Il mio grazie di cuore ad Oriana (Persico) e Salvatore (Iaconesi) che hanno avuto la pazienza di organizzare il workshop. Davvero bello il clima che si è respirato e divertente la discussione sul palco, grazie anche alle provocazioni intellettuali di Gennaro Francione.
Da parte mia non posso che ribadire qui quello che ho detto sul palco: se lo scopo di qualsiasi legge sul diritto d'autore è quello di incentivare la creatività, allora quel piccolo comma può, a conti fatti, considerarsi una buona norma. Non solo ha reso liberi alcuni usi, ma ha, addirittura, costituito il pretesto per la creazione di nuova arte.
Visto il buon successo dell'iniziativa, si pensava di replicarla il prossimo autunno, o ripronendola nella stessa forma, oppure procedendo ad una versione "re-loaded", con nuovi contenuti.
So che alcuni degli studenti dei seminari continuano a seguire di tanto in tanto questo blog.
Questo post è per voi :-)
Se avete suggerimenti da darmi su miglioramenti da apportare o su argomenti che non sono stati trattati e che destano il vostro interesse, fatevi vivi... sul blog, via email o via msn... insomma proviamo ad utilizzare una sorta di approccio collaborativo nella stesura del programma ;-)
Charlie McCreevy, commissario europeo per il mercato interno, ha proposto la realizzazione di un forum per discutere del futuro dei prelievi per copia privata, imposti in modo non uniforme nei diversi paesi dell'Unione (ventuno su ventisette).
Al forum saranno chiamati a partecipare gli artisti e l'industria dell'intrattenimento. Mi auguro ci sarà spazio per una forte presenza delle Associazioni dei consumatori.
Da più parti in Italia e in Europa si invoca maggiore chiarezza circa le modalità con cui l'odioso balzello viene concretamente assegnato all'originaria finalità: ristorare gli autori per i (presunti) mancati introiti cagionati dalla possibilità di effettuare copie per uso privato (o per uso personale, se si guarda al nostro ordinamento).
E', inoltre, necessario adoperarsi per evitare assurde disparità di trattamento nelle diverse legislazioni nazionali che portano a far sì, ad esempio, che tra il prelievo per copia privata su dvd riscrivibile venduto in Francia e quello sullo stesso supporto venduto in Germania ci sia una differenza del 500%.
Molto interessanti le considerazioni inizialmente svolte dal Magnifico Rettore, Prof. L.C. Scarafoni, sull'importanza della diffusione e della circolazione delle opere culturali che non devono essere mortificate dal complesso normativo.
My favourite artist of the week on Jamendo: After The Ice
Mi piaceva la copertina e così ho ascoltato questo "It happens all the time",EP ed opera prima degli After Ice, buon rock con sonorità, a tratti, anni '70, soprattutto negli ultimi due pezzi.
Lo inserisco nel player qui accanto... se lo ascoltate, e vi va, fatemi sapere che ne pensate.
Qualche mese fa fui contattato da Leonardo Maccari, che mi parlò del progetto "Il copyright sulla cultura", un radio-documentario sull'evoluzione del copyright e sugli eccessi degli ultimi (almeno dieci) anni.
Una settimana fa Leonardo mi ha comunicato che il progetto è stato ammesso a finanziamento e, dunque, sarà realizzato. Decisamente una buona notizia.
Faccio un pò di copia/incolla dal suo blog e vi riporto qui di seguito il comunicato.
"Il lilik, laboratorio di informatica libera del kollettivo di ingegneria dell’Università di Firenze ha ottenuto un finanziamento dall’ateneo per realizzare un’iniziativa studentesca dal titolo “Il copyright sulla cultura”.
Lo scopo è quello di realizzare un documentario a livello professionale e rilasciarlo con una licenza creative commons, che possa essere distribuito su Internet ma che possa anche essere interessante come prodotto editoriale in sè, in modo da poter convincere delle emittenti a trasmetterlo (durante la preparazione della proposta sono state già contattate persone che lavorano in radio locali e nazionali)".
Si tratta di un servizio che tiene traccia dei video rimossi da you tube per presunte violazioni del copyright, con l'indicazione del soggetto richiedente la rimozione, le statistiche sul video e alcune altre informazioni.
