venerdì, gennaio 30, 2009

Open P.A.

Riporto di seguito un comunicato stampa del progetto OpenMind. Mi pare desinamente una "buona pratica" da replicare in altri comuni.

Comunicato Stampa

30/01/2009
San Giorgio a Cremano

Ieri mattina Mimmo Giorgiano e Luciana Cautela, rispettivamente sindaco e assessore alle politiche sociale hanno presentato in Villa Bruno il progetto Anagrafe sociale.Il progetto, frutto della collaborazione con l'associazione OpenMind, consentirà ai dipendenti comunali ed in particolare quelli del settore sociale di avere a disposizione una banca dati aggiornata di persone in difficoltà alle quali indirizzare la propria attività. A beneficiarne saranno quindi gli ultimi, i quali, monitorati dai medici di base e dai parroci, saranno tempestivamente inseriti nella banca dati.Alla presentazione hanno preso parte Corrado Gabriele, assessore regionale all'istruzione formazione e lavoro, Gianvincenzo Nicodemo, coordinatore del progetto Anagrafe Sociale e Roberto Boschin, coordinatore dello sviluppo software che gestirà l'archivio informatico. Il software è stato realizzato interamente con risorse libere ed è utilizzabile sia su piattaforma windows che linux.Non è la prima volta che l'associazione OpenMind mette a disposizione del Comune di San Giorgio le competenze dei propri soci; un connubio vincente che continua a inanellare successi.Il progetto sarà inserito nei prossimi giorni sul portale sourceforge net, dichiara Roberto Dentice presidente dell'associazione Openmind, in modo da permettere una più larga diffusione del lavoro realizzato.

Fonte:

http://www.insomma.it/Home/tabid/297/ctl/Details/Mid/1374/ItemId/1963/language/it-IT/Default.aspx

http://www.e-cremano.it/opencms/opencms/e-cremano/news/news_0207.html

OpenMind - Associazione di Promozione Sociale

Etichette: , , ,

RomaEuropaFAKEFactory: se ne è parlato a "Codice Binario"

Ieri è andata in onda la puntata di "Codice Binario" dedicata all'iniziaitiva RomaEuropaFAKEFactory. Qui sotto trovate il podcast.




puntata n.12

RomaEuropaFAKEFactory - concorso internazionale di videoarte, musica, letteratura ed arte legale


Etichette: , , , ,

mercoledì, gennaio 28, 2009

Freedom4Remix: il nostro "Fake" Contest

Freedom4Remix: un nuovo capitolo.

Una volta ricevuta la risposta ufficiale da parte della Fondazione RomaEuropa, Salvatore (Iaconesi), Oriana (Persico) ed io abbiamo pensato: perchè allora non metterlo in piedi noi un concorso che accetti solo opere remixate? Perchè non fare della sana critica, condita con un pò di ironia? Perchè non dimostrare che la Rete è in grado di dare risposte, senza limitarsi alla protesta?

Ne è nata l'idea di un contro-concorso (che, poi, concorso vero e proprio non è, visto che non ci sono premi) che facesse "il verso" a quello originario :-)

E' così nato il RomaEuropa FAKE Factory contest!

Sul sito linkato trovate tutte le informazioni.

Con uno slogan potremmo dire che noi prendiamo tutto quello che il concorso originario scarta.

C'è voglia di lanciare un messaggio: la Rete ha abilitato nuove forme di espressività. Alcune di esse possono finanche essere forme di arte, ma questo, in realtà, poco importa. Sono soprattutto nuove modalità espressive, nuove forme di linguaggio.

Incoraggiarne la diffusione è un modo per incoraggiare le persone ad esprimersi liberamente e, così facendo, portarle ad apprezzare e rispettare l'altrui espressività e creatività.

E' sorprendente quante associazioni, nel giro di una settimana, ci abbiano manifestato la disponibilità a collaborare.

La Beatpick ha, addirittura, messo a disposizione del concorso l'archivio delle musiche rilasciate con licenze aperte sul loro portale. Ai partecipanti del concorso sarà quindi possibile iscriversi al portale di BeatPick, ascoltare la musica e scegliere quella che eventualmente potrà risultare gradita o utile per realizzare le proprie composizione in "cut'n mix".

Sul mio blog non posso che fare due ringraziamenti: il primo è per l'appoggio offertoci dall'Istituto per le Politiche dell'Innovazione e dal suo Presidente, Guido Scorza. Il secondo è per Massimo Melica ed Elisa Palmieri che ieri ci hanno ospitato per la registrazione di una puntata di "Codice Binario" dedicata alla presentazione dell'iniziativa e che andrà in onda sulla web radio de "Il velino", giovedì 29, alle ore 10:30.

Infine una speranza... che i due contest quello vero e quello "falso" (FAKE) possano un giorno confluire in un'unica manifestazione... in fondo l'arte è arte, senza distinzione di tecnica.



