Cose da pazzi
Se ne è parlato tanto negli ultimi giorni: il progetto di riforma della legge sull'editoria contiene delle perle che hanno travalicato i confini nazionali per trovare eco sulle pagine del Times. Ci hanno definiti una nazione governata da anziani signori eletti da anziani signori. Siamo, davvero, qualcosa di diverso? Si può accettare con serenità che, a fronte di una valanga di critiche, un Ministro della Repubblica se ne esca dicendo, in buona sostanza, "Scusate ma non avevo letto con attenzione un provvedimento che porta il mio nome"?
Mi rendo conto che chi frequenta la rete, chi ne ama l'architettura, in qualche modo tende a sviluppare una visione di parte. A volte, perciò, mi piacerebbe guardare ad Internet con gli occhi di chi non la usa, se non per farsi stampare dalla segretaria le email che gli arrivano su una casella di posta elettronica che qualcun altro gli ha attivato e che, se non fosse per quei biglietti da visita su cui te la segnano in bella mostra, nemmeno si ricorderebbe che esiste. Ecco, mi chiedo: ma loro, come la vedono Internet? Come vedono noi, che raccontiamo quello che ci capita su un Blog, che dedichiamo tempo e denaro a cause ed iniziative da cui non ricaviamo mai un euro, ma anzi uno e più euro ce li rimettiamo sempre? Cosa penserebbero di me, che uso la mia carta di credito per finanziare Creative Commons e sono contento come un bambino quando mi arriva la lettera di ringraziamento e qualche adesivo da mettere sul pc?
Come ci vedono? Fanatici, terroristi, anarchici? Come siamo? Perchè io penso che se fai politica e scrivi o ti scrivono una roba per cui obblighi migliaia di persone ad iscriversi ad un pubblico registro (fosse anche mandare solo un'email o compilare un form online) mentre prima non lo dovevano fare, allora io mi aspetto che tu abbia fatto (o ti abbiamo fatto fare) un ragionamento per cui sei arrivato a pensare che forse è bene che migliaia di persone siano un pò più controllate. Non tanto, ma un pò di più si. E allora di questa gente io incomincio ad avere paura.
P.s.: oggi prima riunione della Commissione "Diritto d'Autore e Nuove Tecnologie", nell'ambito del Comitato Consultivo Permanente sul Diritto d'Autore. Proviamo a ripartire da lì, dai diritti dei fruitori dei contenuti digitali. Non abbiamo bisogno di nuove costrizioni, abbiamo bisogno di nuove libertà.
Mi rendo conto che chi frequenta la rete, chi ne ama l'architettura, in qualche modo tende a sviluppare una visione di parte. A volte, perciò, mi piacerebbe guardare ad Internet con gli occhi di chi non la usa, se non per farsi stampare dalla segretaria le email che gli arrivano su una casella di posta elettronica che qualcun altro gli ha attivato e che, se non fosse per quei biglietti da visita su cui te la segnano in bella mostra, nemmeno si ricorderebbe che esiste. Ecco, mi chiedo: ma loro, come la vedono Internet? Come vedono noi, che raccontiamo quello che ci capita su un Blog, che dedichiamo tempo e denaro a cause ed iniziative da cui non ricaviamo mai un euro, ma anzi uno e più euro ce li rimettiamo sempre? Cosa penserebbero di me, che uso la mia carta di credito per finanziare Creative Commons e sono contento come un bambino quando mi arriva la lettera di ringraziamento e qualche adesivo da mettere sul pc?
Come ci vedono? Fanatici, terroristi, anarchici? Come siamo? Perchè io penso che se fai politica e scrivi o ti scrivono una roba per cui obblighi migliaia di persone ad iscriversi ad un pubblico registro (fosse anche mandare solo un'email o compilare un form online) mentre prima non lo dovevano fare, allora io mi aspetto che tu abbia fatto (o ti abbiamo fatto fare) un ragionamento per cui sei arrivato a pensare che forse è bene che migliaia di persone siano un pò più controllate. Non tanto, ma un pò di più si. E allora di questa gente io incomincio ad avere paura.
P.s.: oggi prima riunione della Commissione "Diritto d'Autore e Nuove Tecnologie", nell'ambito del Comitato Consultivo Permanente sul Diritto d'Autore. Proviamo a ripartire da lì, dai diritti dei fruitori dei contenuti digitali. Non abbiamo bisogno di nuove costrizioni, abbiamo bisogno di nuove libertà.
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