Un servizio utile per capire come nell'epoca dell'enforcement, la linea di confine tra censura e tutela dei diritti risulti assai meno visibile.
La SIAE, sul suo sito, ci tiene aggiornati sugli sviluppi del Caso Schwibbert, il procedimento penale da cui è orginata la pronuncia della Corte Europea di Giustizia da cui, poi, è scaturita l'attuale inapplicabilità delle disposizioni penali nazionali che sanzionano la mancata applicazione del Bollino SIAE.
Trovo sempre molto interessante il modo in cui la SIAE comunica le notizie, anche quando sono non-notizie, come in questo caso. Quella riportata, infatti, è una non-notizia: con il bollino e l'obbligo (attualmente non-obbligo) della sua apposizione c'entra poco (tant'è che nel corpo del testo viene fuori), però serve a ricordare che il processo penale (anzi IL PROCESSO PENALE!) va avanti.
E, infatti, la rassicurante chiusura è: "Il bollino Siae costituisce da molti anni un cardine nella lotta all’illegalità e nasce proprio come strumento d’immediata utilità per i consumatori e per le Forze dell’ordine: serve, infatti, a riconoscere facilmente i prodotti legittimi da quelli pirata e ad arginare i frequenti e preoccupanti episodi di contraffazione".
Chiaro il concetto, no? Mettetelo quel benedetto bollino... è una garanzia e vi promettiamo che non avrete nessun problema ;-)
Il 29 maggio p.v., alle 17:30 interverrò al Workshop "Degradarte, Immaterial Paradox" per riprendere la discussione sul comma 1-bis dell'art 70 l.d.a. (quello sulla libera pubblicazione in Rete delle immagini e dei suoni degradati o a bassa risoluzione) che tante polemiche aveva generato e che, al contempo, ha generato una bella provocazione artistica e culturale: la Degradarte.
Qui sotto trovate un pò di informazioni sull'evento.
L'LPM 2008, incontro internazionale di live video performers, visual artists e vj meeting, dedicato alle performance video dal vivo ormai alla sua quinta edizione, ospita quest'anno un'intera seziona tematica interamente dedicata alla DegradArte.
In collaborazione con DegradArte Novalab e ArtisOpenSource:
- Degradarte. Immaterial Paradox (Quando, come e perché da una normativa sul diritto d'autore nasce una provocazione artistica e culturale)
DegradArte&LPM 2008 29 maggio, ore 17:30 Macelllo IV - Mattatoio di Testaccio
Special guests: Guido Vetere (ricercatore e bloger di Nova 100), Carlo Formenti (giornalista e docente di storia e tecnica dei nuovi media Università di Lecce), Gennaro Francione (giudice anti-copyright), Luigi Pagliarini (artista e docente presso l'Accademia delle Belle Arti di Bari), Guido Scorza (avvocato), Massimo Canevacci (docente di Antropologia Culturale, Università la Sapienza di Roma), Luisa Capelli (direttrice editoriale di Meltemi), Marco Scialdone (avvocato e membro del CO.PI.DA.) http://lpm.flyer.it/2008/programme/dett_577.htm
Punto Informatico di venerdì scorso pubblica un bell'articolo, a firma di Luca Schiavone, dal titolo "Il nobile cuore del P2P", nel quale l'autore indaga il "movente" che spinge milioni di persone, incuranti delle disposizioni penali che, oramai pressocchè in qualsiasi ordinamento, sanzionano la relativa condotta, a condividere i propri archivi digitali: film, canzoni, spartiti, software... il tutto senza che siano corrisposti i rispettivi diritti d'autore.
L'autore ritiene che simili condotte siano sorrette da una certa nobiltà d'animo... "il P2P incarna per milioni di persone niente più che uno scambio etico e paritario..." scrive.
Pur rimanendo affascinato da una simile tesi, non ritengo che essa colga le reali motivazioni dell'utente medio di programmi di file-sharing. Queste, a mio avviso, andrebbero rintracciate in qualcosa di assai meno nobile: l'ingordigia.
