Il Manifesto per un nuovo diritto d'autore - Aggiornamento
Oggi Punto-Informatico ha pubblicato la nostra lettera/manifesto. Il titolo è molto bello: Il nuovo diritto d'autore in 10 mosse.
E' bello che se ne stia parlando ed è una grande soddisfazione che in tanti, nelle mailing list o sui rispettivi siti, ci abbiano chiesto di aderire.
Da qualche minuto è online una petizione con cui unirsi al manifesto e partecipare al processo di costruzione di un nuovo diritto d'autore. Ecco il link.
p.s.: al momento sembrano esserci alcuni problemi di formattazione del testo della petizione ma sono in via di risoluzione ;-)
Da qualche ora è in giro per la rete una lettera aperta al Prof. A.M. Gambino, presidente del Comitato Consultivo Permanente per il diritto d'autore. Nasce da un incontro avuto con Gambino qualche settimana fa insieme agli amici della galassia di Frontiere Digitali in cui si è discusso dei futuri scenari di riforma della normativa in materia di diritto d'autore. Nella lettera, se avrete la pazienza di leggerla, c'è un vero e proprio manifesto per un nuovo diritto d'autore. Come tutti i manifesti non ha la pretesa di essere tecnicamente inappuntabile, ma contiene tracce di sogno. Una buona ragione per aderire.
Sarà l'effetto di Grillo e del suo V-Day, sarà che la gente ha iniziato a prenderci gusto ma erano anni che non vedevo una pressione così forte sulla politica da parte dei cittadini, tanto da mobilitarsi alla prima mossa fuori luogo. E' bastata che circolasse in rete la notizia che al Senato era in discussione un emendamento che esonerava tutte le imprese dall'obbligo di predisporre le misure minime di sicurezza a tutela dei dati personali ex D.lgs 196/2003, che il popolo di Internet si è mobilitato (con capofila eccellenti, come Stefano Rodotà) ed ha ottenuto in poche ore il ritiro dell'emendamento. Altra questione: in commissione cultura alla Camera dei Deputati viene votato nei giorni scorso un emendamento che aggiunge un comma 1-bis all'articolo 70 della Legge sul diritto d'autore. L'intento è quello di ampliare le libere utilizzazioni per fini didattici, il risultato è che l'emendamento è una schifezza (non ce la faccio proprio a tenere un contegno da giurista) e se portato in fondo produrrebbe un peggioramento della situazione attuale. Altro che Fair Use! Parte il tam tam in rete, sui blog le critiche si rincorrono. L'on. Folena, uno dei firmatari dell'emendamento, scrivea Punto-Informatico replicando al Sen. Cortiana che aveva espresso posizioni assai critiche. Speriamo di ottenere una vittoria anche in questo caso. Una cosa mi è chiara: il popolo della Rete tiene d'occhio la politica e, Onorevoli Deputati e Senatori, non si distrae un attimo. Siete avvertiti ;-)
Ho letto su Punto-Informatico dell'avvio ufficiale dei lavori della cosiddetta Commissione Open Source, istituita con Decreto del Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella P.A., Prof. Luigi Nicolais e presieduta dal Prof. Angelo Raffaele Meo.
Ho letto la notizia e ho pensato di vivere nel film "E' già ieri", con Antonio Albanese, in cui il protagonista si svegliava ogni mattina nello stesso identico giorno che continuava a ripetersi all'infinito.
Una Commissione del genere non era già stata istituita nel 2002 dall'allora Ministro Stanca e non era sempre presieduta dal Prof. Angelo Raffaele Meo? Una rapida ricerca in rete ed ecco la risposta: stessa commissione, stesso presidente. Poi mi è tornata in mente la lettera aperta scritta da Diego Zanga alla Senatrice Magnolfi qualche tempo fa sull'argomento. Già nei mesi scorsi Zanga si era lamentato a tal proposito e chiedeva quanto meno di ripartire dai risultati della Commissione Stanca.
Dunque siamo al secondo capitolo della saga e se tutto va bene potrebbe essercene un terzo perchè come afferma l'Osservatorio Open Source CNIPA (si, c'è anche quello!) le conclusioni della commissione potranno costituire un punto di partenza etc etc etc.
Insomma, in Italia si parte sempre, ma non si arriva mai.
