E' la rete o Interlex che qualche volta sbaglia?
L'errore in cui sarebbe incorsa la rete sarebbe stato quello di esprimere critiche severe all'operato della commissione Olivennes, che molti,
compreso il sottoscritto (ma questo poco conta) hanno bollato come liberticida.
Paolo Nuti, presidente di Mc-Link, storico provider italiano, sulle pagine di Interlex dice che "c'è qualcosa di buono nel patto francese". Cosa? Beh, detto in poche parole, il fatto che solleva da un pò di problemi pratici i provider nella gestione delle segnalazioni effettuate dai titolari dei diritti per presunte utilizzazioni illecite di materiale protetto.
Piccolo particolare: per produrre questo effetto vengono gettate le basi giuridiche per demolire la neutralità della rete, viene messa a serio rischio la privacy dei navigatori, si propongono soluzioni tecniche sulla cui efficacia qualche leggerissimo sospetto (di fantozziana memoria) incomincia a sorgere.
A ciò aggiungasi una previsione che da sola impedisce qualsivoglia valutazione positiva su quel documento: quella del punire l'intero nucleo familiare con la sospensione o la risoluzione ex lege del contratto di abbonamento per l'accertata violazione del diritto d'autore da parte di uno dei suoi componenti.
E' un documento da bocciare senza se e senza ma. Lo hanno fatto già in tanti
in questo paese e le reazioni negative non mancano anche nella stessa
Francia.
Lo stesso Stefano Rodotà ha sottoscritto un
appello al Ministro Rutelli a firma di Leonardo Chiariglione perchè l'operato di quella commissione stia ben lontano dal nostro Paese.
Stavolta non è certo la Rete a sbagliare.
Etichette: commissione, diritto d'autore, interlex, olivennes
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