mercoledì, novembre 28, 2007

Gli estremisti (francesi) del diritto d'autore

Denis Olivennes (nella foto) è il CEO di FNAC, nota multinazionale della distribuzione di musica, film e videogames, attiva anche in Italia. Denis Olivennes è anche la persona cui il neoeletto presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha pensato bene di affidare il compito di presiedere una commissione di studio in cui la commistione di interessi tra grandi produttori di contenuti e ISP ha portato alla produzione di un documento liberticida, il cui estremismo ha profumi e sapori orientali.

Del resto come non sentire l'inconfondibile odore dell'involtino primavera nel passaggio in cui si pone in relazione la violazione del diritto d'autore con la sospensione dell'accesso ad Internet, fino alla risoluzione ex lege del contratto di abbonamento e relativo inserimento in apposita black list?

Il concetto è semplice no? Vostro figlio si è scaricato qualche album tramite Emule? Beh voi d'incanto non avete più il diritto di accedere ai servizi online del vostro comune, non potete più effettuare operazioni con la vostra banca online, non potete più parlare via skype e, per vostra fortuna (parliamoci chiaro, lo fanno per il vostro bene), il pagamento degli F24 non sarà più un problema.

Ma non è meraviglioso? E' un mondo bellissimo! Lo so cosa state pensando... ma come, se scarico materiale pedopornografico, anche con sentenza passata in giudicato, non me la staccano la connessione ad Internet!

Vorrete mica mettere sullo stesso piano le due cose? Siete i soliti anarchici, terroristi, che girano su Internet alla ricerca di materiale protetto.

Tuttavia, anche se la FIMI plaude all'iniziativa francese e si augura che la stessa geniale soluzione venga presto proposta in Italia (magari dalla Commissione Gambino di cui noi di Frontiere Digitali facciamo parte e magari anche con la nostra benedizione!), forse si potrebbe risolvere il problema in maniera più radicale vietando direttamente le connessioni domestiche.

...in fondo la Cina non è poi così lontana.


"Credo che sarebbe giusto per il senso comune ribellarsi contro le ragioni estreme sostenute oggi a favore della "proprietà intellettuale". Quel che le legge chiede oggi è sempre più stupido, tanto quanto uno sceriffo che arresti un aeroplano per violazione di proprietà. Ma le conseguenze di questa stupidità saranno molto più profonde" (L. Lessig, Cultura Libera)




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sabato, novembre 24, 2007

Rai Utile: se arriva il copyleft (video completo)

Ecco il filmato completo relativo alla trasmissione del 13 novembre u.s. su RaiUtile.
Buona visione!



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Rai Utile: se arriva il copyleft

Avevo dato notizia qualche giorno fa della partecipazione mia e di Ermanno Pandoli ad una trasmissione di RaiUtile dedicata alla tematica del Copyleft, con particolare riferimento al progetto sperimentale avviato dalla Free Hardware Foundation e dallo Sportello Liberius per rendere compatibile il mandato SIAE con le licenze con "alcuni diritti riservati" (creative commons et similia). Ho caricato su Dailymotion i primi quattro minuti della puntata (circa 12 minuti), più tardi cercherò di caricare il filmato completo.
Buona visione!



Rai Utile: se arriva il copyleft - parte I

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venerdì, novembre 23, 2007

Un pò di musica per il blog

Molti di voi conosceranno Jamendo, un grande portale di musica rilasciata esclusivamente sotto le diverse licenze Creative Commons. Un bel modo per i gruppi emergenti per farsi conoscere e arrivare ad orecchie che altrimenti mai li avrebbero ascoltati. Da oggi ho deciso di inserire nel blog (qui a fianco sulla destra, sotto i links) il player di jamendo in cui segnalerò i gruppi a mio avviso (e secondo i miei gusti) più interessanti. Basta premere play ;-)
Inizio con i Convergence, band italiana (di Modena per l'esattezza) che suonano un ottimo rock, con sonorità post-metal. Points of view è il loro primo album. Se vi va ascoltatelo e fatemi sapere cosa ne pensate.