Questa foto è opera di Justin Ho-Wee Wong, un perfetto sconosciuto. Justin la inserisce su Flickr sotto licenza CC-BY-2.o: in buona sostanza chiunque può prenderla e utilizzarla, anche per finalità commerciali a condizione di citarne l'autore. La Virgin la prende e la usa per una sua campagna pubblicitaria ma si "dimentica" di indicare l'autore dell'immagine. Come se non bastasse a questo si aggiunge che la fotografata si lamenta per la violazione della sua privacy. Ne è nata una controversia. Qui trovate l'atto introduttivo del giudizio. Tra i convenuti c'è anche la stessa Creative Commons Corp, azienda che coordina il lavoro dietro alle licenze CC perchè secondo il fotografo "failed to adequately educate and warn him ... of the meaning of commercial use and the ramifications and effects of entering into a license allowing such use". Insomma ce n'è per tutti!
Cari negozianti, risparmiate un pò di quattrini...
CostoZero, movimento per la gratuità al diritto alla comunicazione, lancia Filozero, progetto che rende possibile la diffusione di musica all'interno di locali commerciali senza il pagamento dell'abbonamento SIAE per musica d'ambiente (in alcuni casi più di 400 euro/anno).
Basandosi sul dato (scontato, ma mica tanto visto i falsi miti sull'argomento) che se l'autore non è iscritto alla SIAE, allora quest'ultima non deve essere pagata, il progetto cerca di aprire nuove strade alla musica autoprodotta così da renderla appetibile per gli esercizi commerciali. Insomma i giovani artisti si fanno conoscere e i commercianti risparmiano un pò di quattrini: una cosa buona, no? Naturalmente il successo dell'iniziativa è legata alla sua conoscenza, perciò fate girare la notizia. Un modo diverso di fare le cose esiste, ci vogliono solo fantasia e buona volontà.
Ieri sera, grazie a Frontiere Digitali e al Partito Pirata, ho preso parte in rappresentanza di Computerlaw.it all'incontro con il Prof. Gambino, presidente del Comitato consultivo permanente sul diritto d'autore per discutere dei progetti di riforma della normativa nazionale in materia. Al di là dei contenuti della conversazione quello che più mi ha fatto piacere è stato poter finalmente incontrare in carne ed ossa corpi fino a quel momento solo elettronici, i cui pensieri e le cui riflessioni più volte negli ultimi mesi avevo avuto modo di leggere. Bello ritrovare la passione scritta negli occhi, la carica ideale, l'assenza di un tornaconto personale. Bello anche chiacchierare a cena con Athos Gualazzi e Alessandro Bottoni, rispettivamente Presidente e Vice Presidente del Partito Pirata. Bello spaziare dalla libertà di cultura al trusted computing, alla teoria degli strati. Bello soprattutto riscoprire che la preparazione, quella vera, non è mai arrogante e comunica con semplicità. Bello scoprire persone che si fanno più di 400 km solo per discutere... Insomma comunque la pensiate su www.piratpartiet.it fateci un salto. Sono brava gente, sono Pirati ;-)
In un mondo non completamente impazzito vi sembrerebbe possibile che la UNIVERSAL (una multinazionale che fattura milioni di dollari) si prenda la briga di chiedere a YouTube la rimozione di un video amatoriale in cui un bambino balla, solo perchè la musica su cui il pargolo balla è "Let's go crazy" di Prince di cui detiene i diritti? La risposta più ovvia sarebbe "No, certo che no!" ed invece è successo veramente il mese scorso. E adesso la EFF (Electronic Frontier Foundation) ha intentato causa alla Universal. Vedremo come andrà a finire.
