PROPRIETA' Intellettuale
Volutamente copio/incollo questa notizia: (ANSA) - WASHINGTON, 5 NOV - Un programma per computer da' la caccia su Internet ai giornalisti che copiano il materiale altrui senza citare l'origine. Si chiama 'Attributor' e sta avendo sempre piu' successo tra i grandi media americani. I programma inserisce 'impronte' invisibili nel materiale originario che consentono di individuare coloro che usano su Internet articoli, immagini o video altrui senza chiedere il permesso e senza citare la fonte. Tra i clienti Associated Press e Reuters.
Ora, premesso che citare la fonte è doveroso, non si sta esagerando? Tutta la produzione culturale (e faccio fatica a considerare tale un lancio di agenzia) si è da sempre fondata su una certa dose di plagio (v. il libro "Anche Mozart copiava" di Michele Bovi). Ogni articolo, libro, brano musicale, film è in genere il frutto, diretto o indiretto, di quello che si è letto, ascoltato o visto nel corso della propria vita: a volte si prendono intere parti e le si inseriscono in nuovi contesti, altre volte le si completa (la Apple Inc. promuoveva le potenzialità dei proprio prodotti con lo slogan "rip, mix and burn") , è davvero così "sbagliato"? E' davvero così contrario ai diritti degli autori? Beh se ci si concentra solo sulla prima parte (Proprietà) della locuzione "Proprietà Intellettuale", forse si, lo è. Ecco un'altra buona ragione per utilizzarla poco.
Etichette: copyright, le grandi battaglie
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