Si tratta di una sorta di bulimia culturale: scarico tutto, perchè è gratis, anche "prodotti" che non comprerei mai (ecco perchè gli studi più seri evidenziano che non c'è una relazione significativa tra uso di programmi di file-sharing e la diminuzione degli acquisti), anche "prodotti" che, a dirla tutta, non piacciono, tanto per dare una sbirciata.
Più che al trionfo di un'etica della condivisione (peraltro, mi si permetta, c'è davvero poco di etico nel condividere ciò che non è proprio) si assiste allora al trionfo di un''"etica" del consumismo più sfrenato.
Visto che la nuova Legislatura è appena inziata mi auguro che qualche parlamentare attento alle cose della Rete voglia prendere in considerazione la proposta di legge formulata da Pecoraro Scanio nel corso della precedente legislatura e portarla avanti, eventualmente migliorandone alcuni aspetti.
C'è bisogno di riconsegnare alla legalità un'intera generazione, liberando contestualmente le Procure della Repubblica da indagini inutili e costose.
La Siae riporta sul suo sito i risultati di un'indagine della Promusicae, l'associazione dei discografici spagnoli, circa il download illegale attraverso programmi di file-sharing in terra iberica.
Sono andato a curiosare sul sito della Promusicae per acquisire ulteriori informazioni e sono rimasto sinceramente stupito da una delle risposte degli intervistati (studenti delle scuole superiori di età compresa tra i 15 ed i 17 anni e universitari tra i 18 e i 24 anni), quella con cui gli stessi ammettono che l'unico "rimedio" percepito come potezialmente efficace per contrastare il downloading illegale è l'interruzione della connessione ad Internet per chi si "macchia" di ripetute violazioni del diritto d'autore (Sarkozy docet).
Altri due elementi a mio avviso significativi emergono dall'indagine:
1. Un progressivo ed inesorabile abbandono del supporto fisico (cd) che i ragazzi vedono come un inutile ingombro; 2. La perfetta consapevolezza dell'illegalità della condotta posta in essere e, al contempo, la mancanza di qualsiglivoglia disvalore percepito rispetto alla sua realizzazione.
Se questo è il quadro (e non mi pare sia lontano dalla realtà) allora una proposta come quella dell'ISP tax potrebbe rappresentare la risposta più realistica e risolutoria, al di là delle proprie convinzioni ideali.
"Ho imparato, invecchiando, che non si discute di ciò che sta a cuore se non sono definiti, a priori, limiti accettabili e accettati" (Giovanni Lindo Ferretti).
L'ho letta e trovata di grande utilità, sapessi tenerla a mente. Con tutta probabilità la dimenticherò, salvo rileggerla qui o altrove.
Ci sono frasi che ti capitano tra le mani esattamente quando ne hai bisogno.
p.s.: si torna a discutere di brevetti software in Europa, in rete sono tutti contrari e contrariati.... sentire Stallman che ne parla è affascinante, ma anche ascoltare una lezione di Guido fa riflettere. Almeno ci si ricorda che la stessa storia la puoi raccontare da punti di vista differenti.
Il neo Ministro all'Innovazione e alla Funzione Pubblica, Renato Brunetta, fa sapere alla nazione che la carta (sottointendendo, evidentemente, quella burocraticamente "inutile") sparirà nel giro di 18 mesi.
Lo scorso anno, più o meno di questi tempi, il mio amico Andrea Lisi, aveva organizzato a Lecce il Primo Forum Nazionale sulla Dematerializzazione, usando come slogan dell'evento "No More Paper" (cui io mi ero permesso di aggiungere, tra parentesi, uno "useless"... terrorizzato dall'idea di perdere il profumo inconfondibile della carta stampata!) .
L'auspicio di Brunetta è senza dubbio condivisibile. Tuttavia, credo che sarà più facile far sparire la carta che la "cultura della carta", ovverosia quell'attaccamento ad un supporto materiale cui siamo da sempre abituati ed in cui riponiamo le nostre certezze giuridiche e non.
Abbandonare la carta non significa solo sostituire un certo numero di bit ad un certo numero di atomi: significa, altresì, modificare tutti i comportamenti a ciò consequenziali, in primis quelli legati alla conservazione della documentazione.
