giovedì, giugno 30, 2011

I nostri infiltrati in AGCOM (riflessioni semiserie sulla delibera AGCOM in materia di diritto d’autore)

Un pò lo si era capito, ma dopo le ultime dichiarazioni del Commissario AGCOM, Stefano Mannoni, il velo può definitivamente calare ed è giusto che il mondo di Internet sappia la verità.

Partiamo dall’inizio.

(continua su Socialmediamarketing.it)

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martedì, giugno 28, 2011

La Corte Suprema, i videogiochi e la libertà di parola

Era attesa la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti sulla legge dello Stato della California che vietava ai minori la vendita di videogiochi "violenti".

Ieri la decisione è arrivata: la legge è incostituzionale per violazione del primo emendamento.

Qui il testo: 92 pagine da leggere con grande attenzione, comprese le opinioni dei giudici dissenzienti (la decisione è stata presa con una maggioranza 7 a 2).

Chissà cosa ne penserà Giovanardi :-)

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domenica, giugno 26, 2011

E adesso facciamo qualcosa che serva

Riporto integralmente un post pubblicato ieri da Luca Nicotra in merito alla vicenda (con cui ormai sto monopolizzando il blog, chiedo venia) della delibera AGCOM in materia di diritto d'autore.

Mi sento in perfetta sintonia con quanto scritto da Luca: vi invito a leggere e a chiedervi se non è il caso di "fare qualcosa che serva" (cit. Afterhours, "Il paese è reale")

"Ho pensato inizialmente di scrivere questo messaggio solo alla cerchia di alcuni conoscenti da mobilitare. Mandare una mail collettiva per raccontar loro questa storia incredibile di potere a cui ho assistito incontrando il Presidente dell'Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni, Corrado Calabrò. Ho avuto un intero viaggio in treno Roma-Pisa per pensarci. Alla fine mi sono deciso leggendo i post degli amici avvocati Fulvio Sarzana e Marco Scialdone, che impressionati come e piu' di me dall'incontro, chiamano alla mobilitazione, e lo fanno pero' raccontando un bollettino di una sconfitta.
Non è così. Dobbiamo dirlo altrimenti non si capisce perche' stiamo urlando ai bari. Non c'era nessuna partita. L'intera Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni è un enorme imbroglio, un gioco di prestigio del potere. E non credo di fare l'eroe nel raccontarvelo. Sono un semplice cittadino che decide che è arrivato il giorno di rischiare seriamente di prendersi una querela per raccontare davvero cio' che ha visto.

Ho visto (ed è diverso da sentirselo dire) che chi dovrebbe vigilare sull'informazione, il cibo che ci e vi permette di pensare o di non pensare, è un ologramma proiettato da qualcun'altro. E c'entrano poco, Enzo Mazza e l'Industria dell'Intrattenimento (i colossi del cinema e della musica) con cui ce la siamo presa fino ad ora. Poveri noi e scusa Enzo, non avevamo capito niente, non avevamo capito che la partita era ben più grande, di un livello che tocca invece quell'enorme conflitto di interesse del nostro Presidente del Consiglio e proprietario di Mediaset e tutti i suoi (ex?)dipendenti all'interno del Ministero dello Sviluppo Economico e nell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. O cominciamo a dire che è questa la partita o non ci capirete, non capirete perchè ci agitiamo e sbraitiamo.

E non capendo non ci telefonerete e scriverete per darci una mano. Chi è di voi giornalista non ne parlerà infuriato, e anzi vi chiederete se è giusto dare cosi' tanto spazio ad un gruppo di mitomani. Non verranno decine di attivisti o di esperti nella sede di Agorà Digitale ad aiutarci. Mentre abbiamo dannatamente bisogno di voi, e del vostro sostegno. Abbiamo bisogno che ci andiate alla pagina www.agoradigitale.org/nocensura e lasciate i due euro che date ogni giorno a quel passante bisognoso ma non ad una battaglia cruciale per la democrazia come questa.

Nei giorni precedenti all'incontro di Calabrò con gli altri amici dell'iniziativa www.sitononraggiungibile.it avevamo molti dubbi sull'atteggiamento da tenere con il Presidente dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che finalmente si era deciso a riceverci. Marco Pierani di Altroconsumo suggeriva di provare a stimolare il giurista che era in lui, facendogli capire che sarebbe stato ricordato nella storia come l'autore di un mostro "giuridico" e "civile" nell'occidente. Fulvio Sarzana ragionava sul fatto che sarebbe comunque stato possibile ottenere qualche concessione, e quindi di insistere sulle nostre argomentazioni. Solo Marco Scialdone, mi dava corda, cominciava a capire che c'era qualcosa di diverso da tentare, che forse era ora di iniziare una mobilitazione, che forse ci stavano prendendo in giro.

