Chi difenderà il sito cinese?
Oggi Punto-Informatico dà notizia di un nuovo caso The Pirate Bay.
Solo che questa volta si tratta di un sito cinese che vende merce che si sostiene essere contraffatta.
Il provvedimento emesso dal GIP di Treviso è in tutto e per tutto identico a quello che suscitò indignazione e polemica nel caso The Pirate Bay: un sequestro attuato tramite inibizione all'accesso dall'Italia, chiamando in causa i provider e chiedendo loro di rendere inaccessibile il dominio in questione, www.belstaffuk. com (al momento ancora raggiungibile).
Chissà se huang jianhai (il nome che si legge nel whois) troverà analogo supporto nazionale e internazionale (e ce ne sarebbero di motivi, considerato lo sfruttamento umano che si nasconde dietro le produzioni delocalizzate delle grandi firme), oppure una borsa finto Gucci mostrerà di avere meno "appeal" della copia pirata di Kung Fu Panda.
Etichette: belstaffuk, cinese, sequestro, sito, the pirate bay
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