Etichette: , , , ,

martedì, gennaio 27, 2009

Forse Brunetta è in ascolto :-)

Naturalmente il Ministro Brunetta non legge questo blog, però è un bel passo avanti, in termini di alleggerimento della burocrazia per le imprese, la disposizione introdotta in sede di conversione del Decreto-Legge anti-crisi (D.L. 185/2008) in tema di DURC. Si aspetta, a questo, punto solo l'approvazione definitiva.

Art. 16 bis, c.10 (Acquisizione d'ufficio DURC)

10. In attuazione dei princıpi stabiliti dall’articolo 18, comma 2, della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, e dall’articolo 43, comma 5, del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, le stazioni appaltanti pubbliche acquisiscono d’ufficio, anche attraverso strumenti informatici, il documento unico di regolarita` contributiva (DURC) dagli istituti o dagli enti abilitati al rilascio in tutti i casi in cui e` richiesto dalla legge.

Etichette: , ,

La SIAE ha smentito

Oggi Punto-Informatico pubblica la smentita ufficiale della SIAE circa la proposta di legge alla stessa attribuita e pubblicata qualche giorno fa sul sito di AltroConsumo.

Era troppo brutta per essere vera.

Etichette: , , ,

domenica, gennaio 25, 2009

Freedom4Remix: stay tuned ;-)


Etichette: , , , ,

venerdì, gennaio 23, 2009

Per favore, la SIAE smentisca

Altroconsumo pubblica la proposta di legge che sarebbe stata redatta dalla SIAE quale materiale per il neo-costituito Comitato Anti-Pirateria.

Chissà se quella proposta è realmente attribuibile alla SIAE, ma se anche così fosse, speriamo che la SIAE abbia il buon senso di smentire.

La proposta è troppo brutta per essere vera. Non solo non è condivisibile (sarebbe il minimo, ognuno legittimamente può sostenere i propri interessi) ma soprattutto è impresentabile, sia sotto il profilo della tecnica di redazione (sul punto richiamo le ottime considerazioni dell'amico Guido Scorza) che sotto quello contenustico.

Lo è a tal punto che, a mio avviso, la SIAE dovrebbe affrettarsi a smentire, dire che si tratta di una bozza ancora tutta in divenire, quanto meno per salvare la faccia.

Di fronte all'Internet necessariamente anazionale, la SIAE chiede l'intervento dello Stato per incentivare "la realizzazione di piattaforme telematiche per l’immissione e la fruizione legittime e gratuite di opere dell’ingegno" (art. 2 della proposta), con un linguaggio ed una mentalità che ricordano il socialismo reale. Altro che occidente e libero mercato!

Si chiede poi "l’attribuzione ai prestatori di servizi della società dell’informazione operanti su dette piattaforme telematiche di obblighi di controllo e di rendicontazione ai fini di una corretta attribuzione delle remunerazioni ai corrispondenti titolari dei diritti sulle opere ingegno", dimenticando completamente il contenuto della Direttiva 31/2000/CE o, quanto meno, calpestandolo con un certo vigore.

E' un documento che in alcuni momenti finisce per inquietare, come quando, tra i punti della delega governativa, si legge: "attribuzione di poteri di controllo alle Autorità di Governo ed alle Forze dell’ordine per la salvaguardia su tali piattaforme telematiche del rispetto di norme imperative, dell’ordine pubblico, del buon costume, ivi inclusa la tutela dei minori".

La SIAE smentisca, facciamo finta che non è successo niente, facciamo finta che questo documento sia un falso.

Ricominciamo.

Etichette: , ,

mercoledì, gennaio 21, 2009

Remixo anch'io, no tu no, ma perchè? Perchè no!

La storia del Roma Europa Web Factory contest si arricchisce di sempre nuovi "particolari"... Se leggete questo blog ormai ben sapete che gli organizzatori hanno deciso di estromettere ogni attività di mashup, remix etc.

Quello che, invece, non avevo letto (se non fosse stato, ancora una volta, per la segnalazione di Salvatore Iaconesi) è la meravigliosa liberatoria che gli artisti sono tenuti a firmare se vogliono prendere parte al concorso.

In sostanza, per partecipare alla competizione bisogna cedere, a titolo gratuito ed in esclusiva, alla Fondazione RomaEuropa tutti i diritti sulla propria opera!!!

E infatti il partecipante dichiara:

"1) di cedere sin d'ora a Fondazione Romaeuropa Arte e Cultura con sede in Roma, via dei Magazzini Generali 20/A e a Telecom Italia S.pA., con sede in Piazza degli Affari, 2.20123, Milano (di seguito "i Promotori"), per tutto il mondo e senza limitazioni temporali, in via esclusiva, ogni e qualunque diritto di sfruttamento , in qualsiasi forma e con qualunque mezzo, presente e futuro, ed in particolare: di riproduzione, adattamento, pubblicazione, diffusione, esecuzione e rappresentazione in pubblico, comunicazione al pubblico, messa a disposizione del pubblico, distribuzione, traduzione, elaborazione, noleggio e prestito, dell’Opera che il/la sottoscritto/a caricherà sul Sito. Resta inteso che i suddetti diritti potranno essere esercitati direttamente dai Promotori ovvero da soggetti terzi autorizzati dai Promotori stessi; nel qual caso resta inteso che i Promotori potranno individuare tali soggetti terzi nonché negoziare e concordare autonomamente con detti terzi le condizioni per l'esercizio dei suddetti diritti, a propria discrezione.

