Freedom for Remix: una prima risposta
Poco prima di Natale avevo pubblicato questo post: "Divieto di Remix: cambiamo le regole?". In breve, si chiedeva alla Fondazione Romaeuropa e ai curatori del concorso Romaeuropa Web Factory di modificare l'articolo 8 del regolamento di gara che espressamente escludeva dalla competizione ogni attività di mashup, remix ed ogni altro genere di manipolazione.
In buona sostanza, quella che il Prof. Lawrence Lessig ha definito Remix Culture era ed è bandita.
Ieri è giunta una prima risposta da parte dei curatori del sito i quali hanno spiegato sommariamente le ragioni della scelta, rimandando tuttavia ad un comunicato ufficiale della Fondazione che sarà pubblicato subito dopo le feste.
Conservo la speranza che ci possa essere un'apertura alle istanze contenute nell'email inviata.
Comunque vada, non posso che ringraziare sin d'ora i tanti amici e amiche che hanno supportato l'iniziativa inviando anch'essi un'email, avente per oggetto "Freedom for Remix".
Grazie, in particolare, ai miei studenti dei seminari alla Sapienza, grazie a Massimo Melica, che, come al solito, non ha fatto mancare il suo appoggio, grazie ad Adriana Augenti per le belle parole via email, grazie a Dok, per averne parlato sul suo Blog.
Grazie ad Oriana Persico e Salvatore Iaconoesi... Art is Open Source :-)
Etichette: copyright, fondazione romaeuropa, remix
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