venerdì, ottobre 23, 2009

Stranezze digitali

Se, passeggiando per strada, qualcuno grida che vuole ucciderti e che lo farà presto la chiamano "minaccia".

Se qualcuno fa la stessa cosa su Facebook, la chiamano "libera manifestazione del pensiero".

Sono stranezze digitali.

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5 Commenti:

Alle 5:48 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Non sono stranezze.
Sei una persona troppo intelligente da non capire la differenza di un'affermazione "online" (alias virtuale), e una in strada (alias dal vivo).

Ciao,
Mariano

 
Alle 6:13 PM , Blogger Marco Scialdone ha detto...

Se fosse così allora online dovremmo accettare ogni cosa... Dichiarazioni pedofile, antisemite ecc... In fondo una cosa è il web un'altra è il mondo reale.
Che ci sia un problema di percezione dell'illiceità della condotta è fuori discussione, che pure invocare l'uccisione di qualcuno sia diventato un valore da difendere in nome della libertà della rete mi pare eccessivo

 
Alle 11:52 PM , Anonymous leonardo ha detto...

Non trovo strano che ci siano 10000 persone pronte iscriversi ad un gruppo cosi'. Trovo strano che invece di denunciarli tutti, come faresti con uno che ti minaccia per la strada, ci si vada a lamentare da un ministro dell'interno perchè gli faccia tappare la bocca. E trovo ancora piu' strano che ben due ministri non abbiano niente di meglio di cui occuparsi anche solo per mezz'ora.

http://leonardo.lilik.it/wordpress/2009/10/22/occasioni-perse-per-tacere/

 
Alle 10:32 AM , Blogger Marco Scialdone ha detto...

Su questo hai perfettamente ragione.

Si può, però, trovarsi quantomeno d'accordo sul fatto che chiudere (o chiedere di chiudere) un gruppo di FB che nel suo titolo inneggia all'uccisione del Presidente del Consiglio non sia una "minaccia alla libertà di espressione in rete"?

Perchè quando è successa la stessa cosa per gruppi che chiedevano un nuovo olocausto o che manifestavano la propria devozione per la germania nazista, non è che abbia trovato molti commenti sdegnati in giro.

Ciò detto, sono perfettamente d'accordo con Travaglio quando, a proposito del Gruppo che inneggiava alla sua uccisione, ha chiesto ai magistrati di non intervenire perchè il diritto all'idiozia va difeso :-)

 
Alle 4:43 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Dichiarazioni pedofile o antisemite non hanno nulla a che fare con una stupidata su Facebook. Questo non significa che su Facebook tutto sia concesso, ma semplicemente evidenzio la necessita' di pesare le affermazioni.
In altre parole, fomentare odio e' una colpa. Affermazioni pedofile sono da perseguire. Una raccolta di soldi per ingaggiare un assassino e' pericoloso. La lista in oggetto e' solo una cretinata. Punto.

Per quando mi riguarda, penso che gia' ho perso troppo tempo su un argomento che reputo poco interessante. Purtoppo, ne hanno investito (perso?) anche molti altri, direi troppi.

Mariano

 

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