P.s: Se non siete troppo deboli di cuore potete anche guardare in faccia il pirata ;-)
Tanti eventi di recente (il caso Frattini, le suonerie dell'IPhone, le misure tecnologiche di protezione, i parcheggi a pagamento, la pay-tv), pur nella loro eterogeneità e diversità mi sembra siano accomunati da quella che si potrebbe chiamare la "teoria dei cerchi concentrici". Immaginate che un giorno, svegliandovi, scopriate che qualcuno ha tracciato un cerchio molto grande, davvero enorme e casa vostra ne sia il centro. Scoprite così che da quel momento non vi sarà più possibile oltrepassare quel cerchio, non potrete più spostarvi al di là di quella lunghissima circonferenza. All'inzio gridereste allo scandalo, ma poi ci sarebbe da andare al lavoro, da fare la spesa ed in fondo non è che da casa vostra vi siate poi spostati mai più di tanto, in fondo neppure nei desideri più reconditi avreste desiderato di visitare, che ne so, il circolo polare artico o la groenlandia. Insomma quel cerchio è così grande che è vero che riduce la vostra libertà di movimento ma è anche vero che, a dirla tutta, non ce ne si accorge nemmeno. Però c'è. A voi non è cambiato nulla ma la vostra libertà si è ristretta. Non vi è cambiato niente eppure quel cerchio c'è. Poi passano gli anni, a quel cerchio neppure ci pensate più, il mondo di prima non lo ricordate, il nuovo mondo sta tutto dentro al cerchio. Poi vi svegliate una mattina e scoprite che qualcuno ha tracciato un'altro cerchio, sempre grandissimo, ma un pò più stretto... e poi ancora un'altro e un altro ancora... A volte mi sembra che quello che stanno facendo con le nostre libertà sia proprio questo: restringerle poco alla volta, in maniera quasi impercettibile, in modo che ad ogni nuovo giro di vite ci si sia già dimenticati del precedente e di quanta libertà abbiamo lasciato per strada. Accade con le libertà informatiche, accade con le libertà civili, accade con le libertà politiche. Chi si ricorda come erano le nostre città solo 15 anni fa? Ora si paga tutto e si paga per cose che erano tutte gratis. Si paga tutto e non si possiede nulla, non si è padroni di nulla: l'era dell'accesso si sta materializzando e sembra non conoscere fine. Accadono cose per cui una persona di buon senso si metterebbe ad urlare, a sbraitare ed invece, tranne pochi "ribelli" tutto viene accettato come "normale". Accade che compri, cioè tiri fuori quattrini per il file di una canzone e poi se vuoi ascoltarlo sul tuo telefonino o usarlo come suoneria ti chiedono di pagarlo di nuovo...di pagare due volte la stessa cosa solo perchè vuoi usarlo su due dispositivi o per due finalità diverse. Accade che fai un viaggio e ti riporti indietro un dvd (io mi ricordo che compravo i VHS quando facevo qualche viaggio all'estero, porcaccia miseria!) e se lo metti nel tuo lettore non funziona perchè l'hai comprato fuori dal tuo "cerchio" e se provi a farlo funzionare tu, se ti ribelli al fatto di avere buttato i soldi nel cesso, bè questo è considerato un illecito. Domani avremo libri che non potremo far leggere a nostra moglie o ai nostri figli e ci convinceranno che è normale acquistare due copie dello stesso volume e che è normale che se la copia l'acquisti TU, te la puoi leggere solo TU. E allora ho capito una cosa, ho capito che la mia generazione non deve battersi per migliorare le cose, ma deve battersi per riavere quello che gli è stato tolto, dal non dover pagare un abbonamento per cose che prima erano gratis, al poter conoscere senza che qualcuno ti venga a dire poi a chi o in che modo puoi trasmettere quello che hai appreso, al poter lavorare con dignità e con speranza. DIGNITA' E SPERANZA: alla mia generazione le hanno portate via entrambe.
"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione" (Art. 21 Cost.)
"Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera." (art. 10 Convenzione Europea sui Diritti Umani)
"Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere" (art. 19 Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo)
Punto-informatico di oggi riporta la proposta del Commissario europeo alla Sicurezza (nonchè nostro connazionale), Franco Frattini, di censurare le "parole pericolose" in rete. "Intendo condurre un'indagine esplorativa con il settore privato - ha spiegato Frattini a Reuters - su come sia possibile utilizzare la tecnologia per impedire che la gente utilizzi o ricerchi termini pericolosi come bomba, uccidere, genocidio o terrorismo".
E' da tempo in atto un'offensiva senza precedenti alla libertà di espressione in rete, proveniente da fronti diversi: da un lato i padroni delle idee chiedono ed ottengono norme in grado di soffocare qualsivoglia diritto dei fruitori del sapere, dall'altro la politica che ha paura della rete perchè strumento in grado di tagliare fuori gli intermediari dell'informazione e, dunque, cerca di controllarla affinchè il re non sia mostrato nudo in tutta la sua fragilità.
Ad ogni modo io sono ottimista. Ci sono milioni di navigatori nel mare di Internet che si batteranno per la sua libertà, ora e sempre: di questo sono certo.