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domenica, novembre 18, 2007

Commoner Letter #2 - Cory Doctorow

Di seguito trovate la traduzione (rigorosamente non ufficiale!) della lettera di Cory Doctorow, scrittore di fantascienza, in supporto alla campagna di raccolta fondi lanciata da Creative Commons (ho inserito il widget nel blog per chi volesse contribuire).
La versione originale la trovate qui

Buona lettura!


"Alla Commoners community, da Cory Doctorow:

La mia carriera di scrittore e Creative Commons sono intimamente legate tra loro. Il mio primo romanzo, Down and Out in the Magic Kingdom, è stato pubblicato dalla Tor, la più grande casa editrice di fantascienza nel mondo, il 9 gennaio 2003, pochi giorni dopo il lancio da parte di Creative Commons delle sue prime licenze. Sono stato il primo autore a utilizzare quelle licenze, applicandole al mio libro e rilasciandolo gratuitamente online lo stesso giorno in cui è apparso nei negozi. Oggi il libro è passato attraverso un numero di stampe più elevato di quanto io possa tener traccia, è stato tradotto in più lingue di quante io ne possa immaginare ed è stato scaricato più di 750000 volte solo dal mio sito (non so il numero totale dei download, perché naturalmente, chiunque è libero di ridistribuirlo).

Da allora ho applicato le licenze Creative Commons a tutti i miei libri, compresi i fumetti che IDW appena adattato a partire da sei dei miei racconti. Io uso le licenze CC per i miei discorsi, i miei articoli, per i miei editoriali, e per gli articoli e le storie che ho scritto per riviste "straight" da Forbes a Radar. Io ed i miei co-editori utilizziamo le licenze CC per il nostro popolare blog, Boing Boing, uno dei blog più letti in tutto il mondo. Queste licenze hanno consentito di diffondere il mio lavoro in lungo e in largo, in angoli del mondo che non avrei mai potuto raggiungere. Ho notizia di marinai su corazzate, di volontari che lavorano nei paesi in via di sviluppo, di bambini di scuole poste in distretti sottofinanziati e di gente che "di solito non legge questo genere di cose", ho notizia che tutta questa gente ha scoperto il mio lavoro perché un amico è stato in grado presentarglielo. I miei lettori hanno fatto innumerevoli attività di re-mixing del mio lavoro, installazioni, disegni, canzoni, traduzioni ed altre divertenti e stimolanti opere creative tutte ispirate dalla mia, ogni volta sorprendendomi ed ispirandomi (e arricchendomi!).

CC trasforma i miei libri da sostantivi a verbi. I miei libri "fanno cose", vengono fatti circolare, vengono tagliati e creati nuovamente per soddisfare le specifiche esigenze di ogni lettore, plasmati dalle sue mani nel modo in cui gli uomini hanno sempre adattato i loro strumenti e le loro storie a seconda delle circostanze. Come dice Tim O'Reilly, il mio problema non è la pirateria, è il buio, e le licenze CC trasformano i miei libri in semi di dente di leone, in grado di volare con il vento e trovare ogni crepa in ogni marciapiede, fiorendo così in luoghi inattesi. Ogni seme è una possibilità, un'opportunità per qualcuno là fuori di acquistare una copia fisica del libro, di commissionarmi del lavoro, di invitarmi per un discorso. Una volta ho venduto una ristampa di un mio articolo ad un editore che lo aveva visto in un messaggio di spam - lo spammer lo aveva incollato nella "parola insalata" in fondo alla sua email di promozione di un farmaco anti-impotenza per superare i filtri. L'editore ha letto il pezzo, gli è piaciuto, mi ha cercato su google e mi ha inviato un assegno.

CC mi consente di essere di successo in termini finanziari, ma non mi consente anche di raggiungere il successo artistico ed etico. Etico, nel senso che le licenze CC danno ai miei lettori una cornice legale in modo che possano fare ciò che i lettori hanno sempre fatto nel mondo reale: scambiarsi in continuazione le opere che amano, raccontandosi storie nel modo in cui fanno gli esseri umani. Artistico, perché viviamo nell'era della copia, in un momento storico in cui limitare la possibilità di effettuare copie è uno stupido errore, e attraverso CC posso avere un quadro artistico che mi permetta di abbracciare la copia piuttosto che maledirla.

