Firmare una petizione necessita di assistenza legale?
I radicali oggi fanno partire l'ennesima petizione online. Il tema è assolutamente condivisibile: “ANTIPROIBIZIONISMO IN RETE: P2P LIBERO”, NO a sanzioni e controlli, SI' a libertà ed equa remunerazione.
Quello che non è nè condivisibile nè tollerabile è che l'informativa privacy reltiva alla petizione richiami ancora la defunta legge 675/96 e soprattutto che non si possa aderire senza contestualmente consegnare i propri dati ai Radicali e alla Rosa nel Pugno per "finalità politiche e di sostegno economico, proprie della Rosa nel Pugno, e dei soggetti che la compongono (ad es. SDI, Radicali Italiani, Associazione Luca Coscioni ecc.) ai quali i dati stessi potranno essere comunicati".
E' davvero fastidioso questo modo di fare, questo perenne accaparrarsi il consenso all'utilizazione dei dati della gente in modo non chiaro oppure con il ricatto che o gli consegni i tuoi dati o non puoi partecipare all'iniziativa.
Viene da chiedersi se, ormai, anche per sottoscrivere una petizione ci sia bisogno di assistenza legale!
Peccato, avrei firmato volentieri, ma non a quelle condizioni.
Etichette: diritto d'autore, peer to peer, petizione, radicali
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