venerdì, novembre 05, 2010

Open Data: bene ma sull'open government non siamo all'anno zero

Qualche giorno fa sul sito www.datagov.it dell'Associazione Italiana per l'Open Government è stato pubblicato un Manifesto per l'Open Government.

Dell'associazione fanno parte stimati colleghi ed amici che da tempo si adoperano per un'amministrazione pubblica più trasparente e vicina ai bisogni dei cittadini.

L'iniziativa, dunque, è in assoluto meritoria e condivisibile.

C'è un aspetto, però, che non mi convince: è quella sensazione di essere all'anno zero della trasparenza nell'agire amministrativo che, evidentemente, non corrisponde al vero.

Forse è un mio errore di lettura ma quando si dice nel manifesto (che, dunque, dovrebbe avere un valore programmatico) al primo punto "La partecipazione attiva è un diritto e un dovere di ogni cittadino. L’Open Government si propone di creare le condizioni organizzative, culturali e politiche affinché questo venga esercitato con pari opportunità per tutti", oppure al terzo "L’Amministrazione deve agire in modo da garantire sempre la più completa trasparenza dell’attività di governo e la pubblicità di tutto ciò che è relativo al settore pubblico. Fornire ai cittadini tutte le informazioni sull’operato dell’Amministrazione è indispensabile per realizzare un controllo diffuso sulle attività di governo e sulla gestione della cosa pubblica", si ha quasi la sensazione che vengano cancellati con un colpo di spugna gli sforzi fatti e risultati raggiunti a partire dall'adozione della legge 241/90 (senza voler considerare l'apporto straodirnario dato negli ultimi vent'anni dalla giurisprudenza amministrativa all'esigenza di trasparenza dell'agire amministrativo).

Così come si ha la sensazione che si ritenga superfluo quanto già è stato fatto negli ultimi due anni in materia di trasparenza delle retribuzioni, degli incarichi di consuleza conferiti, delle procedure di selezione del personale nelle società pubbliche: ovviamente le norme non camminano da sole e, per citare Carter, "non si può pensare di rendere migliori le persone attraverso il comando di una legge".

Insomma, non siamo all'anno zero dell'Open Government: molto è già stato fatto.

Sicuramente molto resta da fare sul fronte "open data", sulla condivisione dei dati pubblici in rete, su alcuni servizi da erogare in modalità telematica.

La mia sensazione, però, è che molte delle cose auspicate siano già state fatte ma non vengano apprezzate o sfruttate: il "governo" può anche essere "aperto" ma se nessuno entra ha poco senso.

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