Scrittori di tutto il mondo stanno adottando le licenze CC per la creazione di un movimento artistico che consideri la copia come un'attrattiva, non come un errore. Come scrittore di fantascienza, questo è di enorme soddisfazione: qui abbiamo artisti che agiscono come se si trovassero a vivere nel futuro, non nel passato. CC significa cambiare il mondo, rendendolo più sicuro per la copia, e, per fortuna, anche giusto in tempo".

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sabato, novembre 17, 2007

Creative Commons @ 5 years

Qui di seguito trovate la traduzione della lettera che Lawrence Lessig ha scritto e pubblicato il 1 ottobre u.s. per i cinque anni del progetto Creative Commons e per il lancio della nuova campagna di raccolta fondi destinata a concludersi il prossimo 31 dicembre.
Ho trovato molto interessante il riferimento al nuovo progetto CC+, ovvero una modalità per abbinare la circolazione libera dell'opera con la possibilità di trarne profitto per gli usi che cadano al di fuori da quelli consentiti sulla base della lincenza prescelta.

Buona lettura!


"Lawrence Lessig, 1 ° ottobre 2007

Cinque anni fa, nel mese di dicembre, abbiamo lanciato Creative Commons. In una festa con la musica di DJ Spooky, video approvati da John Perry Barlow e (alla fine) da Jack Valenti, abbiamo iniziato ad implementare un insieme di strumenti legali affinché il sistema del copyright riflettesse meglio i punti di vista di molti artisti, autori, educatori e scienziati. Alcune di tali idee furono un fiasco. Ma il nucleo fiorì, ben al di là dei nostri più rosei sogni di allora. Abbiamo preso l'intuizione del Free Software Movement e lo abbiamo reso reale nello spazio della cultura, della scienza e dell'istruzione. Nei cinque anni a partire dal nostro lancio, siamo cresciuti rapidamente.

Nel 2004, abbiamo dato vita ad un movimento internazionale a sostegno degli ideali della libertà di Internet e della cultura (ICommons). Quest'anno abbiamo trasformato quel movimento in una fondazione indipendente con sede nel Regno Unito. Nel 2005, abbiamo lanciato un progetto a sostegno di un "commons” dentro la scienza (Science Commons). Quest'anno Science Commons ha lanciato il Neurocommons, un progetto di ricerca digitale basato esclusivamente sulla letteratura scientifica aperta e su banche dati aperte, e the Materials Transfer Project, un’estensione dell’idea di beni comuni agli strumenti della fisica...

E appena due mesi fa, abbiamo dato l'annuncio di una significativa sovvenzione che ci ha permesso di avviare un progetto incentrato sull'apprendimento e l'insegnamento (ccLearn). Vi è ora un organico di oltre 30 persone in quattro uffici in tutto il mondo, che forniscono supporto a migliaia di volontari in oltre 70 progetti locali in giro per il mondo, che, a loro volta, promuovono i milioni di opere che sono state contrassegnate con le libertà che licence Creative Commons gatantiscono.Il nostro lavoro ha finora fornito una infrastruttura giuridica per sostenere ciò che il nostro presidente, Joi Ito, chiama l'economia della condivisione. Esso riconosce che, oltre alla sorprendente creatività degli autori e di artisti che vogliono vendere il loro lavoro, vi è la sorprendente creatività di scienziati, insegnanti, autori, artisti e del resto di noi che semplicemente vuole condividere la propria creatività. CC ha fornito a questa “economia del dare” una infrastruttura in grado di supportare “quel dare”. Abbiamo attivato una piattaforma che rende la scelta chiara, e letteralmente milioni di opere creative sono state offerte su tale piattaforma.

Ma quest'anno abbiamo aggiunto un altro importante tassello ai nostri strumenti. Basandoci sui metedata della nostra architettura, abbiamo aggiunto una semplice modalità grazia alla quale gli autori possono condividere il loro materiale e allo stesso tempo trarre profitto dalla loro creatività. Si tratta del progetto CC +. Un artista, per esempio, può rilasciare il proprio lavoro sotto una licenza CC Attribution – Non commercial, ma poi, con la CC + infrastrutture, può consentire a coloro che vogliono sulla medesima opera i diritti commerciali (o qualsiasi altra modalità di utilizzazione che vada al di là di quelle concesse in licenza) di collegarsi ad un sito in grado di fornire quegli ulteriori diritti. In questo modo, ora CC aiuta a sostenere un'economia ibrida della creatività. Noi forniamo una semplice piattaforma per permettere e proteggere la libera condivisione; ma abbiamo creato altresì un modo semplice per oltrepassare l'economia della condivisione a tutto vantaggio di coloro che desiderano trarre profitto dalla loro creatività.

