giovedì, luglio 29, 2010

Accordo SIAE/YouTube: ricevo e volentieri pubblico

Oggi mi ha scritto Enzo Mazza, presidente della Fimi, a proposito del mio post di ieri sull'accordo SIAE/YouTube. Ho chiesto ad Enzo di poter riprodurre sul blog il nostro piccolo scambio di vedute ed è stato così gentile da concedermelo.

Piccolo disclaimer: alcune cose potrebbero apparire "scontate" per gli addetti ai lavori o per chi si occupa abitualmente di diritto d'autore, ma credo possano risultare interessanti per tutti gli altri. Ci sono poi alcuni passaggi che mi sono permesso di evidenziare (il "grassetto" è mio) perchè mi sembrano interessanti per l'altro discorso, ovverosia quello relativo alla natura giuridica di un servizio come quello offerto da YouTube. Possiamo ancora sussumerlo nella categoria dell'Hosting Provider delineata nella direttiva sul commercio elettronico, o non ha ragione Mazza, quando dice che YouTube ha di fatto sostituito MTV come televisione musicale dei giovani?

Buona lettura.

Mazza: "Come sai accanto alla categoria dei diritti d'autore, che riconoscono all'autore facoltà esclusive di utilizzazione economica dell'opera, esistono una serie di diritti vicini attribuiti a chi, con la sua attività di impresa o con la propria creatività, interviene sull'opera stessa.
Questi diritti, chiamati appunto "connessi" perché legati al diritto d'autore, sono regolati dalla legge italiana sul diritto d'autore al Titolo II, intitolato "Disposizioni sui diritti connessi all'esercizio del diritto d'autore", agli artt. da 72 a 101 L'art.72 e 73 regolano i diritti del produttore fonografico. In soldoni, YouTube, che aveva già in essere un accordo con le case discografiche major che copriva anche l'Italia, ha ora chiuso un contratto anche con SIAE per remunerare anche gli autori e gli editori. L'accordo con le imprese prevedeva due modelli di fee basati sulla pubblicità (ad supported) e sul pay per click. YouTube è uno dei modelli che sul fronte discografico si sta sviluppando di più con le case che lo utilizzano per creare canali ad hoc per gli artisti, per presentare anteprime, ecc. In pochi anni YouTube ha di fatto sostituito MTV come "televisione musicale" dei giovani. A proposito, ecco alcuni dati su YouTube per l'Italia (Fonte FIMI/Deloitte) Fatturato delle case discografiche derivante dallo streaming su YouTube 2007: 918 mila euro 2008: 1,5 milioni di euro (+65%) 2009: 1,9 milioni di euro (+27%) 1 semestre 2010 : 837 mila euro contro 606 mila del 2009 (+ 38%) Il video streaming è fenomeno molto diffuso tra i consumatori di musica in Italia : 34 % guardano video musicali su YouTube contro il 29 % della media EU e il 17 % degli USA (Fonte FIMI/Forrester) L'utilizzo di YouTube è superiore all'uso del p2p (28%). Più chiaro anche se leggi l'articolo di oggi dal Sole".

Scialdone: "Sui diritti connessi sapevo dell'esistenza di accordi. Mi chiedevo se questo accordo fosse in grado di incidere sulla liceità di video amatoriali frutto di sincronizzazione ma mi pare che la risposta debba essere negativa".

Mazza: "Dipende. Con alcune case vi sono già accordi tra YouTube e major che consente di ottenere compensi anche per le musiche sui video USG e così è anche l'accordo SIAE. Ove il titolare dei diritti non ritenga di consentire l'uso del brano su un determinato video può usare il N&TD (Notice and Take Down) per la rimozione così come noi facciamo da tempo sulla base dell'accordo con YT"

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