Diritto d’autore nell’era della digital networked society
Qualche tempo fa, Federico Ruberti mi aveva chiesto di rilasciargli un'intervista sul difficile rapporto tra diritto d'autore e Internet per un progetto che stava seguendo.
La riporto qui di seguito.
"Si può parlare ancora di diritto d’autore nell’era della “networked -digital- society”?
A mio avviso ha sicuramente senso, ma l’impianto generale va ripensato. L’impostazione tradizionale del diritto d’autore vede la “copia” come il male assoluto, o meglio, come un qualcosa che l’autore deve strettamente tenere sotto il proprio controllo. Non a caso nella terminologia anglosassone di parla di “copyright”, ovverosia il diritto di controllare la moltiplicazione in copie della propria opera.
Dato questo presupposto, cosa capita quando una nuova tecnologia rende praticamente ogni “uso” una “copia”? Capita che l’area del giuridcamente rilevante si amplia a dismisura, finendo per ricomprendere comportamenti in precedenza leciti o semplicemente tollerati perchè “invisibili”."
Dato questo presupposto, cosa capita quando una nuova tecnologia rende praticamente ogni “uso” una “copia”? Capita che l’area del giuridcamente rilevante si amplia a dismisura, finendo per ricomprendere comportamenti in precedenza leciti o semplicemente tollerati perchè “invisibili”."
(continua su Ideasinthemaking)
Etichette: copyright, diritto d'autore, federico ruberti, internet, networked society
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