Significa divenire familiari con nuove figure, come quelle dei responsabili della conservazione (i nuovi amanuensi dell'era digitale, come amo definirli io), ai quali sarà affidato il compito fondamentale di preservare l'integrità del dato digitale (e, dunque la memoria di quanto attraverso esso rappresentato), così agile e allo stesso tempo, così drammaticamente volatile.
Insomma, forse si può far sparire la carta in diciotto mesi... per la cultura della carta prevedo tempi più lunghi.
P.s.: in piena vigenza del Codice dell'Amministrazione Digitale, pur essendo dotato di una casella di Posta Elettronica Certificata e della mia smart card per la firma digitale, non c'è un concorso pubblico a cui possa partecipare avvalendomi di simili strumenti. Devo diligentemente scaricare il modulo, compilarlo a mano, sottoscriverlo, recarmi al più vicino ufficio postale e inviare il tutto con raccomandata A/R.
Lo scorso autunno per spedire la documentazione relativa ad un concorso universitario, ho speso un'intera mattinata a fare fotocopie... senza inventarsi cose strane, mi basterebbe vedere rispettati dall'Amministrazione i miei diritti di cittadino digitale.
"I cittadini e le imprese hanno diritto a richiedere ed ottenere l'uso delle tecnologie telematiche nelle comunicazioni con le Pubbliche Amministrazioni e con i gestori di pubblici servizi statali nei limiti di quanto previsto nel presente codice" Art. 3, comma 1, Codice dell'Amministrazione Digitale
"Craj - Domani", l'avevo comprato qualche tempo fa e visto, poco dopo, in una sera di primavera che pareva autunno per il vento e la pioggia.
Craj ha il sapore del vino rosso e l'odore del pane appena sfornato. Craj è il delicato dipinto di un mondo arcaico, fatto di suoni e parole salmodianti.
Giovanni Lindo Ferretti è, al solito, magnetico.
"La luna gira il mondo e voi dormite Acceca questo sole Infuoca le ossa La mia pelle è in tensione Si sgretola E s’alza il vento Che tira, spazza Il mio respiro spezza"
il 13 maggio p.v., presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione (via salaria 113, Roma) nell'ambito della rassegna "Martedì d'Autore" si parlerà di e-book. Riporto il comunicato stampa qui di seguito, mi sembra interessante.
"Testi scaricabili da Internet, dispositivi di lettura, romanzi e saggi interattivi, prodotti ipermediali ricchi di video e di ambientazioni 3D. Tutto questo può essere racchiuso in un'unica parola: E-Book. Di questo fenomeno, figlio di quella rivoluzione digitale che impone all’editoria tradizionale di reinventare se stessa e sempre più diffuso nell’ultimo periodo, si parlerà nel prossimo incontro della rassegna “Martedì d’Autore”, organizzata dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza Università di Roma, previsto per il 13 maggio alle 19.30 presso il Centro Congressi (Via Salaria, 113).
A partire dal libro Che cosa sono gli E-Book?, gli autori Valerio Eletti (docente di Ideazione e progettazione di prodotti multimediali e di Produzione multimediale per la formazione a distanza presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza Università di Roma) e Alessandro Cecconi (tesi sugli e-book e Master Ielm presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione Sapienza Università di Roma) affronteranno questioni chiave della cultura occidentale: dal problema del diritto d'autore e delle opere digitali (copyright, copy-left, creative commons) fino alla sempre paventata "morte del libro".
Il cuore dell’incontro sarà una tavola rotonda tra cinque editori interessati alla minaccia e all’opportunità della digitalizzazione del libro: per la Carocci Gianluca Mori, direttore editoriale; per la Guaraldi Mario Guaraldi, fondatore della omonima casa editrice; per la Meltemi Luisa Capelli, direttrice editoriale; per Scriptaweb Domenico Baldari, amministratore; per Vivalibri Francesco Mizzau, esperto di editoria in rete.
Moderatore dell’evento sarà Alberto Marinelli, docente di Teoria e tecniche dei nuovi media presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione, Sapienza Università di Roma.
In chiusura i saluti del Preside Mario Morcellini."
