Raccontiamola bene, no? (ovvero, il bollino SIAE e l'ennesima sentenza)
Leggo solo ora della particolare enfasi posta dalla SIAE nel dare notizia di una sentenza della Corte di Cassazione del giugno scorso che sembrerebbe ridimensionare, a leggere il relativo comunicato stampa, la problematica circa la disapplicazione della normativa nazionale sull'apposizione del contrassegno SIAE, originatasi a seguito all'ormai celebre pronuncia della Corte di Giustizia Europea.
Mi sono andato a leggere la sentenza e, come immaginavo, la notizia è una "non notizia".
Si dice, infatti: "Preliminarmente si rileva che non esplica alcun effetto nella fattispecie in esame la sentenza della Corte di Giustizia Europea dell'8 novembre del 2007 nel processo Schwibbert resa a norma dell'articolo 234 del trattato CEE perchè essa si riferisce alla disposizione di cui all'articolo 171-ter lettera d) ed alle altre disposizioni incentrate sull'apposizione del contrassegno come condizione di commercializzazione del supporto contenente opere dell'ingegno (ad esempio articolo 171 bis) ma non riguarda in alcun modo violazioni sostanziali del diritto d'autore, comme illecita duplicazione, la vendita o la detenzione per la vendita di supporti illecitamente duplicati. In tali casi la mancanza del contrassegno assume solo un valore indiziario idoneo a suffagrare insieme con altri elementi l'illecita duplicazione"
Insomma, nessuna novità. La fattispecie in esame era diversa da quelle sulle quali erano intervenuti i precedenti pronunciamenti della Corte ed in cui, in ossequio alla richiamata sentenza della Corte di Giustizia Europea, si era ribadita la necessità per il giudice nazionale di disapplicare le disposizioni interne comportanti l'obbligo di apposizione sui supporti del bollino SIAE in vista della loro commercializzazione.
Il contrassegno su supporti audiovisivi, software, banche dati, al momento, non è obbligatorio.
Etichette: bollino, diritto d'autore, siae
0 Commenti:
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page