Su "L'Espresso" si parla del RomaEuropaFAKEFactory
"Se le nuove tecnologie abilitano modelli fondati sull’autodeterminazione e sulla condivisione di risorse e conoscenze, il realizzarsi di questa possibilità si scontra da un lato con la resistenza delle strutture economiche, politiche e legislative esistenti, dall’altro con un divide squisitamente culturale e di linguaggio. Copyright e processi di produzione artistico-culturale catalizzano spesso queste tensioni di fondo."
Non sarebbe stato possibile descrivere meglio le ragioni che stanno alla base di una provocazione intellettuale come il RomaEuropaFAKEFactory.
Nel frattempo il cantiere è in fermento... si sta organizzando la conferenza di presentazione per il 20 marzo p.v., si stanno raccogliendo le opere già arrivate, si sta tirando su (grazie all'infaticabile Salvatore Iaconesi... un uomo i cui geni dovrebbero essere oggetto di studio... mai visto nessuno lavorare con i suoi ritmi!) la piattaforma per l'uploading e tanto altro.
Devo dire che è un modus operandi per me completamente nuovo e spiazzante... ti rendi conto di quanto tu sia deformato professionalmente quando hai a che fare con veri artisti... insomma avevo già dei sospetti che la facoltà di giurisprudenza producesse danni persistenti nel tempo... ora ne ho la certezza :-)
Etichette: espresso, fake, fondazione romaeuropa, remix, romaeuropafakefactory
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