Perchè RomaEuropaWebFactory ha fatto bene a cambiare il regolamento (legally speaking)
Come detto in un post precedente, il RomaEuropaWebFactory ha annunciato un cambiamento del regolamento. Non più cessione a titolo gratuito dei diritti sulle opere presentate ma una semplice licenza non esclusiva per usi specifici.A parziale rettifica di quanto avevo scritto in quel post, tuttavia, l'organizzazione non deve far nulla per ovviare all'incoveniente prodottosi medio tempore giacchè quella che ha in mano, giuridicamente parlando, è carta straccia.
Quell'atto di cessione a titolo gratuito fatto sottoscrivere agli artisti, infatti, è, secondo la giurisprudenza della Cassazione (cfr. Cass. 16-04-2002, n. 5461), nullo per mancanza dei requisiti di forma, trattandosi in sostanza di una donazione che, in quanto tale, deve essera fatta per atto pubblico, sotto pena di nullità.
Afferma, infatti, la Cassazione: "L'articolo 107 della legge 22 aprile 1941, n. 633, stabilisce che i diritti di utilizzazione spettanti agli autori delle opere dell'ingegno, nonchè i diritti connessi aventi carattere patrimoniale possono essere acquistati, alienati o trasmessi in tutti i modi e forme consentiti dalla legge.... (omissis) è, pertanto, da escludere che la citata norma consenta alle parti di perseguire la causa tipica della liberalità, consistente nel diretto arricchimento dell'oblato senza alcun corrispettivo, con un negozio sottratto agli obblighi di forma della donazione".
Insomma, hanno fatto bene a cambiare le regole e non solo per ragioni culturali.
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