martedì, gennaio 08, 2008

Nessuno ha rubato nulla (era "Cultura degradata")

Quando è stato approvato il famigerato (a questo punto l'aggettivo ci sta bene) disegno di legge 1861 che ha introdotto il nuovo comma 1-bis dell'articolo 70 della nostra legge sul diritto d'autore, in pochissimi se ne sono accorti.
Il cenone della vigilia era alle porte e, sinceramente, non fosse stato per la mailing list del Partito Pirata, neppure io ne avrei saputo nulla, nonostante conoscessi bene la genesi di quel provvedimento e la sua evoluzione.
Poi, come spesso accade in rete, sono bastate poche ore, a festività quasi concluse, perchè lo sdegno (in larga parte totalmente immotivato) si diffondesse a partire dal blog dell'amico Guido Scorza, per poi passare su Interlex e giungere a Punto Informatico.

Ho letto molti, forse troppi, commenti ipercritici in giro per la rete. Ribadisco di non essere affatto d'accordo.

La norma è scritta male? Effettivamente si.
Mi impedisce di fare cose che prima potevo fare? Direi di no.
Mi consente al contrario di fare qualcosa(inainaina) in più? Direi di si.

Tutto il resto davvero non lo capisco...

Prima dell'introduzione del comma 1-bis avevamo questo: "L'art. 70 della legge 22 aprile 1941 n. 633 (sul diritto d'autore) laddove al primo comma consente la libera pubblicazione dell'opera in deroga ai principi generali fissati dall'art. 2577 cod. civ. e dall'art. 12 stessa legge, prevede testualmente che la pubblicazione avvenga per riassunto, citazione o riproduzione di brani o parti dell'opera stessa, escludendone di conseguenza la pubblicazione per intero, ancorché questa avvenga per scopo di critica, discussione, informazione ed insegnamento, atteso che tale scopo non può giustificare la violazione del diritto esclusivo di pubblicazione dell'autore o suoi aventi causa con conseguente annullamento o riduzione del relativo contenuto economico. " Cass. civ., sez. I 15-01-1992, n. 412

Ora quella riproduzione per intero, in pochissime ipotesi (quelle del comma 1-bis), potrà avvenire.

Sarà poco, sarà insufficiente, sarà inutile, ma non vedo proprio come possa essere dannoso.

Quello che vedo, invece, è che grazie alla pubblicità negativa fatta a questo provvedimento molti hanno scoperto che comportamenti considerati perfettamente leciti in realtà non lo erano affatto.

La legge sul diritto d'autore vigente è piena zeppa di cose a cui il senso comune si ribellerebbe.

Questa piccola norma non ha operato alcun furto di cultura digitale, non più di quanto facciano molte delle altre vigenti disposizioni in materia di diritto d'autore che, grazie a Dio, nessuno conosce e nessuno rispetta.


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2 Commenti:

Alle 12:44 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

penso che lo sdegno nato dalla rete sia non tanto per il, chiamiamolo così, cambiamento attuato ma, per il fatto semplice che se proprio si devono mettere d'impegno a voler modificare le leggi attuali sul diritto d'autore che peraltro al di là di tutto sono e restano legittime in tutti i campi che possono interessare e si va ben oltre musica & co., potrebbero farlo un ''pochino'' meglio e andare oltre chi fa solo i propri interessi....tutto quello che si viene a sapere sulle normative vigenti, sconosciute a quasi tutti nelle loro interpretazioni, si deve appunto a voi che di mestiere lo fate e per fortuna lo condividete.
Poi ben venga il tam tam della rete, ma a volte mi chiedo se non potrebbe servire anche qua un pò (solo un pò, giusto per non pretendere troppo) di democrazia diretta come in svizzera.

 
Alle 10:37 PM , Blogger herr doktor ha detto...

Trovo che lo "sdegno della rete" sia un filo urlato e poco meditato
Mi ci sono messo anch'io tra gli "indignati" della prima ora, ma francamente - anche se forse è un'occasione (parzialmente) persa, la norma va nella direzione giusta. Tra l'altro anche la trasformazione in ente pubblici di SIAE non mi sembra negativa: nei settori dove la 'riscossione' è affidata a consorzi privati e non c'è il monopolio (cfr. "diritti connessi") la situazione per l'utente non è migliore, anzi.

 

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