PEC, solo PEC, fortissimamente PEC!
Nel Decreto-legge approvato all'esito del Consiglio dei Ministri del 17 dicembre 2009 in corso di pubblicazione sulla gazzetta ufficiale è contenuta una vera e propria rivoluzione per il sistema giustizia.
L'articolo 4, rubricato "Misure urgenti per la digitalizzazione della giustizia", porta all'interno del decreto le disposizioni dell'articolo 23 del Disegno di Legge Brunetta in materia di semplificazione amministrativa prevedendo, tra le altre cose, che:
- Nel processo civile e nel processo penale, tutte le comunicazioni e notificazioni per via telematica si effettueranno, nei casi consentiti, tramite Posta Elettronica Certificata (PEC). Andranno, dunque, in pensione, le regole del Processo Civile Telematico che, tuttavia, rimarranno transitoriamente in vigore fino all'adozione di uno o più decreti del Ministero della Giustizia che individueranno le nuove regole tecniche (i decreti, in questione dovranno essere adottati entro 60 giorni dalla conversione in legge del decreto);
- Si modifica la disposizione di legge che regola le informazioni da inserirsi nell'albo professionale, prevedendo che, oltre al codice fiscale, debba essere inserito l'indirizzo di Posta Elettronica Certificata comunicato ai sensi dell'articolo 16 della l. 2/2009;
- L'importo del diritto di copia rilasciata su supporto cartaceo dovrà essere fissato in misura superiore di almeno il 50% di quello previsto per il rilascio di copia in formato elettronico;
- Il Ministero della Giustizia potrà avvalersi di Consip S.p.A. per l'attuazione delle iniziaitive in tema di digitalizzazione della giustizia;
- Viene introdotto un articolo 149-bis (Notificazione a mezzo posta elettronica) al c.p.c. dove si regolamenta la noficazione via PEC anche del documento originariamente analogico.
Le norme per una giustizia digitale ci sono (e forse c'erano già da tempo), qualcuno, però, si è ricordato di comprare o riparare i computer delle cancellerie dei tribunali? Perchè la rivoluzione digitale è bellissima, ma senza materia prima resta sulla carta.
Etichette: amministrazione digitale, giustizia, pec
postato da Marco Scialdone @ 11:00 AM
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7 Commenti:
Prof,
Buon Natale e speriamo che nessuno metta la musarola alla Rete ...
se ho ben capito lo spirito del Tuo Blog è Tutto in questa Speranza.
Un Abbraccio
Il problema è che la PEC è difficilmente implementabile in un sistema di gestione della mail di studio che non sia il solito binomio outlook/casella singola. E francamente mi sembra un po' limitante se l'organizzazione di studio non è unipersonale. Buone feste. Mauro
@Paolo: tutto il mio blog e tutta la mia speranza sono riposte nel fatto di poter vivere in un Paese in cui nessuno metta la museruola a nessuno. In rete e fuori dalla rete.
Buon Natale anche a te!
@Mauro: mi pare che quello che poni sia un problema non legato alla PEC ma alla gestione della posta elettronica di studio. Ad ogni modo non mi pare irrisolvibile usando un sistema di CM per quanto riguarda i documenti e le ricevute PEC.
Cercavo di sottolineare il fatto che si sarebbe potuto pensare (e spero che alla fine venga fatto) ad un sistema di certificazione che non stravolgesse completamente il protocollo di posta elettronica e restasse dunque più maneggevole a prescindere dagli ambienti e dai supporti (ad esempio, la PEC dell'ordine di Roma mi pare inutilizzabile con Safari/Mac). Probabilmente un minimo di elasticità in termini di sicurezza della tracciabilità del messaggio avrebbe consentito maggior compatibilità con i vari ambienti e supporti disponibili e avrebbe mantenuto lo standard di sicurezza comunque maggiore di quello assicurato dal ... postino!
Buon Natale. Mauro
Mauro innanzitutto buon natale anche a te!
Mi interessa molto la questione relativa ai problemi con safari. Ci sentiamo via email?
Scusa il ritardo nella risposta, i bagordi pre natalizi hanno preso il sopravvento! Su quale mail ti posso scrivere? Ancora buon natale. M
Eccomi... marcoscialdone_at_gmail.com ;)
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