"Insieme ce la faremo. Siamo tanti, milioni, dobbiamo solo svegliarci da un incantesimo. Per sorridere alla vita e essere felici. Per un nuovo Rinascimento." (Beppe Grillo al V-Day)
1. Non userai un computer per danneggiare le altre persone. 2. Non interferirai con l'operato informatico delle altre persone. 3. Non curiosererai tra i files dei computer altrui. 4. Non userai un computer per rubare. 5. Non userai un computer per deporre falsa testimonianza. 6. Non copierai o userai software proprietario per cui non hai pagato. 7. Non userai risorse informatiche altrui senza autorizzazione o senza un'appropriata remunerazione. 8. Non ti approprierai dell creazioni intellettuali altrui. 9. Penserai alle conseguenze sociali dei programmi che stai scrivendo o dei sistemi che stai elaborando. 10. Userai sempre il computer con modalità che assicurino considerazione e rispetto per i tuoi simili.
Qui potete trovare la versione originale, in lingua inglese
Dall'intervento di Beppe Grillo a Bologna il giorno del V-Day (e c'è chi parla ancora di populismo... ma vaff....)
"Oggi inizia un nuovo Rinascimento fatto dagli italiani. L’otto settembre del 1943 i Savoia scappavano a Pescara. Dietro di loro lasciavano un’Italia allo sbando. Oggi non è cambiato nulla. Il Parlamento è occupato da abusivi scelti dai segretari di partito. Non scappano più, non ne hanno bisogno. Vivono in un mondo a parte tra scorte e televisione. Politici... una parola che non vuol dire più un c...o. Politici di professione. Professionisti abusivi. Altro che i posteggiatori, i lavavetri e le puttane. Gli abusivi sono loro. Nessuno li ha eletti. Ci hanno tolto anche la libertà di votare il candidato. Non voglio che i partiti decidano chi deve essere eletto in Parlamento. E neppure che i ministri siano sorprese nell’uovo di Pasqua. Prima di votare va detto chi saranno i ministri, chi sarà il ministro della Giustizia. Se scelgono Mastella, allora a votare ci vanno loro. Se lo eleggono loro. Alle primarie a pagamento ci vanno loro. LORO, l’incantesimo della delega. A TUTTO CI PENSERANNO LORO. Siete VOI che dovete riprendere in mano la vostra vita. Ritornare a fare politica ogni giorno. Al supermercato, a scuola, sul lavoro, al semaforo, nella natura, nel vostro condominio. Non c’è nessuno dall’altra parte del muro. Se bussate, la porta rimarrà chiusa. Non credete più ai giornali e alle televisioni. Mentono, mentono. Banche, media, politica, grandi aziende sono la stessa cosa. Le stesse persone. Un mostro che divora il Paese, che vi fa credere quello che vuole, che intervista prescritti, mafiosi, corrotti e corruttori in ginocchio. Li trasforma in persone oneste, degli statisti. Ma sono solo dei poveri cialtroni che in altri Paesi dovrebbero nascondersi dalla vergogna. Che esempio darete ai vostri figli, forse Corona, Previti, lo psiconano, Pomicino, Ricucci, Fiorani in mutande, Geronzi neo presidente di Mediobanca che decide dei destini della finanza del Paese? Più fai schifo più sei famoso? Più delinqui più hai successo? E’ questo che volete? Il ministro Amato si dice preoccupato che, o la sinistra al Governo dà una sterzata chiara sull’ ordine pubblico, o ci sarà una “svolta fascista”. Amato, il tesoriere di Craxi che non sapeva mai niente. Stava sempre in ufficio a studiare. Il cinghialone portava i miliardi all’estero e lui non sapeva. Dov’eri Amato quando avete scarcerato un anno fa 26.000 criminali? Lo avete fatto per evitare che gli amministratori pubblici, i vostri compari, i furbetti della politica finissero in galera. Non dirmi che non lo sai. E ora ci parli di svolta fascista. Di summit sulla sicurezza. Qui non c’è nessuna svolta fascista, c’è quella del buon senso, c’è la svolta del calcio in culo a chi ha votato l’indulto. I nomi li sappiamo e anche i cognomi. Li faremo tutti alle prossime elezioni. Questa gente in Parlamento non ci deve tornare mai più. Quanti morti, stupri, furti ha causato l’indulto? Chi paga? Forse il ministro di Casta e Ingiustizia Mastella venderà i suoi appartamenti romani per risarcire la famiglia dei coniugi di Gorgo al Monticano? Il pesce puzza dalla testa e c’è un odore di fogna in giro da non resistere. Viviamo con il naso turato. Voglio ritornare a sentire l’odore della vita. Bisogna sturare i tombini. Aria pura, acqua pura. Nelle nostre vite e nella vita pubblica. Piazza Maggiore è strapiena: 100.000, 150.000 persone? 