Il fatto è che nessuno di noi era pronto a cio' che ci si è presentato di fronte.


Calabrò non si era preparato un discorso o una parte da recitare. Non ha provato a contrapporre argomentazioni alle nostre, che ignari, siamo subito partiti, ordinati come scolaretti, a spiegare pacatamente le nostre posizioni e le nostre critiche.

Calabrò ha deciso di mettere in scena il potere che non deve giustificarsi, che può dire beffardamente, quasi ingenuamente "Speriamo di no" mentre gli spieghiamo l'inferno di decine di migliaia di richieste di rimozione di contenuti da cui saranno sommersi. Sarà il far west, con un approssimazione totale nella decisione di rimuovere o chiudere siti web, e decine, centinaia forse migliaia di contentuti innocenti e abusi del sistema. È questa l'ovvio risultato della censura. È questo il motivo per cui non è MAI accettabile in democrazia.

"Speriamo di no" non è dialogo. È la frase che può dire un pezzo di potere perchè sa che non c'e' scelta, non c'e' dibattito, la decisione di far passare il regolamento è già avvenuta altrove e il massimo che può fare è sperare di non essere travolto.

Chissà com'eravamo buffi agli occhi di Calabrò quando gli abbiamo chiesto conto del fatto che senza preavviso aveva rimosso Nicola D'Angelo, l'unico commissario che aveva promesso una lotta fino all'ultimo per evitare un sistema di censura cosi' pervasivo. Eravamo buffi e gli abbiamo ispirato una sorta di barzelletta: "Mi avevano informato " - ci ha detto sorridendo - "che D'Angelo voleva dimettersi. E allora l'ho dimesso io, il giorno prima". Cosa potevamo rispondere noi di fronte a questo?

Quando ci ha detto che le nostre preoccupazioni erano infondate, che l'Autorità vuole solo rimuovere singoli contenuti anche all'estero e non oscurare interi siti web, abbiamo provato a dirgli che non è possibile, se non con un controllo totale del contenuto del traffico in rete, e quindi dell'attività di ogni cittadino. Gli abbiamo anche detto dei costi ingenti, che porteranno alla chiusura di molte imprese e lui ha risposto, mentendo: "Strano, nessuno ci aveva parlato di costi fino ad ora. Ci avevano detto che prima non era possibile e che ora è possibile.". "Strano", ci ha detto. "Strano". Il Presidente dell'Autorità ci ha detto "strano" di fronte a quello che a noi invece pare un folle incubo.

È stato inutile ovviamente provare a parlare di dati di studi indipendenti. Non sa nemmeno cosa voglia dire il concetto di indipendenza, l'Autorità Dipedente che ci ha risposto "a noi invece l'industria ha detto che ad essere penalizzati sono i giovani".

Ovviamente non ha risposto a nessuna delle preoccupazioni giuridiche esposte dai bravi avvocati presenti. Come se non gli interessasse che l'Autorità di cui è Presidente sta per violare le leggi con il suo regolamento. Non gli interessa probabilmente perchè il potere ha mille risorse e se il TAR a cui ricorreremo boccerà il regolameno, probabilmente interverrà il Governo a riproporre lo stesso regolamento in forma di decreto legge, mettendoci una pezza.

"L'Italia sarà un esperimento, noi saremo un esperimento. Possiamo fermarci?" ha chiuso Calabrò, e senza motivazione, e anzi contraddicendo quanto aveva appena detto circa la complessità della materia si è risposto "No, dobbiamo chiudere subito, dobbiamo chiudere entro l'estate".

È sceso il silenzio mentre poi tutti abbiamo cominciato a lasciare la sala riunioni. Impietriti ci guardavamo e allo stesso tempo ragionavamo sul baratro potenzialmente senza fondo, in cui sta per buttarci l'Autorità.

E ci chiedevamo perche'?

Chi è che cosa può portare un'Autorità a rischiare a mettere in gioco se stessa e quindi anche le poltrone di tutti quelli che ci stanno all'interno? Perchè rischiano cosi' tanto, perche' stanno accellerando, in una corsa folle e senza freni? Perchè qualcosa che era previsto per l'autunno verrà approvato tra pochi giorni, il 6 luglio? Perche'?

