Disobbedienza civile preventiva
Da www.hackthegov.it:"Ci auguriamo che l'Autorità Garante per le Comunicazione non confermi la volontà di introdurre nuova burocrazia, autorizzazioni e nuovi balzelli per chi, anche professionalmente e commercialmente, vuole fare informazione nuova in Italia tramite web tv o web radio. Se invece l'ottusità burocratica dovesse prevalere, annunciamo fin da ora che martedi' 30 novembre presso la sede del Partito Radicale, e tramite il sito www.hackthegov.it, presenteremo la nostra piattaforma di Web TV che abbiamo intenzione di condurre in violazione del regolamento quando questo entrerà in vigore.
Con questa iniziativa ci rivolgiamo all'Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni riunita oggi per discutere le nuove norme. Ad essa diciamo che non è sufficiente creare la riserva indiana delle web tv o web radio amatoriali, ma è necessario un regolamento che nella sostanza rigetti il principio dell'equiparazione delle regole dell'industria radiotelevisiva italiana ad Internet. La forza della rete è sempre stata quella di rappresentare innovazione, anche nel campo dell'informazione professionale, senza la necessità di chiedere autorizzazioni, pur nel rispetto delle leggi. Conosciamo purtroppo molto bene quale sarà la fine del web se esso verrà assoggettato alle stesse regole che hanno portato all'attuale disastro del sistema radiotelevisivo italiano".
Con questa iniziativa ci rivolgiamo all'Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni riunita oggi per discutere le nuove norme. Ad essa diciamo che non è sufficiente creare la riserva indiana delle web tv o web radio amatoriali, ma è necessario un regolamento che nella sostanza rigetti il principio dell'equiparazione delle regole dell'industria radiotelevisiva italiana ad Internet. La forza della rete è sempre stata quella di rappresentare innovazione, anche nel campo dell'informazione professionale, senza la necessità di chiedere autorizzazioni, pur nel rispetto delle leggi. Conosciamo purtroppo molto bene quale sarà la fine del web se esso verrà assoggettato alle stesse regole che hanno portato all'attuale disastro del sistema radiotelevisivo italiano".
Sarà la velocità della rete, ma a 34 anni mi sento terribilmente vecchio.
Ero rimasto alla disobbedienza civile vecchio stile, quella che facevi contro disposizioni di legge esistenti.
Mi pare di capire che adesso, invece, la disobbedienza civile sia preventiva e a prescindere: se la norma esiste o non esiste, se esiste in una certa forma o in un'altra è un dettaglio irrilevante.
Sempre in ragione della senilità precoce continuo a non capire (ci si rimbambisce ad una certa età) perchè se Mediaset fa la televisione in televisione gli si devono applicare alcune regole, mentre se Mediaset fa la televisione sul web non gli si deve applicare nessuna regola.
Etichette: agcom, delibera, internet, televisione, web tv
6 Commenti:
http://blog.quintarelli.it/blog/2010/01/cui-prodest-.html
il limite a 100.000 euro per essere soggetti a tutti gli stessi obblighi, pero', e' decisamente ridicolamente basso. IMHO
Non vorrei apparire troppo acido, ma questo è il classico post spocchiosetto, in cui l'autore con una vecchia formula retorica, si dà da solo dell'ottuso per sostenere di essere più avveduto degli altri.
In realtà la formula non funziona in questo caso. Innanzitutto perchè se la disobbedienza preventiva fosse attuata più frequentemente, forse non ci si troverebbe con leggi assurde firmate e protocollate dal giorno alla notte, nella più totale inconsapevolezza dei cittadini. Che forse vorrebbe davvero sostenere che per protestare bisogna aspettare che il sopruso venga commesso? Andiamo!
In secondo luogo è evidente che qui Mediaset sul Web non c'entra proprio nulla. E' evidente a chiunque (lei escluso, pare) che un provvedimento che impone una soglia ridicola "universale" (100.000 euro) e ci fa rientrare Mediaset come tele Capri libera, o il sito di news condominiali, ciurla evidentemente nel manico. Le è chiarissimo, avvocato, fuori dal gioco retorico, che la seria preoccupazione di noi tutti è invece che, al contrario, si voglia imbrigliare il canale multimediale in Rete. Di sicuro non a vantaggio dei cittadini.
Peraltro si tratta di un provvedimento per nulla improbabile, dal momento che di provvedimenti in questa direzione ne abbiamo visti a decine e decine nel corso solo di quest'anno.
Volenda metterla sul personale - per stare al suo gioco sofistico - direi che lei non è troppo vecchio. Semmai troppo, troppo giovane.
Saluti
Caro Anonimo,
ironicamente mi limitavo a sottilineare che per "disobbedire" c'è necessariamente bisogno prima che una regola venga adottata. Altrimenti viene un pò difficile.
Si può protestare come Lei giustamente sottolineava, ma disobbedire proprio no.
In secondo luogo, se esiste un sito (o meglio, una web tv o una web radio... a quello il provvedimento dell'AGCOM si riferirà) condominiale che fattura più di 100.000 euro/anno La pregherei di indicarmelo perchè sarei fortemente interessato a trasferirmi in quel condominio!
C'è tanto, troppo qalunquismo in giro. IMHO
Sono d'accordissimo con Marco, che uno dei più attenti commentatori dei rapporti tra diritti e nuove tecnologie. Se si fa tv per mezzo del web non c'è ragione perchè ci si possa sottrarre, per definizione, alle regole che si applicano all'attività radiotelevisiva operata tramite onde elettromagnetice o per tecnologia digitale.
Pensate alla par condicio ed al paradosso che si è avuto lo scorso anno in concomitanza con le elezioni regionali....
In pieno spirito CC:
They are the better way to spread the knowledge...
dovrebbe essere:
They are the best way to spread the knowledge...
gianni
Grazie Gianni, corretto in tempo reale :-)
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