giovedì, marzo 29, 2012

Esistono 32 senatori interessati alla libertà della Rete?

Grazie a La Stampa e ad Anna Masera siamo riusciti a leggere il testo della disposizione di legge che il Governo strarebbe preparando (non si sa se per collocarla all'interno di un decreto-legge o in altro provvedimento) e che consentirebbe ad Agcom di diventare il padrone assoluto e giudice unico di tutto quanto accade online.

Ben oltre, quindi, la semplice (e a questo punto residuale) tematica del diritto d'autore, da cui, pure, l'intera vicenda aveva preso le mosse.

Ho già espresso per Agorà Digitale le mie perplessità sul testo circolato in queste ore. Lo farò più diffusamente domani su Libertiamo.it nella rubrica "cronache di webia".

Nel frattempo i Senatori Vimercati, Poretti, Perduca e Vita hanno presentato una interpellanza parlamentare per chiedere al Governo di conoscere in modo ufficiale i contenuti di detta norma.

Il regolamento del senato (articolo 156 bis) prevede che: "Per le interpellanze sottoscritte da almeno un decimo dei componenti del Senato si adottano le procedure e i termini di cui al presente articolo. Ciascun Senatore può sottoscrivere in un anno non più di sei interpellanze con procedimento abbreviato. Le interpellanze di cui al presente articolo sono poste all'ordine del giorno entro quindici giorni dalla presentazione, eventualmente ricorrendo a sedute supplementari".

Abbiamo, ora più che mai, l'esigenza di sapere se ci sono 32 senatori interessati alla libertà della Rete e, dunque, disposti a sottoscrivere l'interpellenza per renderla urgente.

Cari Senatori, da che parte state?

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