domenica, aprile 27, 2008

Gli ISP e la nuova polizia di Internet

Qualche giorno fa la BBC ha pubblicato un'intervista a Charles Dunstone CEO di Carphone Warehouse, importante provider britannico, il quale ha apertamente criticato la richiesta dell'industria discografica circa un più deciso coinvolgimento degli Internet Service Provider nella lotta alla pirateria.

La BPI (British Phonographic Industry), ad esempio, ha fatto sua la dottrina Sarkozy, chiedendo agli ISP britannici di disconnettere dalla Rete gli utenti che scambino illegalmente materiale protetto, sostenendo che si tratterebbe semplicemente di "una misura educativa".

Qualche giorno fa all'Università di Stanford si è discusso di neutralità della rete e, ancora una volta, il ruolo degli ISP, sia pure sotto un diverso punto di vista, è emerso in modo deciso.

Se ci si interroga sul futuro di Internet è giocoforza, allora, domandarsi quale ruolo debbano ricoprire coloro che alla Rete consentono materialmente di accedere.

Innovazione e libertà di espressione passeranno inevitabilmente da lì. A partire dalla revisione della direttiva comunitaria sul commercio elettronico e delle disposizioni ivi contenute sulla responsabilità dei provider.

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2 Commenti:

Alle 9:17 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

Questa mattina stavo leggendo un articolo in cui si parlava di Lawrence Lessig. L'articolo è apparso su Linus di aprile (pp 47-48) e porta la firma di Raffaele Mastrolonardo. Verso la fine si legge che il 31 gennaio al Memorial Auditorium di Stanford si è tenuta "l'ultima conferenza del professore sui temi che lo hanno reso celebre. [...] Lessig[...] ha deciso di passare a occuparsi d'altro. [...] Ma per quali lidi ha abbandonato l'amato copyright? Per un tema non meno cruciale: quello dell'influenza del denaro delle lobby sulla politica". All'inzio mi sono chiesto il perchè di questo cambiamento. Poi leggendo questo passaggio (affrontato anche a lezione) "Denis Olivennes (nella foto) è il CEO di FNAC, nota multinazionale della distribuzione di musica, film e videogames, attiva anche in Italia. Denis Olivennes è anche la persona cui il neoeletto presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha pensato bene di affidare il compito di presiedere una commissione di studio in cui la commistione di interessi tra grandi produttori di contenuti e ISP ha portato alla produzione di un documento liberticida, il cui estremismo ha profumi e sapori orientali" mi è venuto da pensare che forse questo spostamento d'interesse (sempre ammesso che sia vero che Lessig non terrà più conferenze sul tema della proprietà intellettuale, sinceramente non riesco a crederci!) non coincide affatto con l'abbandono del tema del copyright, ma che invece possa essere un nuovo importante modo per occuparsene... cosa ne pensate?

 
Alle 11:52 AM , Blogger Marco Scialdone ha detto...

In effetti la legislazione in materia di diritto d'autore/copyright degli ultimi 15/20 anni è un ottimo caso di studio per affrontare la tematica dell'influenza di interessi economici sulla produzione normativa.

 

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