Diavolo di un bollino...
La SIAE, sul suo sito, ci tiene aggiornati sugli sviluppi del Caso Schwibbert, il procedimento penale da cui è orginata la pronuncia della Corte Europea di Giustizia da cui, poi, è scaturita l'attuale inapplicabilità delle disposizioni penali nazionali che sanzionano la mancata applicazione del Bollino SIAE.
Trovo sempre molto interessante il modo in cui la SIAE comunica le notizie, anche quando sono non-notizie, come in questo caso. Quella riportata, infatti, è una non-notizia: con il bollino e l'obbligo (attualmente non-obbligo) della sua apposizione c'entra poco (tant'è che nel corpo del testo viene fuori), però serve a ricordare che il processo penale (anzi IL PROCESSO PENALE!) va avanti.
E, infatti, la rassicurante chiusura è: "Il bollino Siae costituisce da molti anni un cardine nella lotta all’illegalità e nasce proprio come strumento d’immediata utilità per i consumatori e per le Forze dell’ordine: serve, infatti, a riconoscere facilmente i prodotti legittimi da quelli pirata e ad arginare i frequenti e preoccupanti episodi di contraffazione".
Chiaro il concetto, no? Mettetelo quel benedetto bollino... è una garanzia e vi promettiamo che non avrete nessun problema ;-)
Etichette: bollino, diritto d'autore, siae
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