lunedì, gennaio 18, 2010

Una discussione interessante...

Stefano Quintarelli lancia sul suo blog una interessante discussione sulla natura giuridica di YouTube alla luce delle recenti modifiche delle condizioni d'uso sull'incorporamento dei video in siti terzi.

La domanda che si pone Quintarelli è la seguente: "Youtube acquisisce diritti dagli utenti, determina usi ammissibili dei contenuti, cede diritti d'uso dei contenuti (a pagamento). Tutto cio' rientrerà nelle esenzioni previste per chaching, hosting e mere conduit ?"

La mia opinione, ridotta ai minimi termini, è che YouTube e i servizi similari siano degli ibridi che non rientrano pienamente in nessuna delle tre categorie di esenzione immaginate dal legislatore comunitario. Questa è la ragione per cui anche la giurisprudenza fa fatica ad inquadrarne le relative condotte.

Per molti aspetti YouTube assomiglia a un broadcaster (e, dunque, non un soggetto che semplicemente ti consente di "broadcast yourself", come recita il claim) che trasmette contenuti forniti (generati, talvolta) da terzi e incassa i relativi introiti pubblicitari, in alcuni casi condividendoli con i fornitori dei predetti contenuti.

Quando la direttiva comunitaria immagina un'esenzione (a certe condizioni) di responsabilità per l'hosting provider è evidente che abbia in mente un tipo di servizio diverso, ad esempio quello offerto a pagamento da provider come Aruba o, gratuitamente, da provider come Altervista. Soggetti, cioè, che affittano uno spazio vuoto e quello che ci metti dentro non è affar loro (a certe condizioni).

La discussione in ogni caso è davvero interessante e con tutta probabilità sarà il cuore del processo di revisione in corso della direttiva comunitaria sul commercio elettronico.





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