Questo dicembre segnerà anche il mio quinto anno nella conduzione del progetto CC, prima come Presidente del Consiglio di amministrazione, e ora come CEO. È stato incredibilmente più emozionante e più difficile di quanto mi potessi aspettare. È straordinario vedere il successo di una squadra forte e vittoriosa. Ma, nello stesso tempo, è straordinariamente difficile sentire la responsabilità del dover garantire che l'organizzazione continui ad avere il sostegno finanziario di cui ha bisogno per proseguire nel proprio lavoro. Io continuerò a dedicare ogni ora che posso nel sostegno del lavoro di CC. Anche se la mia attenzione accademica si è spostata al di là del diritto d'autore rimango impegnato in questa organizzazione e per il suo successo.

Rimarrò il suo CEO. Ma ora il mio obiettivo primario è quello di garantire a Creative Commons una solida base finanziaria, così da permetterle di esistere almeno per i prossimi cinque anni. Una sicurezza che potrà avere inizio se siamo in grado di raggiungere l'obiettivo di questa campagna - $ 500.000. Nei prossimi mesi condivideremo cinque storie di cinque importanti membri della comunità CC. Loro vi daranno una più ampia idea di dove siamo e dove stiamo andando. Ma come abbiamo fatto per tre anni, queste lettere hanno una missione. Vogliamo che costituiscano la vostra buona ragione per sostenerci nuovamente".

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giovedì, novembre 15, 2007

La Commissione è aperta - aggiornamento

Punto-Informatico dedica oggi ampio spazio all'apertura dei lavori della commissione Diritto d'Autore e Nuove Tecnologie ad un apporto collaborativo da parte degli utenti di Internet.
Ancora una volta non posso che esprimere la mia soddisfazione per un risultato che, sia pure parziale, è comunque incoraggiante.
Sia chiaro, questo non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza.
In queste ore, sulla lista di discussione di Frontiere Digitali, molti hanno sentito la necessità di esprimere la propria posizione, di comunciare la propria visione sul diritto d'autore, in particolari su quali valori una buona normativa dovrebbe salvaguardare.
Non sono mancate posizioni ipercritiche come quella del guidice, Gennaro Francione, da sempre sostenitore dell'anti-copyright.
Ho trovato, inolte, molto interessanti le perplessità di metodo avanzate da Oriana Persico e che ripropongo sul blog:


"la vostra proposta è carente sotto diversi aspetti:
  • non sono espressi i criteri di valutazione con cui saranno presi in considerazione gli emedamenti e le proposte;
  • non sono indicati obblighi specifici da parte dei proponenti (nel caso la commissione sul diritto d'autore) a motivare sia l'accoglimento che il rifiuto delle proposte - non sembrano definite figure responsabili del processo a cui fare riferimento;
  • i tempi sono limitati, se non inconcepibili per poter parlare di percorso partecipato - non è chiaro il tipo di continuità che vorrebbe avere l'iniziativa."
Tutto questo, senza dubbio, dovrà essere chiarito e sia io, che Lorenzo ed Arturo ci adopereremo in tal senso.


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mercoledì, novembre 14, 2007

La commissione è aperta, benvenuti a bordo

Qualche tempo fa avevo dato notizia della nomina, nell'ambito del Comitato Consultivo Permanente sul Diritto d'Autore, di due commissioni di studio dedicate una al rapporto tra diritto d'autore e nuove tecnologie e l'altra sulla riforma del regolamento di esecuzione della legge sul diritto d'autore.
E' da qualche giorno online un wiki dove è stato pubblicato il primo documento di sintesi sui lavori fin qui svolti dalla commissione "diritto d'autore e nuove tecnologie" e una versione dello stesso liberamente modificabile da parte di chi volesse proporre suggerimenti.
E' una scelta di apertura di cui io, Arturo Di Corinto, Lorenzo De Tomasi ed Ermanno Pandoli ci siamo fatti portavoce in qualità di rappresentanti di Frontiere Digitali e di cui siamo particolarmente orgogliosi. Un grazie al Prof. Gambino e all'Avv. Ferdinando Tozzi per la disponibilità all'ascolto e per aver condiviso un modo di operare davvero nuovo.
Se vi interessa l'argomento continuate a monitorare questi due siti: http://wiki.itlex.net e http://commissionedirittoautore.info/wiki/
Osservazioni e suggerimenti sono, come al solito, ben accetti! ;-)