...

5) di accettare che la presente dichiarazione liberatoria e la concessione dei diritti di cui sopra ai Promotori è a titolo assolutamente gratuito; pertanto il/la Sottoscritto non avrà nulla a che pretendere, ad alcun titolo, né dai Promotori né da alcun terzo da questa autorizzato, in relazione allo cessione dei diritti e/o allo sfruttamento o meno dell’Opera."

Però il vero capolavoro è al punto 4.

Ricorderete che l'articolo 8 del regolamento recitava: "Non è ammessa, da parte dei partecipanti, alcuna attività di mashup, remix ed ogni altro genere di manipolazione, in ogni caso le opere frutto di mashup, remix ed ogni altro genere di manipolazione non potranno in alcun modo partecipare al Concorso. In caso di controversia tra i partecipanti, farà fede la data dell'upload."

Ecco, il punto 4 della liberatoria/licenza che il "povero" partecipante al concorso si trova costretto a firmare recita:

"4) di autorizzare sin d'ora i Promotori- nonché i terzi autorizzati dai Promotori - ad utilizzare anche singole parti o frammenti dell’Opera nonché a rimontare l’Opera, in tutto od in parte, qualora ciò sia ritenuto opportuno dai Promotori o dai terzi per il migliore sfruttamento dell’Opera; in particolare il/la sottoscritto/a autorizza i Promotori a permettere eventuali interventi di mashup e remix sull’Opera rinunciando fin d’ora a qualunque tipo di risarcimento, indennità, rimborso".

Io remixo, tu no :-)

Etichette: , , ,

lunedì, gennaio 19, 2009

Thank you, Professor Lessig

Quando con Oriana Persico e Salvatore Iaconesi abbiamo scritto e fatto circolare la lettera Freedom for Remix è stato per me un gesto istintivo scrivere a Lawrence Lessig per informarlo della vicenda.

In fondo, la storia sembrava presa dal suo ultimo libro "Remix" nella cui lettura ero (e tuttora, sono) immerso.

Oggi Lessig riprende la mia email sul suo blog (peraltro, dopo avermi chiesto in privato se poteva pubblicarla, con una disponibilità lontana anni luce dal modo di relazionarsi di questo paese)

Che dire: Thank you, Professor Lessig ;-)

Etichette: , , ,

domenica, gennaio 18, 2009

Il Copyright sulla cultura - il video

Franco Noè è stato tra i miei studenti dei seminari di quest'anno all'Università "La Sapienza", di Roma, facoltà di Scienze della Comunicazione.

Quando gli ho parlato del radio-documentario "Il Copyright sulla Cultura", realizzato dal Lilik e a cui avevo preso parte, mi aveva detto che gli sarebbe piaciuto integrarlo con una traccia video.

Nell'ottica del remix, incoraggiato dalla stessa licenza CC con cui è stato rilasciato il documentario, ha dato seguito alle sue parole.

Qui sotto trovate il video. Io non posso che ringraziare Franco per lo splendido regalo e per il suo significato per me, come insegnante.

Autori delle immagini usate nel video sotto licenza CC su Flickr.com: pablokdc, MikeBlogs, IDDHA, Jayel Aheram, cloois dalbera, Mickipedia, peasap, sillyqwailo, bogotagothic, Bright Tal, Dazzie D, dave ツ, Joi, Kliefi, Octavio Rojas, musha68000, ntr23, monkeyc.net
, arboltsef, codenamecueball, Cayusa, AJC1, dedde', phauly, ryancr, Scuddr, pauldianno85 [ilparente.blogspot.com
], ro_buk [I'm not there], horizontal.integration, Copyleft Festival, Midnight-Digital, apesara, Smeerch, segon acte, OmarCaf, TilarX, furiousgeorge81.



Etichette: , ,

venerdì, gennaio 16, 2009

Ci vorrebbe un pò di pirateria pure per il settore auto

A leggere i dati del settore auto c'è poco da stare allegri: il 2008 è stato un anno terribile, con le immatricolazioni scese del 7,8% rispetto al 2007.

Confrontandoli con i dati contenuti nel Digital Music Report 2009 viene da pensare che il vero problema del settore auto è che manchi una forte pirateria.

