Decreto Pisanu... quando l'informazione è scorretta non la correggi più
Colgo l'occasione di questo articolo del Corriere della Sera per parlare della disinformazione in Rete.
Il tema è il c.d. Decreto Pisanu e le sue disposizioni relative al wi-fi.
Come altri articoli sul tema, la premessa è giuridicamente sbagliata "La norma scade il prossimo 31 dicembre, e qualcuno vorrebbe rinnovarla così com'è: cattiva idea".
Non sto qui a ripetere per l'ennesima volta perchè quella disposizione (nella parte relativa agli hot spot pubblici) non sia soggetta a termini di scadenza.
Quello che, invece, trovo interessante (anche riallacciandomi alla proposta di Quintarelli sulle rettifiche di cui ho parlato nel post precedente) è che una volta che un'inesattezza è diffusa in Rete non c'è verso di correggerla.
C'è una continua ripresa acritica di cose dette e scritte da terzi che neppure i giornalisti di mestiere si mettono a controllare. Del resto è semplice: se lo dicono in tanti deve essere vero.
Peccato che quei tanti siano la replica della replica della replica.
Se in questo caso si tratta alla fine di una sciocchezza, di un particolare di poco interesse, in altri casi la ripresa acritica di cose lette in giro e riproposte senza un minimo di verifica può danneggiare terribilmente la reputazione di persone o distorcere per sempre il senso degli eventi.
Prima di retweetare o di condividere, leggiamo con attenzione e manteniamoci critici.
La libertà di pensiero costa fatica.
Etichette: decreto pisanu, disinformazione, libertà, pensiero, wi-fi
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