La spedizione dei mille
Segnalo due interessanti articoli in tema di PEC su Forum PA: "la comunicazione elettronica tra PA e cittadini: dove stiamo andando?" di Carlo Mochi Sismondi e "La PEC gratuita ai cittadini non è un'invenzione di Brunetta" di Tommaso del Lungo.
E' importante che se ne parli, perchè la vera amministrazione digitale non consiste nel sostituire gli atomi con i bit, ma nello sfruttare le potenzialità offerte dalle tecnologie informatiche per innovare i processi di back-office. In caso contrario, passeremo da una pesante burocrazia cartacea ad una pesantissima burocrazia digitale.
Nell'articolo di Tommaso del Lungo, in particolare, si evidenzia una tendenza a tutti nota nella PA: quella di partire sempre da zero, ignorando i progetti già in campo o conclusi di recente.
Scrive, infatti, l'autore: "A questo punto, non pronunciando giudizi sullo strumento, sullo standard, sulla gara e sui costi dell'iniziativa del Ministro ci vengono almeno un paio di riflessioni su come vengono portate avanti iniziative di innovazione digitale in Italia: partendo ogni volta da zero, senza fare bagaglio delle esperienze precedenti e credendo che gli strumenti digitali bastino da soli a digitalizzare il Paese".
Vengono, inoltre, citati tutta una serie di casi (tra cui le 1000 caselle PEC messe a disposizione dei cittadini dal Comune di Reggio Calabria) in cui pubbliche amministrazioni locali (vedi ad es. il Comune di Genova, ma anche Pavia, Pesaro, Parma) hanno già messo gratuitamente a disposizione dei propri cittadini caselle di PEC (....di PEC, non del surrogato - CEC PAC - che vuole rifilare Brunetta)
Qualcuno si è preso la briga di vedere come sono andate queste sperimentazioni? Qual'è il livello di utilizzazione da parte dei cittadini di quelle caselle di PEC?
Fossero stati soldi privati, prima di investire altri 50 milioni di euro sicuramente la verifica sarebbe stata fatta. Ma sono soldi nostri, delle nostre tasse... e allora, ricominciamo da zero.
Etichette: amministrazione digitale, bando, brunetta, pec
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