220 città italiane e 20 città nel mondo sono collegate con noi. E’ la prima volta che succede. E’ la forza della Rete, dell’informazione libera. E’ la nostra Woodstock della legalità. Ameno 300.000 persone hanno firmato oggi per un nuovo Rinascimento. Per una legge di iniziativa popolare, per dare dignità al Parlamento, in tre punti: - no ai condannati in Parlamento - no ai politici di professione, due legislature e poi tornino al loro lavoro - si alla preferenza diretta. Le firme necessarie le abbiamo ottenute in una mattina. La gente ha fatto la fila per ore contenta per poter firmare. Porterò questa proposta di legge in Parlamento, la leggerò e vedremo tutti in faccia chi si opporrà. Questo è un Paese di sudditi, ma costituzionali. Possiamo solo votare le persone scelte dai partiti e qualche volta dire no a una legge con il referendum. Non esiste un referendum propositivo. Ma i partiti se ne fregano anche dell’esito dei referendum. Per fare la legge elettorale nel 2005 il centrodestra ha buttato nel cesso il risultato del referendum del 1992. Nel medioevo avevamo più diritti di oggi. Per questo ci vuole un nuovo Rinascimento. La vita è nelle vostre mani. La politica deve creare felicità, voglia di futuro, bellezza. Voglia di lavoro, di creatività, di famiglia. Hanno rubato il futuro a una generazione. l’hanno resa schiava a norma di legge. Mi hanno scritto in 25.000 per spiegarmi quale miseria fosse diventato il lavoro. 4 euro all’ora, due mesi di lavoro e poi a casa. Ho raccolto le loro testimonianze in un libro. Il premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz ha scritto: “A cosa serve far studiare i vostri figli per poi fargli girare le patatine fritte. Risparmiate i soldi della laurea.”. Ichino che mi hai dato del terrorista citando un articolo falso, non scritto da me, sul Corriere della Sera, mi senti? Ti ho invitato, ma non ti vedo. Ti dico allora una sola parola: “Vaffanculo!” Ci sono più di cinque milioni di precari in Italia, vogliamo fare finta di niente? Aspettare che arrivino a dieci milioni, venti milioni? C’è una verità che nessuno vuole dire: manca il lavoro. E se manca il lavoro allora arrivano le leggi che regolarizzano il precariato. Perchè i ragazzi non hanno scelta. O quello, o emigrare. Se ci fosse un vero mercato del lavoro le leggi sul precariato sarebbero ignorate. Le imprese farebbero carte false per assumere un ingegnere, un tecnico. Alla nostra Woodstock è presente chi vuole un’altra Italia, un vero Bel Paese, un’ Italia dei cittadini che non racconta e non si racconta più balle. Partiamo adesso, non ci fermeremo più. Oggi ci saranno verità e musica. Insieme ce la faremo. Siamo tanti, milioni, dobbiamo solo svegliarci da un incantesimo. Per sorridere alla vita e essere felici. Per un nuovo Rinascimento.”
Ieri si è svolto il V-Day, un evento organizzato interamente in rete e dalla rete, senza appoggio di partiti, giornali, radio, televisione tranne qualche piccola eccezione. Si raccoglievano le firme per una proposta di legge di inziativa popolare con cui realizzare tre cose semplici e di buon senso (proprio per questo bollate come populiste):
NO AI PARLAMENTARI CONDANNATI No ai 25 parlamentari condannati in Parlamento - Nessun cittadino italiano può candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo e secondo grado in attesa di giudizio finale
DUE LEGISLATURE No ai parlamentari di professione da venti e trent'anni in Parlamento - Nessun cittadino italiano può essere eletto in Parlamento per più di due legislature. La regola è valida retroattivamente
ELEZIONE DIRETTA No ai parlamentari scelti dai segretari di partito - I candidati al Parlamento devono essere votati dai cittadini con la preferenza diretta
L'evento è stato un indubbio successo, Piazza Mggiore a Bologna gremita, oltre 300.000 firme raccolte in tutta Italia... eppure per molte delle televisioni nazionali (v. il tg2 delle 20:30) non è successo niente... nessuna notizia, un silenzio assordante.