Infatti, il settore della "musica liquida" (quello martoriato dalla pirateria, quello che "il 95% del downloading è illegale", quello per cui si costituiscono comitati anti-pirateria, quello che propone e si fa approvare leggi a tutela dei propri interessi) ha raggiunto nel 2008 un fatturato di 3,7 miliardi di dollari, chiudendo con un +25% rispetto all'anno precedente e segnando il suo sesto anno consecutivo di espansione ("in 2008 the digital music business internationally saw a sixth year of expansion, growing by an estimated 25 per cent to US$3.7 billion in trade value").

Non c'è che dire, la "pirateria" fa proprio bene agli affari.

Etichette: , , , ,

giovedì, gennaio 15, 2009

...e la chiamano Amministrazione Digitale

Dalle F.A.Q. dello Sportello Unico Previdenziale:

"E’ possibile ricevere il DURC per via telematica ?
Al momento non è previsto il rilascio del DURC per via telematica, non essendo ancora operativa la firma digitale. E' invece prevista la richiesta telematica."

Del resto sono passati solo 11 anni (quasi 12)... Brunetta dove sei? Fai qualcosa! :-)

Etichette: , , ,

Il valore della pirateria

Come riferisce Dirittodautore.it, "secondo le stime della Federazione contro la pirateria musicale (FPM) il valore della contraffazione digitale, ovvero della musica scaricata abusivamente da Internet in Italia si attesterebbe intorno ai 300 milioni di euro, superando il valore dell’intero mercato discografico nazionale che nel 2007 aveva fatturato 266 milioni di euro".

Prendo per buoni i dati. Sono sicuro che corrispondano al vero.

Poi mi chiedo e vi chiedo: avete presente il coffee break durante i convegni? La gente prende un pò di tutto, spesso si accalca, inevitabilmente dopo 15 minuti non è rimasto più niente.

Secondo voi se dovessero pagare per ogni pasticcino, per ogni fetta di torta, per ogni tazza di caffè prenderebbero le stesse cose? Io penso di no.

I dati sulla "musica scaricata abusivamente" non hanno alcun valore in termini di "domanda potenziale": il fatto che ci sia materiale scaricato per un valore di mercato pari a 300 milioni di euro non significa che se all'improvviso quello stesso materiale dovesse essere pagato, verrebbe acquistato.

La gente scarica perchè è gratis e scarica cose che, assai spesso, non acquisterebbe mai e per le quali non avrebbe alcuna propensione. In un post di qualche tempo fa l'ho definita una forma di ingordigia.

Ad ogni modo se si ritiene che il P2P sia questa miniera d'oro, allora perchè non si pensa a monetizzarlo invece che a criminalizzarlo?


Etichette: , , , ,

mercoledì, gennaio 14, 2009

Freedom for Remix: la risposta ufficiale

Poco prima di Natale avevo pubblicato questo post: "Divieto di Remix: cambiamo le regole?". In breve, si chiedeva alla Fondazione Romaeuropa e ai curatori del concorso Romaeuropa Web Factory di modificare l'articolo 8 del regolamento di gara che espressamente escludeva dalla competizione ogni attività di mashup, remix ed ogni altro genere di manipolazione.

Era una lettera scritta a quattro mani (rectius: a sei mani... ho dimenticato di citare Salvatore Iaconesi - Artisopensource - che aveva segnalato la "stranezza" del regolamento e che ha partecipato alla revisione finale del testo) con Oriana Persico di Degradarte e intendeva avviare un dialogo con la Fondazione ed i curatori della competizione per comprendere le ragioni di tale preclusione.

Ho ricevuto oggi da parte di Gianluigi De Stefano, curatore del Romaeuropa Web Factory in partnership con Telecom Italia, la risposta ufficiale che ci era stata promessa.

Potete leggerla qui di seguito. Della vicenda se ne riparlerà nel corso della puntata di Codice Binario, a cura di Massimo Melica, del prossimo 22 gennaio, ore 10:30, sulla web-radio de "Il Velino".

Mi piacerebbe ci potesse essere un intervento anche da parte di Gianluigi De Stefano. Verificherò con Massimo Melica e con il diretto interessato nelle prossime ore.

Buona lettura.


"Cari amici,

ho letto l'articolo che esprime perplessità riguardo all'articolo 8 del Regolamento di Romaeuropa Web Factory.

I vostri rilievi sono pertinenti e interessanti e ritengo quindi doveroso fornirvi alcuni chiarimenti circa le riflessioni che ci hanno portato alla formulazione dei divieti che l’articolo contiene.

E' bene ricordare, innanzitutto, che Romaeuropa Web Factory è un concorso a premi nato in partnership con Telecom Italia e che tutti i Promotori hanno indicato la chiarezza e la parità di condizioni come principi irrinunciabili.

Abbiamo ritenuto, perciò, che la tutela di un'intera collettività di artisti fosse un interesse che non dovesse in alcun modo entrare in conflitto con la libertà di espressione di ciascuno.