Scenari e prospettive del Diritto d'Autore, Roma 27 maggio 2008
I lavori del COPIDA proseguono. A breve sarà online il nostro sito, con le attività già realizzate, quelle in cantiere e quelle solo immaginate in slanci di ottimismo nel corso delle riunioni alla Sapienza.
Nel frattempo, il 27 maggio p.v., il nostro project leader, Arturo Di Corinto, parteciperà a nome del COPIDA, ad un interessante convegno (il cui programma riporto in calce) organizzato dal Prof. A.M. Gambino (ricordate la Commissione su diritto d'autore e nuove tecnologie?) presso l'Università Europea di Roma.
Stay tuned ;-)
“SCENARI E PROSPETTIVE DEL DIRITTO D’AUTORE”
Il 27 Maggio presso l’Università Europea di Roma, via Aldobrandeschi, 190 – OO163 Roma Tel. 06-66 52 78 00 Fax 06-66 52 78 50 Email: info@unier.it
Presenta A. M. GAMBINO, Presidente del Comitato consultivo permanente per il diritto d’autore, Università Parthenope di Napoli, Università Europea di Roma
Ore 10,00 Indirizzo di saluto P. PAOLO SCARAFONI, Rettore dell’Università Europea di Roma
Coordina A. HEIMLER, Autorità garante della concorrenza e del Mercato
Ore 10,30 Il quadro giuridico comunitario ed internazionale R. MASTROIANNI, Università Federico II di Napoli
Ore 11,00 Le intersezioni con il diritto della concorrenza G.CAVANI, Università di Modena e Reggio Emilia
Ore 11,30 Coffee break
Ore 11,45 Le evoluzioni normative a livello nazionale: l’oggetto della protezione P. FRASSI, Università degli Studi di Milano
Ore 12,15 Le evoluzioni normative a livello nazionale: l’ambito di protezione V. DE SANCTIS, UNIVERSITÀ DI TERAMO
Ore 12,45 Interventi liberi
Ore 13 Conclusioni M. FABIANI, Comitato consultivo permanente per il diritto d’autore
Ore 13,30 Buffet
Ore 14,30 Tavola rotonda Coordina A. M. GAMBINO, Presidente del Comitato consultivo permanente per il diritto d’autore, Università Parthenope di Napoli, Università Europea di Roma
Copia privata da apparecchio remoto A. Zoppini, Università Roma Tre
Ne discutono: - G.Ghidini, Università degli Studi di Milano e LUISS Guido Carli di Roma - E. Mazza FIMI - P. Agoglia SIAE - A. Di Corinto Università La Sapienza di Roma - F. Graziadei Università LUISS Guido Carli di Roma - L.C. Ubertazzi Università di Pavia - V. Falce Università Europea di Roma, Università LUISS Guido Carli di Roma e Comitato ristretto per la riforma del diritto d’autore - F. Tozzi Università Federico II di Napoli e Comitato ristretto per la riforma del diritto d’autore
E’ stato invitato il Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Come se questo non bastasse, è possibile effettuarne il downloading integrale e gratuito (nel caso di Ghost I-IV potevano essere scaricate gratuitamente solo nove tracce).
Un omaggio ai fans, come scrive la band sul proprio sito.
"we encourage you to remix it, share it with your friends, post it on your blog, play it on your podcast, give it to strangers, etc." Nine Inch Nails
Le lezioni, come tutte quelle di Oilproject, sono gratuite, aperte a tutti, e sono vocali (lo studente può invece rivolgere domande attraverso una webchat )
* Adriana Augenti è avvocato iscritta all'Ordine degli Avvocati di Bari. Da circa due anni si interessa di Proprietà Intellettuale e Diritto delle Nuove Tecnologie. Certificata IACCI, International Arbitration Center for Copyright and Image Rights - "Tutela Internazionale della Proprietà Intellettuale" - e OMPI, Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale - General Course on Intellectual Property - è, da dicembre 2007, membro del Consiglio Direttivo del Centro Studi Informatica Giuridica. In passato ha collaborato con la rivista web di commercio elettronico www.intertraders.eu occupandosi di contraffazione e di cybersquatting. Ha scritto anche per www.jazzitalia.net come ariticolista di musica jazz, e ha un blog fotografico su filckr.