E la risposta è semplice, e la sanno tutti dentro l'autorità. La sanno i funzionari e gli altri dirigenti che in gran parte tifano per noi e non ce la fanno piu' a sopportare questo schifo. Si teme che presto l'aria politica fuori e dentro Agcom non sarà cosi' favorevole. Forse non ci sarà la stessa protezione dei grandi soggetti dominanti il mercato dei media e non sarà cosi' facile spianare la strada ai progetti di conquista che il sistema mainstream ha sull'informazione online. E allora bisogna fare in fretta, raccogliere tutto il possibile in tempi brevi.

E allora che importa se ci avevano assicurato che ci sarebbe stato un nuovo incontro con tutti i soggetti interessati per discutere i risultati della consultazione pubblica? Che importa se ci avevano rassicurato che il regolamento, nella sua forma definitiva sarebbe anch'esso entrato nuovamente in consultazione permettendo un ampio dibattito? Che importa mentire e mentire pubblicamente? Che importa? Hanno tagliato tutto perche' hanno una fretta terribile. Se mamma televisione impone che il Web italiano debba essere forgiato in questo modo, Agcom e Calabrò obbediscono.

Ci ha detto un funzionario: "Ma è possibile che qui sotto vengano a protestare per ogni stronzata e ora, che stanno per portare una censura infernale in Italia non c'e' un cane che venga a dire qualcosa?".

Mentre il Web si sta mostrando in tutta la sua magnficenza, in tutta la sua capacità di mobilitazione, in tutto il suo potenziale di sviluppo per la società, dobbiamo tentare di raccontare all'Italia l'incubo in cui stiamo per finire. Dobbiamo riuscire a mettervi un tarlo nella testa. A voi che avete usato la rete per far passare contro ogni probabilità i referendum, voi che leggete questo post.

Continuo a postare questo dannato indirizzo www.agoradigitale.org/nocensura con la speranza che vi venga questo dubbio, continuo ad invitarvi a scrivermi (nicotra (at) agoradigitale.org), a venire a darci una mano, a scriverne sui giornali online e offline, a darci la forza economica di giocare una partita in cui per ora non ci hanno neppure permesso di scendere in campo.

Che dite, ci aiutate a fare qualcosa di buono?"

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sabato, giugno 25, 2011

Nulla di nuovo sotto il sole: AGCOM tirerà dritto (senza diritto?)

Ieri pomeriggio ho partecipato, insieme agli amici promotori della campagna "Sito non raggiungibile", all'incontro con il Presidente di AGCOM, Corrado Calabrò in relazione al provvedimento in materia di diritto d'autore che l'Autorità si accinge ad adottare e che le consegnerà il potere di cancellare (o di rendere irraggiungibili) con un tratto di penna i siti sospettati di violare il copyright.

Come prevedibile l'incontro si è rivelato totalmente inutile nel merito, ma assai utile per rafforzare il convincimento di aver intrapreso una battaglia giusta in punto di fatto e di diritto.

Calabrò ha ammesso che l'Autorità si sta muovendo su un terrreno di frontiera, che non esistono equivalenti in ambito internazionale (l'Hadopi francese, ad esempio, ha un diverso impianto normativo alle spalle) e che l'Autorità non ha idea di quale sarà l'impatto quantitativo di questa delibera rispetto alla propria attività.

Tutte ragioni sufficienti per aderire alla richiesta di moratoria da noi avanzata tempo fa.

Invece, come se nulla fosse, l'Autorità andrà avanti e, come chiarito da Calabrò, entro breve (probabilmente nelle prossime due o tre settimane) adotterà il provvedimento definitivo.

Appare, allora, a tutti evidente che qui non siamo più ad un livello tecnico-giuridico, ma squisitamente politico.

Quando un'Autorità indipendente va avanti a prescindere e ben oltre quanto gli avrebbe imposto l'articolo 32 bis del D.lgs 177/2005 introdotto dal c.d. Decreto Romani, recuperando finanche una norma di 10 anni prima, l'articolo 182 bis lda (norma che, per inciso, nessuno ha mai interpretato come oggi l'autorità pretenderebbe di fare), per giustificare una propria traballante competenza in materia, quando succede tutto questo viene da chiedersi in chi o in che cosa in questo Paese si possa ormai confidare.

E' sempre più il momento di reagire.

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mercoledì, giugno 22, 2011

Insospettabili pirati all'Antitrust

Chissà se i Consiglieri Agcom, Mannoni e Martuscello, daranno dell'arruffapopolo anche al Presidente dell'Autorità Garante della concorrenza e del mercato, Antonio Catricalà, per aver scritto nella relazione annuale che "Consapevole della natura innovativa e della grande rilevanza delle problematiche affrontate, l’Autorità ha al contempo trasmesso una segnalazione a Parlamento e Governo, chiedendo la revisione della normativa a tutela del diritto d’autore, ed il suo adeguamento alle innovazioni tecnologiche ed economiche del web".