Un concorso come quello organizzato da Fondazione Romaeuropa e Telecom Italia ha un impatto nella comunità talmente rilevante da non poter prescindere dal rispetto delle norme di legge e ciò a tutela del regolare funzionamento del concorso.

Come è ben detto nel vostro intervento le attività di remix e mashup sono lecite solo se composte da materiale di pubblico dominio o oggetto di esplicita licenza da parte dell’autore.

Questo perché per la normativa vigente il diritto all’integrità dell’opera e il diritto morale di essere riconosciuto come autore dell’opera sono diritti spettanti all’autore che non possono essere ignorati.

Per poter ammettere opere oggetto di mashup e remix avremmo dovuto quindi o verificare i titoli di legittimità di ciascuna opera rendendo troppo farraginosa e impraticabile l’ammissione delle opere stesse o esporre l’intero concorso al rischio di azioni giudiziarie intentate da qualche artista o da qualche concorrente.

Sappiamo bene che le pratiche oggetto del divieto sono molto comuni e sono ormai riconosciute come un "genere" a sé stante il quale ha un fascino e una dignità molto apprezzate.

Tuttavia di fronte alle osservazioni degli avvocati una rinuncia in questo senso ci è parso che fosse sopportabile visto gli scopi dell’intero progetto.

Chiarito tutto questo, vi ringrazio ancora per le parole di apprezzamento contenute nell'articolo e vi invito a partecipare a questa come alle prossime edizioni del Romaeuropa Web Factory"


Gianluigi De Stefano
Curatore Romaeuropa Web Factory in partnership con Telecom Italia


Etichette: , ,

PEC per tutti... ma anche no... cioè forse

Sono davvero tante le novità contenute negli emendamenti al D.L. 185/2008 (c.d. anti-crisi) approvati in Commissione alla Camera, in sede di conversione.

Ad una prima lettura c'è un dato che emerge con forza: sulla posta elettronica certificata regna sovrana la confusione. E come non vederci una vittoria delle tesi sostenute da tempo dall'amico Massimo Penco, presidente della GlobalTrust, sui limiti di tale strumento in ambito internazionale (la PEC è una cosa tutta italiana) e sulla necessità di non vincolare le imprese al suo utilizzo.

Verrebbe da dire: le imprese no, ma i cittadini si.

Ed infatti l'articolo 16-bis, di nuova introduzione, al comma 5 così recita:

"5. Per favorire la realizzazione degli obiettivi di massima diffusione delle tecnologie telematiche nelle comunicazioni, previsti dal codice dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, ai cittadini che ne fanno richiesta è attribuita una casella di posta elettronica certificata. L'utilizzo della posta elettronica certificata avviene ai sensi degli articoli 6 e 48 del citato codice di cui al decreto legislativo n. 82 del 2005, con effetto equivalente, ove necessario, alla notificazione per mezzo della posta. Le comunicazioni che transitano per la predetta casella di posta elettronica certificata sono senza oneri. "

Mentre l'articolo 16, commi 6, 7, 9 e 9 (che riguarda più da vicino imprese e professionisti) viene così riformulato:

"6. Le imprese costituite in forma societaria sono tenute a indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata nella domanda di iscrizione al registro delle imprese o analogo indirizzo di posta elettronica basato su tecnologie che certifichino data e ora dell'invio e della ricezione delle comunicazioni e l'integrità del contenuto delle stesse, garantendo l'interoperabilità con analoghi sistemi internazionali. Entro tre anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto tutte le imprese, già costituite in forma societaria alla medesima data di entrata in vigore, comunicano al registro delle imprese l'indirizzo di posta elettronica certificata. L'iscrizione dell'indirizzo di posta elettronica Giustificacertificata nel registro delle imprese e le sue successive eventuali variazioni sono esenti dall'imposta di bollo e dai diritti di segreteria.

7. I professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi ordini o collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata o analogo indirizzo di posta elettronica di cui al comma 6 entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto. Gli ordini e i collegi pubblicano in un elenco riservato, consultabile in via telematica esclusivamente dalle pubbliche amministrazioni, i dati identificativi degli iscritti con il relativo indirizzo di posta elettronica certificata.

8. Le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, qualora non abbiano provveduto ai sensi dell'articolo 47, comma 3, lettera a), del Codice dell'Amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, istituiscono una casella di posta certificata o analogo indirizzo di posta elettronica di cui al comma 6 per ciascun registro di protocollo e ne danno comunicazione al Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione, che provvede alla pubblicazione di tali caselle in un elenco consultabile per via telematica. Dall'attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e si deve provvedere nell'ambito delle risorse disponibili.

9. Salvo quanto stabilito dall'articolo 47, commi 1 e 2, del codice dell'amministrazione digitale di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, le comunicazioni tra i soggetti di cui ai commi 6, 7 e 8 del presente articolo, che abbiano provveduto agli adempimenti ivi previsti, possono essere inviate attraverso la posta elettronica certificata o analogo indirizzo di posta elettronica di cui al comma 6, senza che il destinatario debba dichiarare la propria disponibilità ad accettarne l'utilizzo".

