Il parere del Prof. Onida sul regolamento AGCOM: niente di nuovo sotto il sole
Ieri Repubblica aveva pubblicato un articolo in cui si faceva riferimento ad un parere commissionato da AGCOM al prof. avv. Valerio Onida che, in buona sostanza, confermava la competenza dell'autorità all'oscuramento dei siti esteri.
Oggi, sempre Repubblica pubblica il testo del parere
Una cosa va chiarita: quel parere non è stato commissionato da AGCOM. E' stato depositato, unitamente ad altri documenti, nel corso delle audizioni che si sono svolte a seguito dell'adozione della delibera del luglio 2011 che approvava lo schema di regolamento sul diritto d'autore, ponendolo in consultazione.
Del resto una semplice analisi della date avrebbe svelato l'arcano: il parere è, infatti, datato "ottobre 2011". Secondo voi, avrebbe mai potuto l'AGCOM chiedere un parere DOPO l'adozione dello schema di regolamento a cui quel parere si riferisce?
Nel merito, si tratta di una lettura profondamente interessante, perchè si può condividere o no le conclusioni cui giunge, ma una cosa la dice in modo chiaro: non esiste una norma che espressamente attribuisca ad AGCOM il potere di oscurare i siti collocati all'estero (pag. 27 del parere: "L'obiezione che si potrebbe muovere a siffatto modo di ragionare e che nella specie manchi, a differenza delle ipotesi sopra richiamate, una specifica disposizione di rango legislativo che esplicitamente preveda il poter di emanare siffatti ordini di "oscuramento" di siti". )
Poi il prof. Onida ritiene che quel potere AGCOM lo abbia, comunque, sulla base del combinato disposto di altre disposizioni (i c.d. tre pilastri citati dal Presidente Calabrò).
Insomma, non era un visionario chi, da sempre, ha definito precaria una generalizzata competenza dell'Autorità in materia di diritto d'autore.
Etichette: agcom, diritto d'autore, onida, parere
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