Altra cosa curiosa: quante persone c'erano in piazza a Bologna? Ecco questo è divertente perchè Repubblica.it riporta il dato della questura, 50.000, precisando tra parentesi che secondo Grillo erano 200.000. Nulla di scandaloso sul solito balletto delle cifre. La cosa strana è che, per quanto io mi ricordi, questa è la prima volta che il dato della questura è anteposto a quello degli organizzatori. Di solito il titolo è "due milioni di persone in piazza" e poi nell'articolo trovi scritto "comunque per la questura erano non più di 100.000"
Altro capitolo: Roma, "La notte bianca". Qui la copertura mediatica funziona da anni al contrario... Ormai siamo arrivati alla santificazione del mago Walter... Sempre Repubblica.it riporta le gesta del mago Walter che scaccia i venditori abusivi dai Fori Imperiali... mi è venuto in mente l'episodio del Vangelo della cacciata dei mercanti dal tempio... Ad ogni modo è tutto andato bene, lo volevo scrivere anche io una settimana fa. Tutto ha funzionato alla perfezione, nessun problema di ordine pubblico, tutti felici e contenti... poi se ti fai un giro in rete e leggi un pò di commenti magari scopri che non è (mai) andata così.
Infine un'ultima cosa: ci hanno inseguito negli ultimi mesi con la tematica del risparmio energetico, roba che se dicevi che ti eri dimenticata la luce accesa la gente smetteva di rivolgerti la parola... La Notte Bianca è l'opposto del risparmio energetico... è il buco nero dell'energia. Ma questo non sta bene dirlo e mi raccomando da domani ricordatevi di spegnere il televisore invece di tenerlo in stand by ;-)
Ultimamente sono assai affascinato dalle interconnessioni tra informatica, diritto ed etica. Ho navigato un pò in rete per crearmi una prima mappa di siti utili: poco materiale in italiano, molto di più in inglese. Stavo anche pensando di recuperare volontari per dar vita ad un gruppo di studio e approntare qualche traduzione.
Ieri la Corte di Cassazione (grazie a Daniele Minotti per aver prontamente messo online la sentenza su Penale.it) ci ha ricordato che la commercializzazione dei Mod Chip (quelli per consentire di "sbloccare" la Ps2) era reato già prima della riforma della legge sul diritto d'autore del 2003.
La sentenza è interessante, contiene spunti di riflessione sulla natura giuridica dei videogiochi (software od opere multimediali), sulla successione delle leggi penali nel tempo, sugli aspetti tragicomici della povera legge 633/1941 (la legge sul diritto d'autore) che ha subito così tanti lifting normativi che la foto sulla carta d'identità non corrisponde più alla sua reale immagine.
In questo post non voglio fare un'analisi della sentenza, porterebbe via troppo tempo (magari lo farò in seguito...) quello che voglio fare, invece, è riportarne un passaggio che mi ha colpito: “…qualche perplessità sorgono a seguito delle pratiche, adottate da alcune multinazionali, tra cui la stessa S., di frazionamento del mercato, così come meriterebbero ulteriore attenzione i rischi di posizione dominante o di compressione della concorrenza derivanti dall’obbligo di acquistare unicamente specifici apparati (di costo rilevante) che viene imposto al consumatore che intenda utilizzare un’opera di ingegno contenuta in un supporto che necessita di quel tipo di apparato per poter essere finita e “consumata”
Ed allora perchè non smettiamo semplicemente di comprarli certi prodotti? Che valore diamo alla nostra libertà? Io, ad esempio, da parecchio ho smesso di comprare cd protetti e musica protetta. Se compro un cd, voglio poterlo ascoltare dove mi pare, con qualsiasi player e non con quello che ha deciso la Emi o la Atlantic o chicchessia, voglio potermene fare una, due, tre copie per lasciarne una in macchina, una a casa e una in cassaforte se la cosa mi aggrada.
Mi torna in mente la frase di Stallman a proposito del software "If it's not free, I don't use it".... e allora a proposito della musica "Se non è libera, non la compro".
Se non tuteliamo oggi la nostra libertà come consumatori, non saremo in grado di tutelare domani la nostra libertà come individui e rimarremo inerti di fronte ad una tecnologia sempre più invasiva, in grado di scegliere per noi quali software installare sul nostro pc, quali funzionalità attivare e quali disattivare, quali programmi vedere e quali no.
Oggi è una questione di mercato, oggi è anche una questione di libertà.
Quest'estate ho avuto modo di leggere alcuni libri bellissimi, tutti accomunati dal tema della libertà: quella dell'individuo, quella del codice informatico, quella della cultura. In tempi in cui il rapporto tra uomo e macchina si fa sempre più simbiotico è importante fermarsi a riflettere su quanta parte della nostra libertà individuale dipenda oggi dalla libertà delle macchine di cui ci serviamo.
S. Rodotà, La vita e le Regole - tra diritto e non diritto, Feltrinelli 2007