Etichette: , , ,

martedì, gennaio 13, 2009

Dunque, si diceva...

"In tema di autorizzazione dell'interessato alla pubblicazione della propria immagine, la divulgazione senza il relativo consenso è lecita soltanto se ed in quanto risponda alle esigenze di pubblica informazione e non anche ove sia rivolta a fini pubblicitari. Pertanto l'utilizzazione televisiva di un filmato, adattandovi maldestramente una canzoncina pubblicitaria, va qualificato, in assenza del consenso degli aventi diritto (nella specie, tre attori professionisti), come illecito, fonte di obbligazione risarcitoria a carico del responsabile della stazione radiotelevisiva e del committente, tenuti a esercitare il controllo rispettivamente su ciò che trasmettono e su quello che chiedono di trasmettere" Cass. civ., sez. III 13-04-2007, n. 8838

Etichette: , ,

domenica, gennaio 11, 2009

Qualcuno ha il numero di telefono di Will Smith? (ovvero: per caricare una foto su Facebook bisogna consultare un avvocato?)

Ieri mi trovavo al cinema, in attesa di vedere "Sette Anime" ... mentre ero in fila, c'è un fuori programma (quanto meno per me).... si presenta Muccino accompagnato da Will Smith e mezzo cast del film... prendo il telefonino e faccio una foto (di pessima qualità... la vedete qui accanto) a Will Smith...

Oggi la pubblico su Facebook... lo faccio per riprendere con le immagini una interessante discussione sul tema avuta con un'amica e collega, Adriana Augenti.

Teoricamente ho tutto il diritto di pubblicare quella foto. Sono io il fotografo, non necessito del consenso della persona ritratta perchè nota ed in un contesto pubblico, le altre persone non sono riconoscibili e comunque lo scatto è realizzato in un evento...etc...

Peccato, però, che se avessi dovuto davvero rispettare la licenza Facebook ("By posting User Content to any part of the Site, you automatically grant, and you represent and warrant that you have the right to grant, to the Company an irrevocable, perpetual, non-exclusive, transferable, fully paid, worldwide license (with the right to sublicense) to use, copy, publicly perform, publicly display, reformat, translate, excerpt (in whole or in part) and distribute such User Content for any purpose, commercial, advertising...") io quella foto non avrei potuto condividerla con i miei "amici", perchè pubblicando quella foto, e fintanto che non la rimuovo, io ho assicurato a Facebook una licenza su di essa per finalità anche commerciali. Per far questo però avrei avuto bisogno del consenso di Will Smith.

Qualcuno ha il suo numero di telefono?

p.s.: Sempre Adriana mi fa notare che forse avrei anche dovuto leggere il Regolamento del cinema circa la possibilità di scattare foto all'interno della struttura :-)


Etichette: , , , , , ,

Tech Tuesday, martedì 13 gennaio 2009

Dove: Roma, Galleria Love and Dissent di via Leonina 85,
Quando: 13 gennaio 2009, a partire dalle ore 21

La Free Hardware Foundation - in collaborazione con PopoloBue.tv, PandoraTv, NetLeft e la Telematics Freedom Foundation - invita tutti alla nuova serie dei *Technology Tuesday*. Un’occasione conviviale a cui invitare amici e i simpatizzanti di tecnologia, politica e media per divertirsi, socializzare e per fare nuovi soci.

Per partecipare è necessario:

Portare un omaggio alimentare (vino, salame, formaggi, composte, pizza, dolci fatti in casa, pasticcini, guiche, etc...)
Segnare sulla lavagna all'ingresso nome, cognome, ambito professionale, e-mail (interessi personali e orientamenti sessuali sono facoltativi)
To be open-minded

In una filosofia di condivisione, sarà attiva una connessione wireless sprotetta, quindi, chiunque voglia, può portare il proprio laptop, cd e usb pen per scambiarsi materiali, masterizzarli eccetera. Chi rimane dopo le 23 di notte può organizzare un key signing party e procedere all'installazione di un sistema operativo libero.

Etichette: , ,

No remixing :-) (ops... they did it again)

Etichette: , , ,

sabato, gennaio 10, 2009

No Remixing :-)

Peccato... anche questo potrebbe essere rimosso.

Lo scorso 8 gennaio, Lawrence Lessig ha partecipato al Colbert Report per presentare il suo ultimo libro "Remix". Ad un certo punto dell'intervista (al minuto 4:54 del filmato su YouTube) Colbert scherzando dice: "Mi arrabbierò molto se qualcuno prenderà qualsiasi parte di questa intervista e la remixerà con della musica e ne inizierà fare spettacoli in tutta l'America"


Il filmato che segue è la risposta a quella provocazione :-)

Etichette: , , ,

Quoting


"Speaking teaches the speaker even if it just makes noise"

(L. Lessig, Remix, Penguin Press, 2008, pag. 132)


Etichette: , , ,

giovedì, gennaio 08, 2009

Ancora sulle foto pubblicate su Facebook

In seguito all'interessante discussione sviluppatasi con l'amica Adriana Augenti in un precedente post ho pensato di riportare un pò di massime della Cassazione sul tema del consenso della persona ritratta. Senza nessuna pretesa di esaustività, solo per dare qualche indicazione ai non addetti ai lavori.

