"I cantieri aperti del diritto d'autore" assomigliano a quelli della Salerno-Reggio Calabria
Da qualche giorno è disponibile online il nuovo numero di Vivaverdi che si apre con un editoriale di Sapo Matteucci dal titolo "I cantieri aperti del diritto d'autore".
Nel testo si riferisce circa il Copyright Summit tenutosi a Bruxelles il 7 e 8 giugno u.s. dove ancora una volta si è discusso di quanti danni il digitale abbia prodotto agli artisti, di quanto cattivi siano i nuovi player del mercato (Google in testa) rei di lucrare sulle fatiche altrui senza riconoscere il giusto compenso, di come il web sia un far west (sic!) che necessiti di regole.
"Il mercato, nel caso quello digitale, non solo arriva sempre prima delle regole, avvantaggiandosi d’un Far West normativo, che dura da anni, ma sembra perennemente irraggiungibile. Ovvero, per ciò che riguarda i diritti degli autori, non regolabile".
Ecco, per una volta, questi quattro cantieri apriamoli esattamente nell'ordine: cominciamo con l'eliminare i monopoli (quello SIAE, in testa) nella gestione collettiva dei diritti, poi affrontiamo il tema dei danni enormi al patrimonio culturale che una durata del diritto d'autore fuori dal tempo produce, passiamo poi alle misure per incoraggiare il mercato e, infine, ma solo infine, parliamo di pirateria.
Altrimenti viene il leggerissimo sospetto che questi cantieri siano come quelli della Salerno-Reggio Calabria: molti hanno interesse ad aprirli, pochi a realizzare l'opera.
Ora, affermare che esista in rete un far west normativo in materia di diritto d'autore non è una forzatura, o una semplificazione: è, più semplicemente, una cosa falsa.
Basti solo considerare (ma dovrebbe essere ovvio) che se non esistessero regole, non esisterebbero le tanto contestate violazioni.
Dunque, le regole ci sono.
Quello che si confonde è l'esistenza della regola con il suo ossequio. Se questo manca, e manca in modo generalizzato, in tutti i settori abitualmente ci si interroga sulla bontà della norma, nel diritto d'autore questo non avviene. L'unica risposta che si sa dare è: più sanzioni. E così andiamo avanti da 20 anni con risultati vicini allo zero.
Morettiamente verrebbe da esclamare, "ma si continuiamo a farci del male!"
Michel Barnier (Commissario al Mercato Interno) ha identificato quattro cantieri per adeguare la proprietà intellettuale all’era digitale: 1) una nuova Direttiva Europea che affronti il tema della gestione collettiva dei diritti d’autore; 2) un’ altra Direttiva sulla diffusione delle cosiddette Opere orfane; 3) la creazione d’un Libro Verde per facilitare la diffusione digitale delle opere audiovisive; 4) il rafforzamento della lotta contro la pirateria.
Ecco, per una volta, questi quattro cantieri apriamoli esattamente nell'ordine: cominciamo con l'eliminare i monopoli (quello SIAE, in testa) nella gestione collettiva dei diritti, poi affrontiamo il tema dei danni enormi al patrimonio culturale che una durata del diritto d'autore fuori dal tempo produce, passiamo poi alle misure per incoraggiare il mercato e, infine, ma solo infine, parliamo di pirateria.
Altrimenti viene il leggerissimo sospetto che questi cantieri siano come quelli della Salerno-Reggio Calabria: molti hanno interesse ad aprirli, pochi a realizzare l'opera.
Etichette: barnier, copyright, diritto d'autore, monopolio, pirateria, siae
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