. Il "do it yourself" sostenibile era enormemente apprezzato:9 euro di webcam, un software facile facile e, oltretutto, scaricabile, commentato, con dietro un indirizzo di email che, se proprio non riescia compilartelo da te, ti da pure una mano.
Le persone, abituate a percepire la "necessità" di comprarsi l'iphone, la playstation o il navigatore satellitare più aggiornato, erano felicissime di vedere percorsi più sostenibili, di poterli usare e dipoterne dialogare apertamente.
Le menti si aprivano realmente: c'era chi voleva fare la versione di DpSdC per bambini, per insegnare l'arte, per far venir voglia al marito di ramazzare per terra, per inventarsi qualcosa o, magari, un lavoro o una professionalità (era questo, ad esempio, il caso di alcuni visitatori che ci sono venuti a trovare e che si occupano di teatro, di fotografia, di cinema, o che hanno pensato di creare opportunità e dispirazione in situazioni di lotta sociale come occupazioni e collettivi di varie tipologie).
Dall'altro lato la creazione di uno strumento per coinvolgere emozionalmente le persone. Era stupendo vedere signore anche anziane ramazzare felici della bellezza che riuscivano a creare remixando leopere d'arte. :)
Il meccanismo dell'installazione è stato pensato proprio per creare questa tipologia di coinvolgimento. Semplice semplice eppure dirompente, perchè per le infinite tipologie di persone che ci sono venute a trovare è stato immediato percepire, giocando, la bellezza e la ricchezza che è possibile creare tramite l'uso libero dei contenuti e dei saperi.
Ramazzavi e davanti agli occhi ti si remixavano ad esempio un quadro di Klimt e uno di Dali, come grazie a un pennello magico, controllato dalla scopa.
E, quando gli suggerivi che, con certe tipologie di legge e consuetudini, anche una cosa così bella, di valore e "naturale" potrebbe essere resa illegale, beh, capivano subito. E subito andavano oltre,interessandosi al capire perchè sostenevamo che tante delle coseadditate come "illegali" in giornali e televisioni non fossero poi così malvage, anzi il contrario.
Tutto questo, insomma, per condividere con tutti voi una bella esperienza, una installazione d'arte ben riuscita e per promuovere, ancora una volta, un aspetto che con Oriana reputiamo sempre piùimportante: la dimensione della comunicazione. Quella che trasforma, insomma, un comizio in una rapporto".

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Beata ingenuità... (conversazioni tra avvocati)

In tarda mattinata mi chiama una collega...

(Collega)"Ciao Marco, avremmo deciso di rilasciare con Creative Commons dei video formativi che abbiamo realizzato"

(Io)"Bene, fantastico..."

(Collega) "Come procediamo?"

(Io) "Semplice, basta collegarsi al sito e (...segue spiegazione procedura)

(Collega) "Ah ho capito... senti e come associo..."

(io, interrompendo) "Ti prego non avanzare obiezioni legali... lo so non c'è collegamento tra autore, opera e licenza... è un progetto culturale... ha una valenza che va oltre la solidità giuridica... e poi sono americani..."

(Collega) "...ok ma allora chiunque...."

(io, interrompendo) "La smetti di fare l'avvocato?!?!"

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