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lunedì, novembre 12, 2007

Siae e Copyleft: domani su RaiUtile

Domani, 13 novembre su RaiUtile si parlerà di SIAE e Copyleft, con particolare riferimento al progetto sperimentale avviato dalla Free Hardware Foundation e dallo Sportello Liberius.
La trasmissione andrà in onda in diretta alle 13 ed in replica alle 18:40. In studio ci saremo io ed Ermanno Pandoli.
La programmazione è visibile anche online, in streaming sul sito di RaiUtile.
Buona visione!

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martedì, novembre 06, 2007

Wikimedia Foundation Fundraising 2007

Fra un mese o giù di lì inzierà la solita corsa ai regali di Natale. Quest'anno vi segnalerò alcune inziative che ritengo meritevoli di sostegno e a cui cerco, nel mio piccolo, di contribuire ("every little bit helps"). Guardate il filmato che segue: sono convinto che ci troverete valide ragioni per far crescere Wikipedia


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PROPRIETA' Intellettuale

Volutamente copio/incollo questa notizia: (ANSA) - WASHINGTON, 5 NOV - Un programma per computer da' la caccia su Internet ai giornalisti che copiano il materiale altrui senza citare l'origine. Si chiama 'Attributor' e sta avendo sempre piu' successo tra i grandi media americani. I programma inserisce 'impronte' invisibili nel materiale originario che consentono di individuare coloro che usano su Internet articoli, immagini o video altrui senza chiedere il permesso e senza citare la fonte. Tra i clienti Associated Press e Reuters.

Ora, premesso che citare la fonte è doveroso, non si sta esagerando? Tutta la produzione culturale (e faccio fatica a considerare tale un lancio di agenzia) si è da sempre fondata su una certa dose di plagio (v. il libro "Anche Mozart copiava" di Michele Bovi). Ogni articolo, libro, brano musicale, film è in genere il frutto, diretto o indiretto, di quello che si è letto, ascoltato o visto nel corso della propria vita: a volte si prendono intere parti e le si inseriscono in nuovi contesti, altre volte le si completa (la Apple Inc. promuoveva le potenzialità dei proprio prodotti con lo slogan "rip, mix and burn") , è davvero così "sbagliato"? E' davvero così contrario ai diritti degli autori? Beh se ci si concentra solo sulla prima parte (Proprietà) della locuzione "Proprietà Intellettuale", forse si, lo è. Ecco un'altra buona ragione per utilizzarla poco.

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venerdì, novembre 02, 2007

Creative che?!? (ovvero il Comune di Lanciano e le licenze CC)

Curiosa storia quella che ha visto coinvolto il Comune di Lanciano e un praticante avvocato con la passione per la fotografia, Giulio Oliva. Per certi versi si tratta della versione nazionale di quanto capitato qualche tempo fa a Justin Ho-Wee Wong con la Virgin che aveva usato una foto di quest'ultimo per una propria campagna pubblicitaria senza citare l'autore, come, al contrario, richiesto dalla licenza CC-by.
In questo caso l'autore della violazione non è una multinazionale d'oltreoceano ma un comune della provincia di Chieti il quale ha pensato bene di inserire sul proprio portale una della foto di Giulio Oliva (pubblicata sotto licenza CC attribuzione - non commerciale - non opere derivate 2.5 italia), "dimenticandosi" di indicare il nome dell'autore. Una segnalazione effettuata all'ufficio legale del comune ha portato alla pronta rimozione della foto (limitarsi a indicare l'autore, no?). Quando si dice che nella P.A. c'è bisogno di alfabetizzazione (informatica?!?!?) :-)

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