Buona Lettura!


In tema di autorizzazione dell'interessato alla pubblicazione della propria immagine, la divulgazione senza il relativo consenso è lecita soltanto se ed in quanto risponda alle esigenze di pubblica informazione e non anche ove sia rivolta a fini pubblicitari. Cass. civ., sez. III 13-04-2007, n. 8838

L'esposizione o la pubblicazione dell'immagine altrui, a norma dell'art. 10 cod. civ. e degli artt. 96 e 97 della legge 22 aprile 1941, n. 633 sul diritto d'autore, è abusiva non soltanto quando avvenga senza il consenso della persona o senza il concorso delle altre circostanze espressamente previste dalla legge come idonee a escludere la tutela del diritto alla riservatezza - quali la notorietà del soggetto ripreso, l'ufficio pubblico dallo stesso ricoperto, la necessità di perseguire finalità di giustizia o di polizia, oppure scopi scientifici, didattici o culturali, o il collegamento della riproduzione a fatti, avvenimenti, cerimonie d'interesse pubblico o svoltisi in pubblico - ma anche quando, pur ricorrendo quel consenso o quelle circostanze, l'esposizione o la pubblicazione sia tale da arrecare pregiudizio all'onore, alla reputazione o al decoro della persona medesima. Cass. civ., sez. I 29-09-2006, n. 21172

In tema di autorizzazione data dall'interessato alla pubblicazione della propria immagine, è da escludere che l'autonomia privata abbia un'estensione diversa a seconda della forma, espressa o tacita, prescelta per la manifestazione del consenso: là dove vi siano, i limiti non condizionano la validità , ma circoscrivono l'efficacia del consenso, espresso o tacito, alla pubblicazione, la quale deve essere contenuta nei limiti di tempo, di luogo e per lo scopo e secondo le forme previsti all'atto del consenso, se questo è espresso, o determinabili attraverso l'interpretazione del comportamento della persona ritratta, se il consenso è tacito. Cass. civ., sez. I 17-02-2004, n. 3014

Il consenso alla pubblicazione della propria immagine costituisce un negozio unilaterale, avente ad oggetto non il diritto, personalissimo ed inalienabile, all'immagine, ma soltanto il suo esercizio; dal che deriva che tale consenso, sebbene possa essere occasionalmente inserito in un contratto, da esso resta tuttavia distinto ed autonomo (ciò che rileva anche ai fini della sua revocabilità , quale che sia il termine eventualmente indicato per la pubblicazione consentita), e che la pattuizione del compenso non costituisce un elemento del negozio autorizzativo in questione. Cass. civ., sez. I 17-02-2004, n. 3014

Il diritto del fotografo di esporre, riprodurre o cedere a terzi un ritratto di una persona, dipende dal consenso di questa (artt. 96 legge 22 aprile 1941 n. legge 22 aprile 1941 n. 633, salva l'ipotesi prevista dal successivo art. 97, primo comma, se sussistono i preminenti interessi pubblici ivi contemplati), anche implicito - come nel caso di persona nota nel settore cinematografico, che si sottopone ad un servizio eseguito gratuitamente da un'agenzia fotografica, e perciò destinato, presuntivamente, a realizzare il reciproco interesse alla diffusione - da accertare, per l'esistenza e per i limiti - soggettivi (a favore di chi) ed oggettivi (modalità e fini della diffusione) - dal giudice del merito, incensurabilmente, in sede di legittimità, se la motivazione è congrua. Cass. civ., sez. III 10-06-1997, n. 5175

Poiché lo scopo primario dell'acquisto, da parte di un editore di una rivista, nella qualità, di ritratti fotografici, è la pubblicazione di essi, qualità essenziale, ai fini di tale uso (art. 1497 cod. civ.), è il consenso della persona ritratta alla diffusione della sua immagine (art. 96 legge 22 aprile 1941 n. 633), e quindi il cedente è anche contrattualmente responsabile della mancanza di tale consenso, pur se non ne ha espressamente garantita l'esistenza. Cass. civ., sez. III 10-06-1997, n. 5175

Etichette: , , , ,

mercoledì, gennaio 07, 2009

Niccolò Fabi - La bellezza

Uno dei miei testi preferiti di sempre...