Pirati ovunque.

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domenica, giugno 19, 2011

Trova le somiglianze


Qui Brunetta che risponde ai precari e qui i commissari AGCOM, Mannoni e Martuscello, che rispondono su Milano Finanza alle presentazione del libro bianco su diritti d'autore e diritti fondamentali nella rete Internet, tenutasi alla Camera dei Deputati il 14 giugno u.s.

Uno dei giochi della settimana enigmistica è "scova le differenze": qui, a parte l'argomento, di differenze non ce ne sono.

Molto più facile trovare le somiglianze: stesso linguaggio sprezzante, stessa arroganza, stessa indisponibilità ad accettare l'esistenza di tesi diverse dalle proprie.

E' tempo di indignarsi.

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venerdì, giugno 17, 2011

Presentazione Libro Bianco alla Camera dei Deputati: il mio intervento

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martedì, giugno 14, 2011

Il Libro bianco v. 1.0 è online

Sono state settimane intense quelle che hanno portato alla realizzazione del libro bianco su diritti d'autore e diritti fondamentali nella rete Internet, oggi presentato nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati.


Finalmente il testo è online. Stiamo già lavorando ad una versione 1.2. per correggere le inevitabili imperfezioni che il poco tempo a disposizione ha contribuito a produrre.



Tuttavia, c'è grande soddisfazione per il risultato ottenuto.


Buona lettura.

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mercoledì, giugno 08, 2011

Tutto quello che non vi hanno mai raccontato sulla "pirateria"

Un libro di qualche anno fa aveva come provocatorio titolo “tutto quello che sai è falso”: allo stesso modo, il 14 giugno, alla Camera dei Deputati, scoprirete che tutto (o gran parte di) quello che vi hanno raccontato sulla pirateria digitale è falso.

Attraverso un’accurata analisi delle ricerche indipendenti degli ultimi dieci anni commissionate da prestigiose istituzioni universitarie e da numerosi governi verranno demoliti, uno dopo l’altro, i miti della retorica della pirateria.

Vi spiegheremo come le major dell’industria dell’intrattenimento hanno ingigantito i danni causati dalla condivisione di materiale protetto dal diritto d’autore attraverso reti P2P al solo scopo di esercitare pressione sui governi nazionali ed ottenere misure sempre più restrittive e pericolose per i diritti fondamentali degli utenti della Rete.

Vi racconteremo come, nei prossimi giorni, con una propria delibera l’AGCOM potrebbe sostituirsi all’autorità giudiziaria, spazzando via le garanzie della difesa e consentendo ai titolari dei diritti di inibire l’accesso dall’Italia di siti sospettati di violare il diritto d’autore senza passare da un giusto processo.

Il 14 giugno alla camera dei deputati vi racconteremo le verità che rischiano di diventare non più raggiungibili. www.sitononraggiungibile.it

Il 14 giugno p.v. alle ore dalle ore 13 alle 14 presso la Sala conferenze stampa della Camera dei Deputati ( ingresso Via della missione 4) avrà luogo la conferenza stampa di presentazione del “Libro Bianco su copyright e tutela dei diritti fondamentali sulla rete internet” patrocinato dalle Associazioni ADICONSUM, AGORADIGITALE, ALTROCONSUMO, ASSONET-Confesercenti, ASSOPROVIDER-Confcommercio, Studio Legale Sarzana.

Alla conferenza stampa sarà presente anche il Commissario Agcom Nicola D’Angelo e il Deputato (PD/radicali) Marco Beltrandi.

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giovedì, giugno 02, 2011

Il primo amore non si scorda mai :-)

Il 14 luglio p.v. interverrò in un convegno organizzato dall'Associazione Nazionale Forense dal titolo "Il documento informatico nel nuovo codice dell'amministrazione digitale".

E' per me un'occasione speciale perchè dividerò il tavolo dei relatori con due amici di vecchia data, Telesio Perfetti e Sergio Contessa, con i quali nel 2007 avevo organizzato un evento alla Camera dei Deputati sui dieci anni del documento informatico nel nostro ordinamento che il Prof. Bassasini ci fece l'onore di chiudere.

Da allora ne è passata di acqua (e di norme) sotto i ponti.

La mia relazione sarà incentrata sul tema della conservazione sostitutiva.

L'evento è gratuito e dà diritto a tre crediti formativi.

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