La bellezza - Niccolò Fabi

Sai che il giorno s'impara
ed è subito sera salutiamoci
Sai che chi si ferma è perduto
ma si perde tutto chi non si ferma mai
Sai che è ben poca certezza
ma spesso consola e rischiara
è profumo e candela la bellezza

Sai che un fatto convince
più di ogni pensiero tocchiamoci
Sai che chi di notte non dorme
consuma più in fretta il tempo che ha
Non si smette di fumare
in un giorno qualunque
anche il vuoto si apprezza
è meraviglia perversa la bellezza

eppure ci manca sempre qualcosa
in fondo ci manca sempre qualcosa

sai che c'è chi non si ferisce
ma s'infastidisce soltanto
così vedere una stella di giorno
come un'ombra di notte salva dalla realtà
sei di passaggio godi il tuo turno
anche se c'è chi disprezza
è un'amante fedele la bellezza

eppure ci manca sempre qualcosa
la vita è una corsa meravigliosa
eppure ci manca sempre qualcosa

Etichette:

Facebook , le foto, il diritto all'immagine e beata l'ignoranza...

Il caso degli infermieri dell'ospedale Le Molinette di Torino, che pubblicavano su Facebook foto di pazienti ed altre amenità, ha messo in luce un (vecchio) problema di percezione delle proprie azioni quando i loro effetti si esplicano in rete.

Daniele Minotti fa alcune osservazioni a riguardo che condivido in pieno: "bisogna che la gente capisca, una volta per tutte, che su Facebook è, praticamente, tutto walled, tutto visibile, per tutti. E questo la maggior parte della gente non lo sa oppure non se ne rende conto".

Guardando al fenomeno delle foto pubblicate, taggate, commentate è possibile, a mio avviso, fare un parallelo con quanto capitato anni fa con la musica.

La gente caricava sui propri spazi web (artigianali pagine in html) decine e decine di album: erano tutti album regolarmente acquistati, in molti casi passati in digitale dal vinile. Non si aveva la percezione di una condotta non consentita.

Oggi succede lo stesso con le immagini, con l'aggravante di una tecnologia che rende estremamente più facile l'operazione.

Accade con il diritto all'immagine quello che è accaduto con il diritto d'autore: chi ne conosceva l'esistenza prima dell'avvento di Internet? Si tratta di norme, le une e le altre, per lungo tempo lontane dalla gente comune... loro non si occupavano della gente comune e la gente comune non si occupava di loro.

Poi, il copyright è entrato nelle nostre case e le persone hanno capito che non si può caricare la propria collezione di cd sul proprio sito. Magari continuano a farlo, ma sanno che non si può fare.

Succederà lo stesso con le foto sui siti di social networking, c'è da scommetterci.

Etichette: , , , ,

Diritto dell'Internet e delle nuove tecnologie telematiche

E' uscito per la Cedam il volume "Diritto dell'Internet e delle nuove tecnologie telematiche", a cura di Giuseppe Cassano e Iacopo Pietro Cimino.

Ho avuto il piacere di curare, insieme all'amico Andrea Lisi, il capitolo ventesimo "Il documento informatico e le firme elettroniche".

Verificherò con l'editore ed i curatori se sarà possibile, magari fra qualche mese, pubblicare il contributo online, licenziandolo CC by-nc-nd.

Etichette: , , , , ,

La trasgressione dei titoli (ovvero "Apple venderà musica senza copyright")

Il Messaggero riporta la notizia circa l'intenzione di Apple di vendere i brani su ITunes liberi da misure tecnologiche di protezione.

E' una notizia buona, ma non una novità. Il fallimento dei sistemi di DRM in ambito musicale è stato decretato da tempo. Lo hanno decretato i consumatori, quando hanno toccato con mano la fregatura.

Un ottimo esempio di come il mercato sia in grado di porre rimedio ai danni operati da un legislatore troppo accondiscendente nei confronti dell'industria discografica.

La cosa divertente dell'articolo, però, è il titolo: "Apple venderà canzoni senza copyright. Su iTunes file che si possono copiare"

Quando si dice che la tecnologia si mangia il diritto... Niente DRM, niente Copyright :-)

Etichette: , , , ,

domenica, gennaio 04, 2009

Acquisto musicale con desiderio d'estate incluso :-)

Etichette: , , ,

venerdì, gennaio 02, 2009

Copia Privata: il decreto può attendere

Nel decreto milleproproghe di fine anno c'è una proroga anche in materia di diritto d'autore e riguarda il decreto del MIBAC sui compensi per la copia privata.
Anche qui, un anno in più...

P.S.: qualcuno ha notizia del decreto ministeriale di cui all'articolo 70, comma 1-bis, L.d.A.? Che fine ha fatto?



Art. 39.
Compenso per la riproduzione privata di fonogrammi
e videogrammi

1. All'articolo 71-septies, comma 2, della legge 22 aprile 1941, n. 633, e successive modificazioni, le parole: «entro il 31 dicembre 2008» sono sostituite dalle seguenti «entro il 31 dicembre 2009».

Etichette: , , ,

Powered by Blogger

Iscriviti a
Post [Atom]